
Maggiora, 24-25 aprile 2011
Prima prova campionato italiano
autocross
RITORNO AL FUTURO
Giornata di grandi emozioni quella della
pasquetta più italica della storia, tra 150° Anniversario dell'unità
d'Italia, e Festa della Liberazione, proprio nell'anno in cui il
Pragiarolo e lo SCM festeggiano il 40° anniversario.
Quale migliore occasione quindi per
festeggiare la torta di terra e fango più buona d'Italia, se non con una
cigliegina speciale? Una salto nel passato, che il pubblico tutto si
auspica sia sopratutto un salto nel futuro.. un salto infatti, non solo
una metafora, ma una vero salto, tra curva 1 e 2, il punto forse fin'ora
più 'anonimo' di tutta la pista, che per il resto è il tracciato col
più alto tasso di sorpassi in tutta Europa.
Un salto nel passato, perchè rispolvera
un vecchio e glorioso passato di Maggiora, e un salto nel futuro, perchè
da solo ha ricordato a questo sport perchè si chiami Autocross!
Un successo insomma, una scarica di adrenalina in più, che va a sommarsi a tutte quelle che già normalmente regala l'autocross.
Elenco iscritti interessante, come ogni
post-inverno, nonostante l'assenza di alcuni nomi normalment al via
nella super classica ci pasquetta, e negli altri appuntamenti
stagionali.
Come sempre impeccabile e magistrale
l'organizzazione dello Sport Club Maggiora, che ad ogni appuntamente
presenta nuove migliorie all'impianto (oltre al già citato salto), come
nuova area verifiche, nuovi percorsi di viabilità che hanno regalato per
la prima volta la tranquillità necessaria a tutto il pubblico degli
spalti naturali tra curva 1 e 2.
Div.1a
La categorie delle piccole ma
spettacolari e combattive due ruote motrici, ha calato il tris di
Citroen Saxo, assolute dominatrici di giornata: a imporsi è stato ancora
una volta il cannibale di categoria degli ultimi anni, il pluri
campione italiano Silvano Ruga, che ha saputo approfittare in manche
delle sbavature di Agrelli, per poi andare ad involarsi anche in finale.
Sono sempre state le due vetture gemelle a guidare il gruppo, con Ruga
mai tranquillo al 100%, costantemente tallonato da un ormai
definitivamente esploso Sgrelli, efficacissimo, spettacolare, ma tal
volta troppo arrembante, come in manche, quando ha visto sfumare la
testa della gara per un errore.
Terzo, costante e sempre lontano dagli inseguitori Delfino, ottimo sul bagnato, meritatamente sul podio.
Primo degli inseguitori Savoini, che dopo
manche non brillantissime raccoglie un ottimo quarto posto, scattando
bene al via e amministrando la posizione sul gruppo che si è dato
battaglia per tutte le manche: Faccincani, Perazzo, Valsesia, Nicolini,
Generelli; questi ultimi tre estromessi dalla lotta che conta in finale,
a causa di problemi che li ha attanagliati anche durante buona parte
delle manche.
Assenti di giornata l'ex campione
italiano Formaggio e i due Grieco, ma sempre spettacolare la div.1a, le
cui prestazione crescono di anno in anno!
Div.1
Padrone incontrasto di giornata un Negri
eccezionale, che ha pennellato indisturbato le curve del Pragiarolo per i
due giorni interi, regalando grande spettacolo sul salto; il dualismo
agonistico che ha caratterizzato gli ultimi due anni, quello
Negri-Noris, non ha avuto compimento questa volta, per l'assenza di
quest'ultimo, ma Negri è apparso in grande spolvero, su livello da top
driver europeo, quale è.
Novità giornata è stato Gross, su
Impreza, sperando che non sia un'apparizione fugace come tante se ne
sono viste a pasquetta negli ultimi anni in div.1. L'auto è sicuramente
d'autocross, e la guida del pilota è risultata subito pulita e
spettaccolare, in battaglia per tutto il giorno col gruppo composto dal
sempre più a sua agio Nebiolo, autore di una giornata molto positiva, e
del rientrante Serini, ancora in forte deficit di mezzo, e che ha potuto
darci dentro solo in finale, affinando la sua confidenza col 4x4 della
sua nuova Clio, che per tutto il giorno si è trascinata problemi di
relativa gioventù! Più avanti in gara e anche in finale, le due punto di
Andolina, una garanzia, e di un Amatori apparso particolarmente
grintoso e veloce, scatenato sui salti e assolutamente risultato nel
complesso il più veloce di giornata, dopo Negri. Sfortunatamente la sua
finale si è interrotta praticamente subito, mentre era ancora una volta
autorevolmente secondo.
Due possibili protagoniti sono invece
mancati per tutta la giornata: il primo a uscire di scena è stato ancora
una volta Bada, che per l'ennesima volta di fia (credo sia la quarta), a
Maggiora non riesce ad andare oltre il primo giro della prima manche
senza esplodere il motore, con grande rammarico, perchè il pilota non si
discute, anzi.. l'altro assente è stato Ottoboni, che dopo un paio di
partenze particolarmente spettacolari, con pezzi di vettura volanti e
lunghi salti, non è riuscito a raggiungere la finale; un altro grande
rammarico, intanto perchè la vettura è davvero molto bella, e poi perchè
Ottoboni nel giro di poche gare con questa nuova Mitsu sta dimostrando
di essere un osso duro.
Sfortunata giornata anche per Stecca, i
cui miglioramenti sono visibile gara per gara, ma che a Maggiora non ha
ancora raggiunto una finale.
La partenza delle 4x4 in gruppo sul salto
è un concentrato di autocross puro; sicuramente i più nostalgici
avranno avuto i brividi quanto me.
Div.3a
Elenco iscritti eccellente, con al via
tutti i massimi esponenti nazionali e un paio di belle novità:
l'esordiente Gizzi, su proto arancio, e la nuova vettura di Andeliero,
dalle linee aggressive e accattivanti.
Le premesse erano davvero gustose,
sabotate però dalla moria di mezzi che ha caratterizzato la giornata in
particolare dei prototipi: Immovilli, come sempre tra i migliori, deve
gettare la spugna già alla fine di domenica, così come Ingrami
all'inizio della seconda manche, e sopratutto dopo una prima manche da
urlo, una delle più spettacolari di giornata, con pendoli e derapate
ancor più esagerati di quanto abbia sempre fatto, avvalorate dai tempi
di assoluto livello europeo, nonostante il salto!
Grande ritorno per Massimo Ruzzante, che
fa la staffetta annuale col fratello Enrico, e che ha dominato tutte le
manche, dovendosi arrendere solo in finale al pluricampione italiano
Alessio Gallotta, autore di una strepitosa rimonta dopo manche uno e
crono in gravi difficoltà. Guida eccezionale e tempi formidabili anche
per lui, che quando il mezzo è al top è davvero un rullo compressore.
Eccezionale conferma di crescita per
Conforto Galli, che compensato con la guida le carenze di un motore
apparso non particolarmente prestante; non ha commesso un errore per
tutte le manche, conquistanto d'autorità il terzo gradino del podio in
finale. Bellissima realtà.
Alle sue spalle in finale quello che mi
ha sorpreso di più sul salto, ovvero Bianchi, che si è prodigato in
sorpassi funambolici fianco a fianco sul salto appunto, che ha sempre
affrontato in pieno. La sua scalata in finale è stata il frutto di un
lesto soprasso quadruplo, quando il trenino venutosi a formare alle
spalle di Valazza, che stava correndo con 3 ruote e mezza, si è
ammucchiato al tornante centrale.
Valazza appunto, altra bella conferma di
giornata, che dopo alcune gare non troppo brillanti, ha invece
finalmente iniziato a prendere confidenza col suo proto, infilando
ottimi risultati per tutta la giornata, poi purtroppo vanificati dal
cedimento della posteriore sinistra in finale, forse l'unico danno
(sorprendentemente) procurato dal salto.
Ottime prestazioni, in crescendo, anche
per Zibarelli, a un passo dalla vittoria di manche, e Maretti, scatenato
sui salti, ma con un proto ancora troppo soggetto a rotture; giornata
di personalità anche per Carli, sfortunato nell'intasamento della
finale, ma autore di regolarissime manche, che lo hanno visto sempre
nelle prime posizioni.
Senza luci ne ombre invece la gara di
Romanisio, dal blasone del quale ci si aspetterebbe di più, una guida
bella e grintosa come ai vecchi tempi della Porsche, che al momento
invece è molto razionale e poco redditizia... inossidabile comunque
nella difesa della posizione; decisamente accodati per tutta la giornata
Noto e Giliberti, probabilmente ancora alla ricerca del feeling coi
nuovi bellissimi mezzi ex Svoboda.
Rimandiamo alla prossima gara gli
esordienti Gizzi e Tachis, il primo sfortunato in manche, il secondo
rimasto direttamente ai box dopo le qualifiche di Pasqua.
Div.3
L'arrivo nella notte di Alex Gallatto,
per l'occasione stacanovista dell'autocross dopo la due giorni francese,
ha completato un elenco iscritti in cui non mancava nessuno dei massimi
esponenti delle ultime stagioni.
Ma anche in questo caso, la moria di
mezzi ha subito spento le ambizioni di vederli tutti insieme in finale:
il primo a farne le spese è stato Mucci, in testa alla prima manche,
ritirato direttamente dopo pochi giri.
La seconda vittima illustre è stato
Lonardi, assolutamente strepitoso in manche uno, dominata a suon di
intraversate pazzesche, ma fermato da un cedimento in manche due.
Stessa sorte per Grasselli, sempre
performante e serio candidato al podio, ma bloccato prima della finale,
così come Casarin, in realtà perseguitato da problemi che lo hanno
compromesso durante tutta la giornata.
Altro ex campione italiano a dover
disertare la finale è stato anche Bonollo, non apparso ancora al meglio
comunque sul nuovo proto ex Svabensky.
Nel frattempo Alex Gallotta in manche ha
scalato rapidamente la classifica, andando successivamente a vincere le
restanti manche, che gli hanno assicurato la prima fila in finale, a
fianco dell'altro 'big' ancora in gara, e autore di ottime manche, l'ex
campione italiano Chiggiato, tant'è che al via della finale è proprio
Chiggiato a prendere il comando, lasciando intravedere una bella finale
combattuta con Gallotta subito alle spalle; speranza vana, che si è
spenta prima della fine del primo giro, quando anche Chiggiato si è
dovuto arrendere a noie meccaniche, lasciando strada a Gallotta.
Ma nel buio della moltitudine di ritiri,
una luce inaspettata ha illuminato la div.3, e cioè Emanuele Consoli,
autentica rivelazione della due giorni maggiorese, alla guida del proto
ex Susan: incredibilmente a suo agio sin da subito, ha si approfittato
dei ritiri di manche uno andando a vincere, ma ha anche rimontato mezza
pista in manche due, ed è rimasto incollato ad Alex Gallotta e Casarin
per tutta manche tre, non due a caso.
È un piacere vedere quel proto ad un
livello di guida e prestazioni così alte, in crescendo durante tutta la
giornata, riuscendo a pressare Gallotta anche per tutti i 7 giri della
finale, durante i quali proprio Gallotta ha sengato il miglior tempo di
giornata girando in 43 netto; infatti l'altra notizia di giornata è
stato aver visto il proto ormai di Consoli prendere parte a tutte le
manche, andare a sbattere, saltare senza paura e tirare al limite per
tutta la finale, senza accusare il minimo guasto meccanico, che fino
all'anno scorso era una certezza.
Consoli agli occhi dell'intero pubblico si è dimostrato interessantissimo investimento sul futuro dell'autocross italiano!
Leggermente meno brillante del solito
invece Frank Gallotta, meno a suo agio di quanto non sembrasse a fine
2010, ma comunque in grado di chiudere al terzo posto la finale, dopo
un'estenuante battaglia con lo svizzero Zetler (il cui principio
d'incendio ha per altro interrotto anzitempo la finale).
Giornata da ricordare anche per Grisi,
che al rietro dopo anni di lontananza dall'autocross, ha ben figurato
alla guida del glorioso nerone ex Tamburini e Mucci, sempre in battaglia
con Barsiola, che sicuramente si toglierà qualche soddisfazione in più
ora che ha allargato la carreggiata del suo mezzo, adeguandolo agli
standard di categoria.
Kartcross
Partenze perfette e guida insuperabile,
sono gli ingredienti della consistenza di Firenze, che aggiunge un'altra
tacca alla sua lunga collezione di vittorie, facendo da lepre per quasi
tutta la giornata, e sopratutto in finale, dove con pista bagnata ha
dato una pista al grande specialista Lambert, unico apparentemente in
grado di impensierirlo dopo il ritiro di Valfredini.
Alle loro spalle grandi battaglie per
tutto il giorno, con Sternieri, Pigato, Vicario e la sorprendente
matricola Berto, oltre all'esperto Vigliarolo, che ha però comromesso
molte delle sue prestazioni con errori banali, non all'altezza delle sue
capacità.
La giornata e la categoria hanno anche visto il rietro di Gusmeroli, per la prima volta alla guida di un Kartcross.
Gr.1
Le vecchie 205 e Uno non tradiscono, e
infatti è proprio la finale di gruppo 1 la più bella di giornata, con un
duello in punta di fioretto tra Catania e Lavarini, liberi dalla
pressione di Mingolla, autoesclusosi con cappottone in regime di
bandiera rossa, ma con un Pesimena consistente e pronto ad approfittare
di ogni errore altrui durante l'intera giornata.
Convincente anche l'esordio di Rango, che
insieme a Crespi non si è risparmiato battaglie ruvide e molto
spettacolari, con gli inserimenti da dietro di Cerri e Nicolini.
Vittoria meritata per Catania, che dopo
manche in chiaro scuro, centra un'ottima partenza in finale, combatte,
subisce, risponde e poi amministra fino alla vittoria.
Gr.2
Parata onorevole e gloriosa per i
fratelli Morganti, riducendosi poi al solo Maurizio in finale, che per 7
giri ha ancora una volta deliziato i palati fini dell'autocross con
l'intramontabile ruggito di una delle regine della specialità, la
gloriosa e indimenticabile Lancia Delta
Monotipo
I fratelli Mora e Turolla hanno lasciato
solo le briciole agli altri concorrenti, monopolizzando le zone alte di
lassifica, soprattuto per quanto riguarda i fratelli mora in manche,
agevolati da una dose di sfortuna extra per Turolla, che costretto a
partire dietro in finale, riesce ad infialare una spettacolare rimonta
che lo porta fino al secondo posto, a un passo dalla possibilità di
attaccare Filippo Mora, che va a vincere grazie ad una guida davvero
eccellente.
Terzo, suo fratello Giacomo, e via via tutti gli altri, dopo un giorno di dure battaglie.
Cat. Sport
C'è solo una cosa che porta in dietro agli anni gloriosi dell'autocross più di un salto, e ciop un gruppo di X1/9 che salta.
Categoria stupenda, auto che incarnano
l'essenza della vettura d'autocross, che regalano giri di puro
spettacolo, sopratutto grazie alla trazione posteriore e all'elevata
cavalleria.
La giornata è stata scandita dai duelli
al vertice tra Bertani, Giandini e Zanatta, autori di manche tiratissime
in fila indiana, in cui l'ha però sempre spuntata Bertani, perfetto,
intelligente nella gestione di gara, e lucido nel capire il momento
perfetto per attaccare.
Da registrare anche il rientro di un
grande ex campione italiano come Tagliaferri, ancora un po' impacciata
alla ricerca di un feeling con l'autocross ormai sepolto da qualche
hanno, ma che sicuramente non tarderà a ritrovare, ma la vera gemma di
curiosità di categoria è stata la Fiat 500 BMW condotta da Ferro:
vettura bellimma e dal potenziale apparentemente elevato, per lo meno
per quel che riguarda il giro secco, inquanto sembra essere molto molto
scorbutica, brutale, necessitando di una guida iper aggressiva per
evitare un evidente sottosterzo, che ha condizionato non poco le
prestazioni di Ferro, comunque per la prima volta in assoluto alla guida
di questa nuova 500.
Col ritiro di Manzato domenica, la cat.
Sport si è trasformata ancora una volta in una sorta di parata di X1/9,
la cui seconda nuova vita è un'altro ritorno al futuro, di quelli che
fanno bene, e che hanno caratterizzato la prima prova del campionato
italiano autocross 2011.
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