
Maggiora, 16-17 ottobre 2010
Quarta prova campionato italiano autocross
Giornata estrema a Maggiora, una delle tante degli ultimi anni (tra
neve e gelo, caldo a 40°, raffiche di vento tagliente e dulivi
improvvisi)
L'inizio della mattinata si presentava con la pista coperta da una strato di fanghiglia paludosa..
fortunatamente
il miglioramento delle condizioni meteo (in barba alle previsioni)
hanno restituito un'ottimo fondo per le finali e l'affluenza di un
discreto pubblico
Divisione 1A
Battaglia eccezionale, con
piloti e mezzi a battersi per tutte le manches e sopratutto in finale,
col tris di Saxo è l'intrusa 206 di Grieco, Delfino, Agrelli e Ruga,
assoluti protagonisti di giornata. Ma un nome su tutti si è distinto
(non me ne voglia il vincitore Ruga) e cioè Pasquale Delfino, con
ottime prestazioni sul bagnato.
Nonostante ciò, la zampata del
Campione Italiano arriva proprio in finale, e cioè quando conta
veramente, dopo una finale bellissima che ha visto il trenino dei
quattro contendenti combattere per tutta la gara.
Alla fine vince il dominatore di categoria Ruga davanti al solito
grintosissimo Agrelli, e Grieco, costantemente là davanti.
Categoria sempre emozionante, i cui valori rispetto allo strapotere di Ruga sembrano essersi livellati in quest'ultima gara.
Divisione 1
Monologo Noris, assolutamente incontrastato e imprendibile anche sul
bagnato.. bellissima manche 2 con un molto convincente Ottoboni
(seconda gara con la nuova vettura) a strettissimo contatto proprio con
Noris, alle prese però con evidenti problemi al cambio.
Giornata travagliata per Andolina, attanagliato da problemi alla
vettura, cosa che l'ha fatto costantemente retrocedere nonostante si
presentasse sempre nelle primissime posizioni alla prima curva. In
crescita anche Tortone, mentre il (re)rientrante Rossetti paga
decisamente le lunghe assenze dalle competizioni. Problemi anche per
Amatori, mentre totalmente non pervenuto il ceco Burian, partito bene
in manche 1 ma fermo dopo un giro, bloccato da noie che lo hanno
fermato per tutto il giorno.
In finale Noris scappa in scioltezza, quasi di un'altra categoria..
dietro lotta strettissima tra Andolina, Ottoboni e Tortone, da cui la
spuntano gli ultimi due, rispettivamente secondo e terzo, dopo un
testacoda clamoroso di Rossetti quando era ormai sul podio.
Divisione 3A
Interessante la div.3A, con ottime prestazioni degli stessi
protagonisti che poche settimane prima avevano figurato benissimo nel
GP d'Italia del Campionato Europeo.
E' infatti Ingrami a vincere, dopo una manche 1 sul fango in rimonta, e
le altre due vinte con autorità .. L'aspetto pi๠importante è che
Ingrami sta trovando la giusta confidenza col mezzo dopo un paio d'anni
di sviluppo, tant'è che ha sfoggiato la proverbiale guida spettacolare,
con tanto di super pendoli in curva 1
Sempre punto di riferimento di categoria il pluri campione Italiano
Alessio Gallotta, che domina le manche (la prima della quale
sbarazzandosi sul fango pesante il giovanissimo Demnkin, su junior
buggy) ma si presenta terzo alla prima curva in finale, dietro a
Ingrami e ad un ottimo Ruzzante, che ha guidato per tutto il giorno
meravigliosamente, tant'è che, dopo un calo al proto di Gallotta, è
stato proprio Ruzzante ad aver attaccato da vicinissimo Ingrami, prima
di doversi arrendere ad una ruota stallonata, e beffato anche da
Gallotta, completando quindi il podio in questo modo: Ingrami,
Gallotta, Ruzzante.
Finale sfortunata per Valazza, che esce dopo un giro mentre era nel
treno di testa e teneva il passo dei tre dominatori.. ogni gara sempre
meglio per Valazza, che paga ancora qualche errore d'incostanza.
Crescita nettissima anche per Luca Bianchi, autore di manches di
rilievo, cosଠcome Zibarelli, che ha tenuto il passo elevatissimo per
tutti i 5 giri.
Nota di merito a Demkin, che da top driver di categoria (junior buggy) ha dimostrato ancora una volta una guida da veterano.
Divisione 3
Unica a godere della partecipazione tangibile di due pesi massimi
europei, qualsi Hosek (fresco vincitore del GP d'Italia del Campionato
Eupero) e Albers, sempre arrembante.
Proprio Hosek, dopo una manche 1 opaca, approda alla finale da
dominatore delle due seguenti, anche sfruttando le iniziali condizioni
limitate delle pista (monocorsia); nonostante ciò, Alex Gallotta aveva
ampiamente dimostrato di avere nel piede un tempo molto pi๠efficace
del vecchio imperatore, ma ancora una volta deve arrendersi a noie
meccaniche.
E come da copione è proprio Hosek a scappare in finale, seguito da
lontano da Casarin, un finalmente competitivo Casalboni dopo anni di
gare sporcate da guida irruenta e comme stallonate. Rinviene fortissimo
dalle retrovie Grasselli, che dopo manche funestate da problemi di ogni
genere, trovi in finale la quadra e inizia a macinare giri fenomenali,
sbarazzandosi del gruppo di francesi, e agevolato dall'uscita prematura
di Albers, e di Frank Gallotta, che ha messo a segno gare strepitose
durante tutta la giornata.
A metà gara il colpo di scena: la resa di Hosek, grazie alla quale
Casarin prende il comando, seguito da Casalboni che però viene
anch'esso sopravanzato da Grasselli, che si mette in caccia del leader
di gara e di campionato. Porpio questa caccia, al penultimo giro,
permette e Grasselli di girare in 43.9.. passo incredible, che mangiava
la pista e che ha permesso appunto a Grasselli di raggiungere Casarin
in pochissimo tempo, ma troppo tardi, perchè la bandiera a scacchi
chiude la gara, stabilendo Casarin vincitore, ancora una volta costante
e senza sbavature, seguito da un Grasselli a livelli altissimi e
Casalboni, nuovamente la dove era solito concludere fino a poco tempo
fà . Sfortunato
anche il Campione Italiano Chiggiato, che dopo tre ottimi terzi posti
in manche, si è ritirato in finale. Ancora peggio è andata a Mucci,
di nuovo alle prese con noie meccaniche dopo una serie di gare con
buoni riscontri di affidabilità .
Kartcross
dopo un'infinità di gara, interrotta l'egemonia di Firenze, che deve
accodarsi ad uno spettacolare Valfredini, autore di giri assolutamente
velocissimi per tutto il giorno e sempre in ricorsa dopo la partenza.
Si distingue in particolare per la guida, ancora molto simile a quella
delle monotipo (da cui arriva), e quindi sempre di traverso in
impostazione di curva e nonostante ciò con uno spunto in uscita davvero
incredibile.
Sempre grande comunque Firenze, che si sbarazza di Lambert e non molla
mai, inanellando giri velocissimi per tutta la finale.. gruppo compatto
alle spalle dei primi tre, in cui si distungue con una bellissima
finale Pigato, che la spunta su uno Sternieri un po' sotto tono.
Categoria sempre sempre sempre avvicente. La svolta rispetto agli
ultimi anni è che la pista non si dissemina più di kartcross fermi,
impedendo quindi i sorpassi.
Gruppo 1
Quasi un monomarca 205, con rappresentanti agli antipodi: esemplare la
gara di Lavarini, che come ai tempi del campionato italiano domina a
mani basse la finale, dopo manche in crescendo. Finale orfana purtroppo
di Salvetto, che con Catania e Trucco aveva dato vita a mache avvicenti
e combattute nonostante le poche vetture al via.
Trucco soffre sul bagnato, ma in finale scatta benissimo e conquista un
bel secondo posto, davanti al sempre generosissimo Catania, rimasto un
po' intruppato nella fasi di partenza in curva 1.
Chiude il trio di 205 che ha regalato la battaglia più entusiasmante
della finale, viaggiando sempre a stretto contantatto: Nicolini,
Piantanida, Crespi
Gruppo 2
Sembrano sentire un po' il peso dell'età le vecchie e gloriose Delta, quasi mai a punto in gruppo 2.
Domina Bonfà , che da quando guadagna la prima posizione in manche 2 non
la lascia più, avendo ragione sui Morganti, su Bertani, mai entrato
veramente in gara con la Bravo Proto di costruzione Rossetti, ed
Antonazzo, autoestromessosi dopo un ribaltamento in manche 3
Gruppo 5
Agguerrito e sempre abbastanza folto il gruppo delle monotipo, il cui
più alto espontente è sicuramente il vincotore Giacomo Mora, che con
una guida impeccabile e spettacolare mette in fila tutti gli avversari,
scalando le posizioni nelle manches e scappando in finale.
Commenti by Manuel (Bollo)
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