Era
una notte buia e tempestosa. Il diluvio scatenatosi in pista non
lasciava presagire nulla di buono. Il giorno seguente, quiete
dopo la tempesta, regalava una fresca e serena domenica mattina.
Ce l'avranno fatta i nostri eroi? La risposta non potrà che
essere positiva. Dacché l'autocross è uno sport solo
per uomini duri, così solo i veri duri sono riusciti a
primeggiare. Casalboni non ha avuto molti problemi in gruppo
2, almeno in finale,
poiché il
duello con l’Alfa 145 4x4 di Busato ( riportata a nuova vita
dopo il ribaltamento di Maggiora di due settimane fa) non lo ha
fiaccato più di tanto. Gli altri protagonisti della finale
gruppo 2 gli hanno dato una mano: partiti benissimo, Giuseppe
Paoloni e Silvano Bada, debuttante su Delta, si attardano dopo
un tamponamento al secondo giro; Frank Gallotta, sesto, con la
vettura senza freni con la sola trazione posteriore è costretto
a una guida da 131 Abarth e a due spettacolari testa-coda.
I
protagonisti delle manche di qualificazione, Riccardo Errani e
Davide Negri, nonostante due vetture veramente al top, sono
costretti a cedere le posizioni di testa per vari problemi di
natura meccanica. In particolare la Subaru Impreza è apparsa
particolarmente in forma dominando due delle tre prove di
qualificazione senza grossi problemi. Il conduttore piemontese
dovrà aspettare ancora poco per la prima vittoria, ne
siamo sicuri. Ottimo debutto per il giovane Andrea Bissoli,
quarto.
In
gruppo 1A Sergio Stablum regala emozioni a volontà.
Partenza ottima, fin troppo , alla seconda curva Simone Firenze
fa un dritto e deve abbandonare i sogni di gloria; terminerà
comunque ottavo. Poi il marchigiano ingaggia un furioso duello
con Mirko Zanni. Il secondo le prova proprio tutte, sfiorando
più volte l’uscita di pista ma il capoclassifica non presterà
mai il fianco, andando a vincere una finale veramente sudata.
Anche Federico Bionda non sfigura, tallonando i due per tutta la
gara. Veramente un duello appassionante, consiglio vivamente di
scaricare il filmato della
Finale gruppo 1A.
Ceccacci, Alessandro Accorroni e Belfiore, tanto per non
annoiarsi, lottano testa a testa per la gioia del pubblico. Non
male anche il loro duello. Come se non bastasse tutto ciò, non
vogliamo dimenticare Marzio Marcantoni, noto per aver guidato la
sua Fiat Uno caparbiamente per più di mezza semifinale senza un
pneumatico, facendo segnare tempi molto buoni. Ironia della
sorte, il pilota è stato costretto alla resa a 25 metri dal
traguardo, ricompensato, comunque, dagli applausi degli
spettatori e dai cerchi in lega premio per il pilota più
spettacolare.
Fuoco
e fiamme in gruppo 1 con l’eterno duello tra Giancarlo
Amatori e Fabio Bada su un copione già visto nella precedente
gara. Le due X1/9 danzano leggere tra un curvone e l’altro. Al
terzo dei sette giri Bada tenta il sorpasso impossibile, si gira
e viene passato da Lorenzo Paoloni. Implacabile, recupera i
secondi perduti, ripassa il marchigiano e si fionda
sull’avversario di sempre. Sarà il suo motore, per una volta, a
costringerlo alla resa. Perdete qualche minuto per scaricarlo,
ne vale la pena:
Finale
gruppo1.
A destra, passaggio bucolico
per Lorenzo Paoloni, grande protagonista della finale. Ottimo
anche Lavarini su Peugeot 205 mentre è attardato il "Folletto"
Serini,genio e sregolatezza della VST, solo sesto.
Gruppo 3:
conferma di Massimo Ruzzante (alla prima vittoria dopo il buon
debutto di Pasquetta) e conferma per il "glaciale" Alessio Gallotta, che non si scompone mai durante la gara nonostante
l’arrembante Lonardi e i suoi tentativi di sorpasso. Il
secondo posto del lodigiano rafforza il suo primato in
campionato. Ruzzante guida una vettura veramente messa bene,
grande assetto e buon motore.
Sorprende Zambonini, sempre
presente nelle parti alte della classifica nonostante sia
l'unico con un motore di derivazione automobilistica. Dietro
Tagliaferri, partito male e arrivato peggio, sesto.
Deludente
ritorno di Memo Dilda, nonostante alcuni "lampi" nelle
qualificazioni, ritiratosi per la rottura delle sospensioni
anteriori. Giornata da dimenticare anche per Ivo Cicognini, con
il cambio rotto prima ancora di poter scaldare il motore in
pista.
Nel
gruppo 4, categoria regina, la sfortuna finalmente
abbandona Alex Gallotta che riesce a rintuzzare gli attacchi
dell’amico-nemico Gianluca Immovilli nonostante grossi problemi
alla meccanica del proto 3600. Stringendo i denti, conquista
quei dieci punti che mancavano da molto. La vittoria giunge
inaspettata visti i problemi di affidabilità del proto Porsche
proprio su un tracciato estremamente selettivo, come hanno
dimostrato i molti ritiri. Terzo Casarin, su proto Fast &
Speed e quarto Ingrami, con problemi al motore (meglio: motori).
A sinistra, Spiderman durante le
qualifiche ha tentato (per fortuna senza riuscirci) di stirare
chi vi sta scrivendo con una manovra "diversiva" nella variante
sul rettilineo opposto a quello del traguardo, lontano da
sguardi indiscreti. La prima foto è stata scattata in ingresso,
la seconda in uscita, con la pozza d'acqua ancora sollevata a
testimonianza del "dritto". Per una volta l'assassino (o quasi)
non è il maggiordomo...
Ultimi
ma non meno meritevoli di citazione, Gusmeroli su Honda V-Tec
1.6 4x4, unico rappresentante del gruppo 3A in finale
(nonostante la partecipazione di Ferrari e
Lori che si sono fermati molto presto). Risolti i problemi con
il motore Toyota (bastava cambiare costruttore) Marco non ha
-letteralmente- più avversari.
Nota
di colore per
Ivan Sternieri, solitario in gruppo 5,
soprannominato “ragazzo del muretto” per aver concluso la gara
su un terrapieno dopo aver rotto, uno alla volta, entrambi i
tiranti dello sterzo del suo Go-Pro.
Classifica ufficiale
Gruppo
1A
Gruppo 1
Gruppo 2
Gruppo 3
Gruppo 3A
Gruppo 4
1. Stablum Sergio (Peugeot 205 Rallye) 7 giri
in 09’12”06; 2. Zanni Mirko (Fiat X 1/9) in 09’13”59; 3.
Bionda Federico (Fiat Uno) in 09’14”03; 4. Ceccacci Giuliano
(Fiat Uno) in 09’29”44; 5. Accorroni Alessandro (Peugeot
205) in 09’30”06; 6. Belfiore Mirko (Peugeot 205) in
09’31”72; 7. Paina Simone (Peugeot 205) in 09’34”94; 8.
Firenze Simone (Suzuki Swift) in 09’36”74; 9. Marcantoni
Marzio (Fiat Uno) a 7 giri.
1. Amatori
Giancarlo
(Fiat X1/9) 7 giri in 08’44”90; 2. Paoloni Lorenzo (Fiat
x1/9) in 08’51”50; 3. Lavarini Stefano (Peugeot 205) in
8’58”50; 4. Dossi Fulvio (Peugeot 205) in 09’42”67; 5. Bada
Fabio (Fiat X1/9) a 1 giro; 6. Serini Stefano (Renault Clio
2000) a 3 giri.
1. Casalboni Natale (Lancia Delta) 7 giri in
08’36”33; 2. Busato Gimi (Alfa Romeo 145 proto) in 08’37”66;
3. Errani Riccardo (Lancia Delta Proto) in 08’57”18; 4.
Bissoli Andrea (Lancia Delta) in 09’05”94; 5. Cortellazzi
Luigi (Lancia Delta) in 09’17”64; 6. Gallotta Francesco
(Lancia Delta Proto) in 09’24”88; 7. Brunello Stefano
(Lancia Delta) in 09’30”44; 8. Bada Silvano (Lancia Delta) a
5 giri; 9. Paoloni Giuseppe (Lancia Delta) a 5 giri; 10.
Negri Davide (Subaru Impreza) a 6 giri.
1. Ruzzante Massimo (Proto Suzuki 1.3) 7 giri
in 08’07”00; 2. Gallotta Alessio (Proto Honda 1.1) in
08’16”96; 3. Lonardi Duilio (Proto Suzuki 1.0) in 08”17’87;
4. Zambonini Elio (Proto Fiat) in 08’21”37; 5. Sternieri
Andrea (Proto Honda 1.1) in 8’23”18; 6. Tagliaferri Lorenzo
(Proto Suzuki)
1. Gusmeroli Marco (Honda 4x4) 7 giri in
08’08”58
1. Gallotta Alessandro (F&S Porsche 3.6) 7
giri in 08’07”21; 2. Immovilli Gianluca (Proto Lancia 2.0 T)
in 08”07’54; 3. Casarin Lucia (F&S Porsche 3.5) in
05’54”27; 4. Ingrami Gianluigi (Proto Suzuki 2x1100) a 3
giri.