L'approfondimento sull'attualità dell'autocross e dintorni di Daniele Ostorero
20-09-10 MAGGIORA E' COME IL NATALE !!!
E gli appassionati sono come i bambini che vanno a
dormire alla vigilia emozionatissimi, in attesa dei regali da scartare al
mattino successivo.
Ogni anno il GP d' Italia FIA di autocross arriva a
settembre nel suo "tempio" e quasi sempre, anche a giochi totalmente fatti,
molti sono i piloti che arrivano al Pragiarolo, un po' come i pellegrini vanno a
Santiago di Compostela, o se di altra razza, alla Mecca.
Qui l' unica religione è l' autocross ed il " luogo
Santo" è Maggiora, ma in un anno difficile, quasi di stanca per la specialità,
mi aspettavo un parco concorrenti interessante, ma un po' più modesto e risicato
rispetto al solito ed invece la pista "sacra" ha fatto il miracolo
!
Non solo c'è un pienone degno delle annate
migliori, ma qui si è andati oltre, alle ore 21 di domenica 19 erano 157 -
centocinquantasette gli iscritti, non ho nemmeno voluto farmi venire il mal di
testa a leggerli tutti, tanto da sabato mattina li dovrò nominare tutti almeno
una decina di volte a testa, e parlo solo di quelli che poi, per motivi vari non
arriveranno alle finali, perchè in quel caso saranno centinaia le citazioni, tra
doppi turni di prove ufficiali, manches di qualificazione e finali
varie.
5 le categorie a darsi battaglia, con un minimo di
9 concorrenti iscritti tra i giovanissimi delle D4 - JB, vale a dire i Junior
cross, mentre si arriva addirittura a 55 nella divisione 3A, se pensate che fino
a 5 anni fa il limite massimo ammesso per divisone era di 30 vetture, qui
avrebbero dovuto fare 2 gare di divisione 3A, pazzescooooooo !
Trovo invece fuori luogo le nuove diciture della
divisione 1 e dei Junior cross ora denominati rispettivamente TAX e D4
- JB, ma perchè ?
Che senso hanno queste definizioni, in divisione 1
c'è forse il passeggero seduto dietro che alla partenza salta in macchina e
grida al pilota : " Presto, all' aeroporto ! "
Ma per favore, su, se questo deve essere un remake,
mi pare un remake horror, ma se pensate che io sabato e domenica vi dica che i
piloti delle D4 - JB stanno per partire, mi sa che andrete delusi, anche perchè
dovrei dire anche il trattino tra le 2 sigle ?
A parte queste ca....ate, spero in primis, in un
meteo clemente e poi nelle solite battaglie all' ultimo tassello.
Con tutte queste vetture in pista sarà tosta anche
per la direzione gara, speriamo bastino la miriade di occhi dei commissari in
pista e fuori.
Purtroppo, ancora una volta, gli italiani in questo
campionato non sono protagonisti, manca tutto, in pole position la federazione,
poi le iniziative, poi gli investimenti, poi la mentalità vincente, poi gli
organizzatori vincenti, poi i mezzi di informazione, potrei andare avanti a
lungo , ma sarebbe un farsi male gratuito e qui invece vogliamo goderci un
grandissimo avvenimento sportivo, ovvio che a vedere, appena vicino a noi a
pochi chilometri, cosa hanno combinato in pochi anni gli amici francesi c'è da
disperarsi, ma nello sport, i transalpini sanno programmare senza attriti, con
maestria, con puntiglio, con giusti atteggiamenti e, soprattutto, negli sport
motoristici si inventano successi, da anni sono un tifoso dichiarato dei
kart cross, invenzione francese, ora hanno pensato che era tempo di rinverdire i
fasti del mio amico Vincendau e voilà eccovi servito un Teddy Baudet, che si è
appena vinto il titolo europeo della divisione 3, prima di loro stessa
progressione da parte di tedeschi ed olandesi, manca solo una nazione, come
sempre da 20 lunghi anni, perchè nel frattempo, non ancora citata, ma la
Repubblica Ceca, c'è sempre, anche se negli ultimi anni stanno masticando amaro
pure loro, ma loro almeno sono sempre in lizza fino all' ultimo per il
titolo.
E non dimentichiamo altre 2 nazioni all' opposto
tra loro per dimensioni e popolazione, ma entrambe protagoniste e parlo del
piccolissimo Lussemburgo e della enorme Russia, oltre alle altre repubbliche
sovietiche del vecchio regime, ora autonome e da anni in pista a
Maggiora.
Saranno due giornate tostissime e con una divisione
1, la neonata Tax, con ancora 5 piloti a duellare fino alla bandiera a scacchi,
peccato che con un numero così terrificante di iscritti, non siano arrivate
tutte e 3 le divisioni continentali a giocarsi all' ultima prova il titolo, ma
bravi Ondrej Musil e Teddy Baudet a conquistare la corona europea con una gara
d' anticipo, nella gara ancora in bilico, negli ultimi anni abbiamo avuto
qualche bella soddisfazione e vittoria dei nostri piloti, sarebbe un bel modo
per far capire all' Europa intera che non si è il terzo mondo del cross, magari
vincendo e comportandosi bene in tutte le categorie anche in quelle più
ostiche ai nostri colori che nel campionato che sta finendo ci hanno almeno
offerto un podio con Giarolo, anche se sotto l' egida della federazione ceca ed
alcune buone prove di Immo e di Alex Gallotta e Grasselli nelle poche
apparizioni dei nostri fuori dai nostri confini.
Soprattutto Spiderman ha un quarto posto da
migliorare e questa potrebbe essere l' occasione buona, come sempre un
grandissimo " in bocca al lupo" a tutta la nostra pattuglia al completo, nella
speranza di perdere un po' di voce per grdare a qualche vittoria dei nostri
piloti.
Daniele Ostorero 21-09-09
MAGGIORA / INDIANAPOLIS
Titolo assurdo vero ? Forse sì, ma questo abbinamento da me voluto, anche come conoscitore e appassionato della mitica pista dell' Indiana, non è del tutto sballato. Il nesso tra le due piste è che entrambe sono una delle tante prove dei loro rispettivi campionati, con lo stesso valore di punti delle altre, ma, inesorabilmente, esserci è più importante ed affascinante in assoluto, anche come richiamo internazionale. Negli USA correre e vincere ad esempio la gara di Michigan, porta gli stessi punti per il campionato, ha una buona visibilità, va sugli annali, però partecipare e magari vincere la 500 miglia di Indy, è tutta un' altra cosa. Nel piccolo, molto più nel piccolo, correre e vincere a Maggiora il GP d' Italia, per i piloti dell' autocross è un po' la stessa cosa, porta gli stessi punti della prova di Lucenec o di Bauska, però qui si iscrivono in 150 ( centocinquanta ), si sparano anche migliaia di kilometri, magari con il campionato già assegnato, perchè ? Probabilmente perchè a Maggiora c'è l' atmosfera giusta, fascino, organizzazione, pista salotto, tradizione, ecc. Sto scrivendo questo articoletto subito dopo aver preparato una presentazione per la redazione tv di Rete 7 - Odeon, con la quale ho preso contatti e che, spero, mi passino nelle 4 edizioni del loro TG, la presentazione del GP d' Italia giovedì 24 o venerdì 25, per far sapere agli incerti o agli ignoranti ( nel senso che ignorano che esista ) che sabato 26 e domenica 27, la cavalleria a briglia sciolta si scatenerà in tutta la sua potenza al Pragiarolo e lo spettacolo andrà in scena !!! Ho anche atteso di conoscere i risultati di Nyriad per capire se dovevamo attenderci una coreografica passerella o se c' era l' aggiunta dell' adrenalina e della tensione per i titoli ancora da assegnare, per la divisione 1 sarà passerella, in quanto il titolo è già saldamente nelle mani di Makarov, un altro zar russo, come da copione nell' ultimo decennio, però attendiamoci battaglia dagli italiani, soprattutto da Ferretti, ancora aspirante al podio finale, ma nelle altre classi dovremmo assistere a battaglie durissime, sin dalle prove e dalle batterie, perchè la 3A e la divisione 3 non hanno ancora un padrone, ho provato a fare i conteggi, tenendo conto degli scarti, sia nella prima metà di campionato, che nella seconda e penso che i giochi dovrebbero essere ancora aperti, uso il condizionale, perchè tutti gli anni faccio i conti e poi quando arrivo in postazione mi dicono che il titolo è già assegnato......complimenti per la costanza ! Questi i lati folcloristici e mediatici della faccenda, passando al pratico, purtroppo speravo di trovarmi a commentare un' annata totalmente diversa, non perchè non ammiri la marcia da tritasassi del signor Makarov, non perchè non abbia notato che Vit Nosalek, dopo 2 anni che ne parlavo come della stella in proiezione futura della 3A, sia leader di categoria nelle " sixteen hundred ", non perchè tra i draghi della divisione 3 ci siano piloti di tre nazioni diverse che si scannano di brutto per il titolo, no, no, tutto questo l' ho notato e sono pronto a celebrarlo da sabato mattina in poi, il fatto è che quest' anno dovevano esserci un "sacco" di italiani pronti a fare "tutto" il campionato europeo, o quasi tutto ed invece solo il Gianluca Ferretti ci ha provato, dopo 2 - 3 gare ci ha anche fatto sognare e sperare, poi è calato un po' in classifica, anche perchè quando hanno capito che "dava fastidio" hanno escogitato il classico ed ormai famosissimo "piano B", ossia : " lo randelliamo di brutto", ma nonostante tutto il nostro marchigiano non si è fatto intimorire ed è ancora lì ai piedi del podio del campionato, lo aspettiamo a Maggiora per tributargli l' affetto e la stima di tutto il popolo autocrossistico italiano. Però tutti gli altri dove sono ? Ero rimasto che a marzo Casarin e Negri erano certi di affrontare "tutte le prove" del campionato europeo, a tutt' oggi non ricordo se ne hanno disputata una. Capisco che il movimento crossistico italiano è totalmente autonomo, in quanto la federazione sa a mala pena che la specialità esiste perchè è riportata sull' annuario Aci-Csai, però girando la frittata dall' altro lato, quello ancora da cuocere, mi chiedo perchè i piloti che potrebbero e vorrebbero disputare il campionato intero non si coalizzino in una scuderia esterna alla loro scuderia d' appartenenza e non trovino un pool di sponsors dedicati solamente a questa "missione europea". Ho usato un sacco di virgolette fin qui, solamente per accentuare le parti che mi stanno più a cuore, per farle risaltare. Negli anni 80 - 90 era stato costituito il pool azzurro, in quel caso supportato anche a livello federale ed in tal senso anche tutelato nelle piste estere, cosa che non guasta in certe nazioni, ma la squadra si muoveva in gruppo, ora da molti anni un solo italiano viaggia per l' Europa, solitario col suo team, a volte piccolissimo, a sobbarcarsi tutto il peso di una simile avventura, prima Giarolo, ora Ferretti. Ma possibile che a nessun altro pilota riesca di fare ciò che fanno francesi, olandesi, tedeschi ? Non ho citato volutamente i cechi, dato che per loro ci pensa la federazione, una autentica corazzata, ma gli altri, dai quali ho trascurato i russi, lituani, lettoni, svizzeri, ungheresi, ecc. come ci riescono ? La crisi economica, la recessione, ecc. sono passati solo in Italia ? Non può essere questa la scusa, anche perchè per i nostri colori dell' autocross, la crisi pare ci sia dai primi anni 90, in questo siamo dei grandi anticipatori..... Più che lo sfogo di un commentatore è lo sfogo di un appassionato che segue in pista e direttamente la specialità da 31 anni, speakerandola a livello di campionato europeo dalle prime edizioni e che un giorno o l' altro, prima che i pochi neuroni mi vadano in pappa, vorrebbe rivedere un po' d' Italia vincente su tutti i campi, non sporadicamente, una volta ogni tanto in una sola categoria, quando capita, ma un giorno poter annunciare un italiano sul gradino più alto del campionato continentale. Chiedo troppo ? Stando ai fatti degli ultimi 2 decenni, penso proprio di sì. Come sempre sono qui a disposizione per essere smentito con i fatti, intanto per adesso " DATEGLI PESANTEMENTE DEL GRAN GASSSSSSSSSSSSS " Alla
prossima.
Daniele Ostorero
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29-05-09
STAGIONE TOSTAA causa di pressanti impegni lavorativi, non ho
potuto dedicare molto tempo all' autocross dalla fine del 2008, ma a questo
punto della stagione ho deciso per un breve sunto di ciò che ho visto e seguito
dall' inizio dell' anno.
La novità si chiama, anzi, dicono, si chiamava,
recessione. Temevo quindi di trovare le griglie deserte con
folate di vento sulla pista a spostare quei cumuli di sterpi tipici dei migliori
film western ed intorno il silenzio.
Fortunatamente non è andata così, anzi piloti
agguerriti, alcuni mezzi nuovi, piloti nuovi ed anche parecchi, un nuovo
italiano nell' europeo di cui parleremo tra breve e parecchi stranieri nelle
gare open di Maggiora, oltre al neonato CEZ.
Partiamo da quest' ultimo, ho pensato bene di
scandirlo ogni volta che lo pronunciavo, perchè ci va un attimo a pronunciare la
Z come S e non si fa una bella figura... Dunque CEZ central europe
zone, la FIA avrà avuto le sue belle motivazioni, ma intanto 2 incongruenze
questo campionato le ha già e sono il fatto di tagliare fuori alcune nazioni e
non altre : no Spagna, no Francia, no Svizzera e fin qui ci sta perchè se è zona
centro europea è ovvio che le 3 nazioni che ho citato non c' entrano, ma
aggiungere una ulteriore prova a nazioni quali la Slovacchia, la Rep. Ceca, l'
Ungheria, beh questi signori ne hanno già di gare da fare durante l' anno che
sicuramente avrebbero saltato questo campionato, se poi mi mettono questa data
in concomitanza con la prova lettone dell' Europeo a Bauska, allora non è che ti
ritrovi una miriade di piloti sullo schieramento.
Nell' europeo tutti gli italiani ad aspettare il
solito Giarolo, anche se corre per la federazione ceca, o ancor più atteso
Davide Negri, che si diceva avrebbe affrontato tutto l' europeo ed invece
niente, ed inaspettatamente salta fuori, come il coniglio dal cappello del
prestigiatore, Gianluca Ferretti, che sfiora il podio nella prima e nella
terza prova e va a vincere la seconda in Spagna, morale : in testa al
campionato dopo la prova spagnola ed attualmente terzo in classifica generale di
divisione 1 a soli 5 punti dal leader Makarov ed a 2 da Tamas Karai, quindi un
russo, un ungherese ed un italiano in un inizio di campionato davvero
equilibrato e sorprendente, tenendo conto che alcuni dei più accreditati piloti
continentali sono alle spalle del marchigiano.
Ovviamente speriamo che continui così, anzi che
migliori di due posizioni, perchè da troppo tempo lassù in vetta non si vedono
italiani, l' ideale sarebbe Ferretti primo all' inizio ed ovviamente alla fine
del GP d' Italia di fine settembre, ma c'è tempo, non montiamoci la testa e
lasciamolo ragranellare il maggior numero di punti possibile nelle prossime
gare, dove sarà guardato con un occhio molto meno benevolo di questo inizio
stagione, purtroppo !
L' inizio fulminante di Ferretti in campo europeo
avvalora una mia tesi, tesi anche di molti altri ( vedi Bollo -
Manuel ) che se ci fosse una squadra, anche non stile pattuglia azzurra, ma
con le idee chiare, che partisse dall' inizio del campionato, questo è molto
importante, anche a livello psicologico, sicuramente si frazionerebbero di molto
i punti dei soliti 3 - 4 piloti stranieri che da anni monopolizzano il
campionato.
Penso che se Ferretti è riuscito a vincere ad
Alcaniz, piloti come Negri e Noris potrebbero fare altrettanto.
Abbiamo appena fatto i nomi dei 2 galli nel pollaio
dell' autocross italiano, tre gare di campionato nazionale e tre finali con
polemiche ed anche ...sganassoni, mi pare troppo. I due erano nel
corridoio alle spalle della mia postazione appoggiati al muro discretamente
tranquilli, anche se ognuno sulle proprie posizioni, ma in un clima abbastanza
soft. Io come ho detto in diretta non ho visto dal vivo l'
incidente, poichè, come la maggior parte delle persone dell' organizzazione
e della direzione gara eravamo intenti a guardare la vettura di Tortone che
sembrava infilarsi nel parco chiuso anzitempo a causa di un problema, ma che si
è fermata con più di mezza macchina in pista, proprio al fondo
del rettilineo di arrivo, dove è più facile che possa avvenire un
incidente, se la vettura non rientrava in qualche modo, la direzione avrebbe
esposto forse anche la bandiera rossa. Però proprio in quel
momento concitato Noris e Negri hanno avuto il contatto.
Ho visto l' accaduto solo successivamente in un
video e non mi riesce semplice schierarmi, nè con l' uno, nè con l' altro,
sinceramente mi è sembrato uno dei tanti, tantissimi incidenti che da sempre
avvengono sulla terra quando si viaggia ai massimi livelli e le vetture sono
vicinissime, diciamo che la correttezza "pura", l' ho vista solamente l' anno
passato durante la gara dell' europeo a Maggiora nella categoria Junior Buggy,
lì è stato l' unico momento in cui tutti i partecipanti arrivavano sotto all'
avversario che li precedeva e provavano l' attacco, ma se la staccata di chi era
davanti era bella pesante, nussuno ha mai tentato di spingere, ma si metteva da
parte e continuava la sua corsa aspettando e sperando in un momento migliore,
alla Decoubertin, evviva !!!
Però mi direte in coro " aspetta di vederli tra 4 o
5 anni e vedrai se saranno ancora così morigerati", giusto, aggiungo
che nella gara della divisione 3A c' era un ragazzino di 15 anni di
origine slovacca David Gabriel che più volte ha tentato degli
attacchi, preoccupandosi sempre di non ostacolare chi lo precedeva, poi è stato
spostato in un sorpasso in modo un po' più sbrigativo ed energico e l' ho
ritrovato con la faccia mesta ed un pollice gonfio davanti all' infermeria del
circuito, a seguito di quel sorpasso.
Per tornare alla situazione globale di questo
inizio di stagione 2009, c'è da notare che le gare sono quasi tutte divertenti e
mai scontate, spesso con colpi di scena, con battaglie fin sul traguardo ed
arrivi al fotofinish ed anche con la buona abitudine di presentarsi anche in
terza manche, anche quando si sono vinte le prime due, non tutti, per la verità,
però molti si sono ugualmente presentati. Secondo il mio modesto
parere, dovrebbe essere obbligatorio l' essere presenti a tutte e 3 le manches
di qualificazione, a meno che non sia palese una situazione di grosso problema
tecnico, palesatasi al termine della seconda manche, ne va dello spettacolo, poi
se dopo 2 giri un pilota decide di abbandonare, ci può anche stare, ma disertare
lo schieramento non mi pare giusto.
Le 4 divisioni dell' italiano hanno vetture e
protagonisti di buon valore, anche in chiave europea, dove però solo in
divisione 1 si potrebbe pensare alla vittoria, come ha già fatto Ferretti e come
potrebbero fare sia Negri che Noris, nelle divisioni delle ruote scoperte,
purtroppo, il progresso tecnico e tecnologico di alcuni primattori stranieri e
soprattutto delle loro vetture, non ci lascia molto spazio a sogni
pindarici. Dico questo, sempre nella speranza di essere smentito dai
fatti e di essere spernacchiato per un pronostico non super ottimista, lo spero
da molti anni, però al momento non mi hanno ancora smentito.
Oltre ad alcune performances piacevoli nelle gare
nazionali, sempre più tonico e pimpante è lo schieramento dei Kartcross, che
come annunciato a Pasquetta sono entrati a rango di Trofeo Nazionale, l'
anticamera della categoria ufficiale del campionato italiano, essendo da sempre
un fautore ed un fan di questa categoria, mi aspetto un crescendo continuo di
spettacolo e nuovi protagonisti.
Adesso pausa fino ai primi di luglio, poi parecchie
prove europee nel cuore pulsante di chi si potrà giocare il titolo, in attesa di
vedere la solita grande chiusura di Maggiora a fine settembre e lì capiremo se
l' annata ha svelato qualche arcano e se con un po' di programmazione, qualche
nostro pilota si deciderà a seguire le orme di Giarolo e
Ferretti per presentarsi finalmente pronto
per il 2010 a giocarsi il titolo continentale dall' inizio di stagione, a quasi
20 anni dall' ultimo trionfo.
5 ottobre 2008 |
MIIIIIIIIII CHE SPETTACOLOOOOOOOOOOO !!!!!!!
Con la gara di domenica 21 settembre 2008 sono esattamente 23 edizioni consecutive del GP d' Italia di autocross che il sottoscritto commenta a Maggiora, a queste se ne devono aggiungere altre 3 - 4 - 5 ( il numero non me lo ricordo) in cui ho fatto lo stesso precedentemente sull' impianto dedicato a mio padre Pietro sulla pista di Lombardore in provincia di Torino. Questa premessa, oltre che per certificare la mia vecchiaia, è per estrapolare da un lungo palmares uno dei momenti più eclatanti che mi siano mai capitati in questo ambiente. Oltre a questa edizione, sono altre 3 quelle che mi sono rimaste impresse in modo indelebile nella memoria, quella dell' 88 con entrambi i titoli europei ai piloti italiani, a Cesari in divisione 1 e a Gigi Susan in divisione 3, quella fu l' ultima edizione senza la divisione 3A, che iniziò nel 1989. Altra indimenticabile l'edizione del 1991, con titolo della divisione 1 a Stecca e ben 5 piloti in lizza all'ultima prova di Maggiora in divisione 3, dove vinse Luciano Tamburini in un finale da apoteosi, quindi ultima, ma per certi versi forse la più pazzesca il GP delle Nazioni a Lombardore nel 1983, dove davanti a oltre 10.000 persone urlanti, l' Italia vinse una gara storica ed irripetibile dimostrandosi la più forte in assoluto. Di quella gara ricordo un particolare che non mi è mai più capitato, nei momenti in cui rimanevo zitto ( ed erano veramente pochi...) sentivo il boato del pubblico esattamente come in uno stadio al momento di un goal !!! Altri tempi....... Domenica 21, appena terminate le finali il primo pensiero che mi è venuto alla mente è stato di rammarico per tutti quei veri appassionati di questa specialità, che per un motivo o per l' altro, non hanno potuto essere presenti ad assistere ad una delle più incredibili, memorabili, emozionanti e spettacolari gare della storia. Chi ne ha vissute tante quanto me, se era presente, capirà che non sto esagerando , nè sto enfatizzando un normale avvenimento sportivo, ma che in questa occasione si sono verificate un' amalgama di situazioni che già sarebbero eccezionali se si verificassero da sole in una gara, qui si sono accavallate le une alle altre ed ogni categoria ha avuto dei momenti pazzeschi e, forse irripetibili, per lo meno tutti insieme. Provo a spiegare tutti i fatti che mi ricordo e le motivazioni della mia premessa. KART CROSS : manches combattute, senza grandi incidenti, senza scorrettezze e vittoria nelle prime 2 manches di Simone Firenze e nella terza di Max Vercelli, quindi ovviamente i nostri 2 piloti in prima fila insieme al francese Christmann, partenza velocissima e Firenze davanti sin dalla prima curva, nei primi giri riesce ad allungare su Max Vercelli che sembra fare fatica a tenere il passo, ma da metà gara Max si fa sempre più minaccioso, mettendosi in scia al "Diablo", i due ormai vicinissimi tagliano il traguardo del 5° giro, Firenze si scompone subito dopo il rettilineo di arrivo e entrato nel primo curvone inizia una serie impressionante di carambole, fino a fermarsi capovolto sul terrapieno all' esterno. Il pilota non esce subito e quindi bandiera rossa, mezzi di soccorso in pista, medico di corsa ad accertarsi delle condizioni del pilota e, sinceramente, parecchi attimi di paura, poi si vede che dal kart rovesciato qualcosa si muove e Simone esce, guarda il pubblico, solleva le braccia al cielo per rassicurare tutti sulle sue condizioni e.....crolla a terra barcollando. La situazione rimane caotica per qualche minuto, poi Firenze si riprende, il dottor Deregibus ci segnala che va tutto abbastanza bene, il pilota è portato in ambulanza al centro medico di primo intervento sotto la tribuna della direzione gara e dopo una decina di minuti me lo vedo arrivare su alla mia postazione col braccio sinistro al collo, ma sereno e lucido, pronto anche per la premiazione sul podio, premiazione che nel caso dei kart cross diventa quella definitiva, in quanto Simone deve comunque essere accompagnato in ospedale per accertare se c'è qualcosa di rotto. Quindi come inizio della serie delle finali di giornata non c'è male. JUNIOR BUGGY : la seconda finale di giornata, è quella dei bambini, i bambini terribili, non tanto perchè siano scorretti, mascalzoni o impertinenti, anzi....ma semplicemente perchè la loro categoria e le loro prestazioni sono la grande, autentica e splendida novità di questo GP d' Italia 2008. Venerdì sera ho visto il presidente dello Sport Club che era preoccupato e chiacchierando con lui ho scoperto che la sua preoccupazione erano i Junior Buggy, poichè aveva paura che i ragazzini non fossero all' altezza e potessero combinare qualcosa di negativo, ho provato a rassicurarlo dicendogli che se in altre nazioni li fanno correre e non ci sono stati problemi, perchè avrebbero dovuto esserci proprio a Maggiora ? Il rovescio della medaglia lo si è visto domenica sera, quando proprio lui raggiante e paterno li ha premiati tutti ringraziandoli ed invitandoli tutti a tornare. In effetti in questa categoria si è vista la differenza tra una federazione in pole position, quella della repubblica ceca ed altre.....si sono inventati una fucina di campioni seguendoli e curandoli sin dalla età delle elementari, ma con mezzi meccanici di prim' ordine, trazione 4 x 4 con motori derivati dalla categoria supersport 600 cc. di estrazione motociclistica, vetture che mi aspettavo decisamente più piccole, invece molto simili alla maggior parte delle 3A in quanto a dimensioni, ma clamorosamente anche a livello di prestazioni !!! L' aspetto più eccezionale, a mio modesto parere, è stato che in una categoria di bambini e ragazzini smaniosi di mettersi in mostra e, come tutti quelli della loro età, desiderosi solamente della vittoria a qualunque costo, ho visto in tutte le manches e nella finale una pulizia di guida ed un rispetto nei confronti degli avversari che non è riscontrabile tra i grandi, penso che questo sia il lavoro più sottile e ben riuscito della federazione ceca, visti i risultati sul campo. In diverse occasioni ho notato che chi seguiva e, forse, ne aveva un po' di più, i tentativi di sorpasso li tentava, anche più volte, ma senza mai arrivare al contatto, alzando vistosamente il piede per non ostacolare l'avversario e faceva altrettanto chi veniva attaccato, assolutamente pregevole e lodevole. Alla premiazione c'erano tutti, alcuni molto piccoli, il fratello del vincitore Zeman era veramente piccolino, sia d'altezza che di età, altri alti 1,80, quelli già vicini ai diciotto anni, che mi pare sia il limite massimo per la categoria, in gara poi il vincitore ha girato in 44"778, un tempo da paura, soprattutto per uno che non aveva mai visto il Pragiarolo, come tutti gli altri suoi compagni di avventura ! DIVISIONE 1 : e si entra nella prima delle tre finali del campionato europeo con ben quattro italiani in griglia Negri, Giarolo, Noris e Andolina. Lo schieramento è quasi al gran completo, infatti manca solamente Vaclav Fejfar, autore di manches infuocate e sfortunate. Già prima del via, viste anche le due splendide finali che hanno preceduto questa, si respira un clima altamente adrenalinico e ci si aspetta sicuramente una prova di grande spessore, ricca di colpi di scena e così è infatti. Ovvio che per tutti quando in finale se la giocano ben quattro italiani, tra l' altro con concrete possibilità di poter ambire al podio, anche a quello assoluto, la tensione e la voglia di spingere le nostre vetture tutti insieme prende corpo e lo si nota dal boato o dai lamenti di delusione a seconda di ciò che avviene in pista. Dopo una partenza difficile per Noris ed anche per Giarolo, il primo a cedere è stato il russo Makarov con la splendida Skoda Fabia arancio e nera, autore di un ottimo weekend, fino alla finale, dove la sua vettura già un po' in crisi nella terza manche, ha retto solo per un giro per poi piantarsi quando però era proprio in prima posizione, quindi un vero colpo di scena appena partiti. Karai, il terzo in classifica nell' europeo, molto ben bilanciato e sicuro sin dalle prove e per tutto il weekend passa al comando allungando, ma da questo momento inizia la cavalcata furiosa di "caterpillar" Negri, che partito in ottava posizione risale fino alla seconda posizione dopo aver scavalcato anche Kvashin ed avvicinandosi sempre più all' ungherese al comando. Poco dopo metà gara Davide pressa da vicinissimo Karai, che in uscita dal tornante della 4 si intraversa, Negri lo affianca mentre l' ungherese è in sbandata non proprio controllata e dopo aver rischiato di agganciarsi è proprio "Caterpillar" a passare e a salutare la truppa. Qui iniziano tre giri da inferno dantesco, con Karai che dopo l' errore deve fermarsi, con Kvashin che tenta di riportarsi sotto per la prima posizione, ma non riesce mai ad avvicinarsi in modo pericoloso, con Giarolo che in terza posizione deve guardarsi dal ritorno veemente del campione in carica e leader del campionato Naujokaitis che lo bracca e sembra in grado di passarlo da un momento all' altro, quindi Negri moderatamente tranquillo in testa e Giarolo sostanzialmente teso in terza posizione, ma si arriva all' inizio dell' ultimo giro e alla staccata della prima curva si capisce che per Negri non sarà una passerella questa ultima tornata, infatti la sua Subaru inizia a non rendere più come nel resto della finale e Kvashin, rimasto sempre in zona, intravvede la possibilità della grande impresa, impresa che purtroppo gli riesce quando Davide all' inizio dell' ultima curva si ritrova con la vettura che balbetta letteralmente, tanto che il russo passa agevolmente e Negri deve impegnarsi per portare almeno a casa un secondo posto che non solo gli va stretto, ma si può classificare come autentica beffa, non ho ancora rivisto i filmati delle finali, ma credo di aver urlato un "NOOOO" come raramente mi è successo quando ho visto che la vettura si era "seduta". Peccato, ma un podio con due italiani non è cosa da tutti i giorni, anzi....classifica che vede primo Kvashin, secondo Negri e terzo un grande Giarolo che da metà gara in poi ha dovuto contenere Naujokaitis, riuscendoci alla grande. Ottimo anche il quinto posto di Miki "the professor" Andolina, non in lotta per la vittoria, ma autore di un' ottima prova con la brillante qualifica per la finalissima. DIVISIONE 3A : la cronaca è meno ricca di colpi di scena rispetto alle precedenti finali, ma tutto l' interesse è focalizzato sull' avvenimento assoluto di questa gara e cioè che per la prima volta in assoluto da quando la divisione 3A è stata annessa al campionato europeo un italiano è arrivato in finalissima sulla base dei risultati di prove e manches direttamente, senza dover passare per la finale B. La grande impresa, che personalmente imploravo da anni, è riuscita ad un grandioso, maestoso Gianluca " Pink Panther" Immovilli. Era dall' inizio della stagione che Immo dava prova di avere raggiunto un livello personale di grinta e conoscenza dei propri mezzi elevatissimo, sempre concentrato e allo stesso tempo rilassato, consapevole che per arrivare là davanti a livello europeo ci vuole un mezzo tecnico che al momento non è ancora nelle sue mani, ma anche tenacia, tecnica ed autogestione e queste ultime invece ormai fanno parte del suo bagaglio. A Gianluca auguro di riuscire a trovare i mezzi tecnici tali da metterlo alla pari con i più forti euopei e sto parlando solo dei mezzi meccanici, perchè per quel che riguarda talento e tecnica personali non ha da invidiare nulla a nessuno di nessuna nazione. Semplicemente GRANDE !!! Unico rammarico a livello personale il non esserci trovati a tempo debito, cosa che mi ha fatto perdere i suoi tortelli di zucca strepitosi e che mi aveva riservati, giunti direttamente dall' Antica trattoria del Tondo, il suo magico ristorante, pazienza, sarà sicuramente per la prossima.... Al di là dei dati di cucina, la finale è vissuta su una prestazione straordinaria del simpatico tedesco Freischlad, sempre determinato sin dalle prove per tutto il fine settimana, capace di dettar legge e tempi con una costanza che ha reso inoffensivi gli altri pretendenti alla vittoria. Sfortunatamente Immovilli è stato fatto volare letteralmente in aria dopo 200 metri dalla partenza, facendolo ripartire dal fondo, botta che successivamente mi ha confidato, gli ha procurato uno stordimento momentaneo, tanto che aveva pensato per un attimo di ritirarsi, poi ripresosi si è lanciato all' inseguimento riuscendo a chiudere in sesta posizione in una gara che ha permesso a Ladislav Hanak di riconfermarsi campione europeo, cosa che ci sembrava scontata dopo le prime cinque prove con altrettante vittorie per il giovane campione ceco. DIVISIONE 3 : qui il divario mezzi meccanici al top europeo - mezzi meccanici italiani è disarmante. A livello di guida i nostri non sono inferiori, anche se reggere doppio turno di prove, tre manches e relativa finale sempre al massimo, non solo in una gara, ma per tutta la stagione, al momento per i nostri piloti sarebbe pesantissimo, anche con mezzi alla pari dei migliori stranieri, poichè ci vorrebbe una giusta mentalità, un lungo periodo di ambientamento a questi ritmi continui, che solo l' abitudine e la bagarre continua ti possono apportare, e magari l' appoggio incondizionato della federazione, sic....... Problema che al momento i nostri non hanno, limitando a 3 - 4 apparizioni stagionali nel campionato europeo e senza l' assillo dei punti ad ogni costo, ci auguriamo che nel giro di qualche anno qualche nostro rappresentante ci faccia scrivere gara dopo gara della sua scalata verso la vetta del titolo europeo, che ormai in casa Italia manca dal 1991. Dalle prove appare un ottimo Alex Gallotta col suo F&S simile a quello di Stubbe, ma solo come scocca e parte del telaio, mentre motore, cambio, ruote e sospensioni, sono decisamente diversi ed ahimè a solo vantaggio del tedesco. Però la struttura di base è ottima e penso che già dal 2009 Alex avrà diverse novità che lo dovrebbero avvicinare al neo campione europeo, a parte la sfiga cronica che è una sua esclusiva... Si intravvede tra gli italiani tanta voglia di dimostrare che almeno una volta all' anno "si può fare !", ma manca ancora tanto, purtroppo, per avvicinarsi alle autentiche corazzate estere e quindi l' unico motto sportivo applicabile alla nostra pattuglia è quello di De Cubertin de "l' importante è partecipare". Dopo tutte le finali sopracitate si percepisce un brusio continuo tra il pubblico, segno che l' attesa è altissima, segno che la presenza in griglia di un grande e solido Luciano Casarin fa sperare in una gara dai toni mitici con la prima fila formata dai dominatori delle due giornate : Stubbe, Turek e Van Rosmalen, dietro a loro Petr Bartos, il 4 volte campione europeo, tre delle quali consecutive nel 2005 - 6 - 7, il nostro Lucianone in terza fila e l' imperatore Hosek in ultima, ripescato con la finale B. Al via, come previsto ed atteso i tre davanti cercano la miglior posizione per andare davanti alla prima staccata in fondo al rettilineo, ma dietro a loro un pazzesco Petr Bartos studiata la situazione, attacca all' interno con una frenata da incubo e passa davanti ai tre litiganti con una delle più belle partenze che mi ricordi in assoluto, purtroppo per il campione europeo dopo tre curve Roman Kerka aggancia Sbabenski e finisce capovolto nel prato. Bandiera rossa e si riparte, un vero peccato, perchè con Bartos davanti sarebbe stata un' altra gara, considerando anche che la sua vettura in tutto il weekend non è apparsa altamente performante come quelle dei tre in prima fila. Si riparte e questa volta il trio davanti ha fatto esperienza del primo via e non lascia più alcun varco in corda, Stubbe fulmina gli altri due e vola in testa dove ci rimarrà fino ad una sacrosanta bandiera a scacchi, mentre dietro Van Rosmalen si piazza davanti a Turek fin dalla prima curva e ci rimane fino all' ultimo giro, quando dopo una infinita serie di tentativi, alcuni dei quali veramenti incredibili, Petr Turek riesce da grande campione a limitare i danni della vittoria di Stubbe con un grande secondo posto. Dietro, un grandissimo Casarin riesce a tenere a bada due "mostri" come Hosek e Kalvoda e chiude una gara davvero positiva, da parecchio non si vedeva un italiano così determinato in una finale dell' europeo in divisione 3. Probabilmente se Luciano riuscirà ad ottenere gli step evolutivi del proto Hosek in tempi limitati, potrà sicuramente togliersi altre belle soddisfazioni. La conclusione di questo GP mi ha lasciato nella mente e negli occhi un' infinità di situazioni, di avvenimenti, di entusiasmi e di grandi emozioni per una gara che è l' apice di tutta una stagione e che, vista la scarsità globale del campionato italiano, sta diventando l' obiettivo primario di molti nostri piloti, alcuni dei quali "costretti" a cimentarsi in altre prove dell' europeo per misurarsi con grandi campioni nell' arco di una stagione, per arrivare a questo appuntamento con una tensione forse esagerata, come se fosse la mamma di tutte le sfide, ovvio che in altre nazioni, con campionati più importanti e ben organizzati, la propria stagione avrebbe dei ritmi più sostenuti ed uniformi, ma questo è quello che al momento passa il convento italiano. Amen. Restiamo in attesa di sviluppi per il futuro, nella speranza che l' entusiasmo per una prova di tale forza ed intensità, faccia scaturire la voglia e la determinazione a parecchi nostri rappresentanti di provarci con maggior dedizione, magari affrontando tutto o quasi il campionato europeo, magari con l' apporto di qualche sponsor comune a quella che potrebbe avere la parvenza di una squadra azzurra nazionale. Buona fortuna !!! Alla prossima Daniele Ostorero |
9 settembre 2008 APPUNTAMENTI E SOMIGLIANZEA settembre, ormai da anni, si svolgono a breve distanza 2 gran premi d' Italia automobilistici, il primo in ordine di data e, ovviamente, di importanza mondiale è quello riguardante la Formula 1 e la pista di Monza, il secondo, per gli appassionati a cui scrivo, il più importante, è quello di Maggiora, penultima prova del campionato europeo di autocross. La principale somiglianza tra i due eventi è che nel loro specifico ambiente sono considerati, soprattutto dai piloti e dai teams, due punti fermi e storici delle loro rispettive categorie, ai quali possono essere affiancati solo due altri grandi appuntamenti di prima grandezza, il gp di Monaco per la F1 e Nova Paka per il cross. Purtroppo per i colori italiani entrambi hanno una ulteriore somiglianza : i piloti italiani sia nella F1, che nell' autocross, non hanno alcuna chance per arrivare al titolo tanto ambito, nel primo caso la federazione italiana basa tutto lo sport automobilistico esclusivamente sulla Ferrari, dimenticandosi che un pilota italiano che potesse vincere il mondiale piloti sarebbe un avvenimento storico e darebbe lustro immenso a livello planetario alla stessa federazione, nel secondo caso, il mondo dell' autocross, la federazione non si ricorda nemmeno che esista questa specialità. Al giorno d' oggi in ogni sport o disciplina sportiva la parola d' ordine è PROGRAMMAZIONE......all'estero funziona così e i risultati si vedono, nazioni anche più piccole e meno "storiche" a livello sportivo dell' Italia arrivano nelle più disparate specialità ad avere degli atleti o nel nostro specifico, dei piloti all' altezza di giocarsi i campionati più ambiti, nell' Italia automobilistica no. Tagliati fuori in F1, nel mondiale rally, nell' europeo autocross, sarà un puro caso o manca qualcosa di importante alle spalle ? Io propendo per la seconda ipotesi, anche perchè non sono più i tempi in cui si poteva improvvisare e se andava bene arrivavano anche risultati insperati, oggi no, oggi bisogna programmare e pianificare fin dalle fondamenta, fin dai bambini, fin dalla scuola, per poter avere dei futuri campioni. E' una critica basata sui fatti e non certo sul voler idolatrare le altre nazioni in un impeto di esterofilia gratuita, ma nel caso di questa specialità, avere un solo pilota italiano che disputa tutto il campionato europeo e vederlo correre per i colori della repubblica ceca, non mi pare una bella situazione. Leggere le classifiche e trovare che Cristian Giarolo ha la sigla CZ mi sembra un segno di profonda assenza da parte degli organi competenti, d' altra parte un pilota che si trova a disputare una dozzina di prove sparse in vari paesi europei avrebbe bisogno di un minimo di assistenza da parte della sua federazione..... Sempre per parlare dei meriti delle altre nazioni, nello specifico dell' autocross, in Francia si sono inventati i Kartcross ed in repubblica ceca i Junior Buggy e guarda caso, a differenza dell' Italia, hanno incrementato di anno in anno queste specialità ed ora le esportano anche al di fuori dei loro confini. Ho dato uno sguardo all' elenco dei piloti e mi è presa paura nel non finire mai di leggere tutti gli iscritti, paura nel pensare che dovrò ripeterli per due giorni raccontando le loro gesta, anche di quelli che sono a Maggiora per la prima volta ed alcuni di questi hanno dei cognomi chilometrici e di non facile assimilazione, ma visto che si sono iscritti, vorrà dire che li imparerò. Ovvio che la giornata di sabato sarà già determinante per capire quali saranno i protagonisti delle varie divisioni, grande curiosità per i giovanissimi delle Junior buggy, che gireranno al Pragiarolo per la prima volta nella loro storia, non ho la più pallida idea su quali tempi riusciranno a girare se al pari dei kartcross, o addirittura vicini ai proto 1.600. Mi aspetto degli exploit, almeno in prova, degli italiani, ovviamente li vorrei anche in gara, ma il vero tallone d' achille dei nostri piloti è la robustezza e l' affidabilità dei loro mezzi, già nelle gare italiane, spesso si perdono per strada dei protagonisti, qui nell' europeo dove bisogna spingere al 120 % delle proprie possibilità, molte volte i nostri arrivano a mala pena a disputare le tre manches, visto che queste cose sono sempre successe, dicendolo prima, spero di esorcizzare questa negatività e di essere smentito seccamente dai fatti in pista. Essendo iscritta come penultima prova di campionato, il GP d' Italia arriva in un momento in cui le classifiche non sono ancora totalmente definite e quindi la battaglia sarà sicuramente durissima, chi è in testa in questo momento , vale a dire in ordine di divisione Naujokaitis, Hanak e Turek, cercherà di chiudere qui i conti per andare poi in Francia all' ultima prova a fare passerella col titolo già in tasca, chi invece insegue, sa che questa può essere la svolta, o la grande occasione, calcolando anche gli scarti, cosa che personalmente mi ha sempre messo in difficoltà. Questi inseguitori si augurano di andare all' ultimo GP francese a giocarsela per il titolo, ma anche tutti gli altri nelle zone alte delle classifiche interpretano ogni gara come quella decisiva, anche se i punti per il titolo non servono più e poi, vincere a Maggiora rimane come fiore all' occhiello, anche se il titolo lo vincerà qualcun'altro. Cigliegina sulla torta ci sono i piloti locali di ogni GP, che spesso riescono ad imporsi, in Italia negli ultimi anni Casalboni, Noris e Romagna ci sono riusciti in divisione 1, mentre nelle due classi dei prototipi, per ora, non c'è trippa per gatti....a meno che, improvvisamente qualche nostro rappresentante riesca a cacciar fuori un mega coniglio dal cilindro, ma mi sa che il cilindro debba essere bello capiente, perchè il compito è veramente arduo. Comunque il numero di piloti italiani iscritti è veramente notevole e quindi la speranza che dal mucchio salti fuori l' impresa epica c'è sicuramente. La speranza deve essere l' ultima a morire, le conclusioni le trarremo al termine del GP, nella speranza che il tempo atmosferico ci assista, che il pubblico sia numerosissimo, che i media ci seguano e che lo spettacolo sia, come sempre, straordinario, assolutamente straordinarioooooooooo. Forza ragazzi italiani, provateci senza timori reverenziali, una buona prestazione può essere la porta d' accesso ad un futuro un po' più roseo e che la forza sia con voi. Alla prossima Daniele Ostorero
12 marzo 2008
BELLA
ATMOSFERA, PIACEVOLI SENSAZIONI
Dopo
un autunno ed inverno per me
pesantissimi a livello personale, mi
sono dedicato una mattinata di svago
recandomi a Maggiora per il winter
test.
Non so
se sarei andato di mia iniziativa,
memore dello scorso anno, ma la
telefonata di Immo Pink Panter di
alcuni giorni fa, mi ha fatto
decidere per la visita al
tempio. Anche se la giornata non
era da tipica scampagnata fuori
porta, come si suol dire, appena
arrivato ho visto un numero di
vetture che avrebbero fatto invidia
a tutti gli altri organizzatori del
settore, per far capire l'entità
posso dire che tutte le categorie
erano rappresentate, dalle 4
principali del campionato italiano
ai kart cross, alle monotipo, alle
sport. Diverse le vetture nuove
o riviste totalmente e, ciliegina
sulla torta, anche alcuni stranieri,
che saranno presenti in buon numero
alla gara di apertura tra quindici
giorni a Pasquetta, provenienti da
Germania, Svizzera, Austria e
Francia.
Ovviamente diversi gli approcci alla
pista e diversi anche i risultati,
non tanto sul piano cronometrico,
quanto di messa a punto,
affidabilità e sostanza.
Per
citare alcune delle presenze con cui
mi sono soffermato, Luciano Casarin,
neo pilota Sport club Maggiora, era
presente col suo solito proto al
quale però ha cambiato tutto il
gruppo propulsivo, vale a dire
motore - cambio, pare dai primi
riscontri con esiti lusinghieri,
tanto che Luciano, prima della pausa
pranzo, già soddisfatto delle prime
uscite mattutine, ha ancora voluto
saggiare la pista per alcuni giri,
per poi caricare la vettura sicuro
di un ottimo shake down di inizio
anno e pronto al meglio per
Pasquetta.
Vicino a
Casarin c'era, invece, un Mucci
contrariato per un grosso problema
al cambio, che dopo pochi giri l'ha
costretto alla resa.
Dalla
parte finale erano usciti tritati
alcuni denti e tranciato di netto un
assale del terminale del cambio, un
vero peccato, perchè il proto F&S ex
Duiszentra ed ex Bizzotto, oltre ad
essere un vero gioiello, è stato
presentato in una veste cromatica
splendida con colorazione e
sfumature simili alla MacLaren di
F1.Quindi sotto col lavoro di messa
a punto che attendiamo il Giuseppone
in grande spolvero già da Pasquetta.
Tra i
proto non ho visto girare, poichè
arrivato nella pausa pranzo
Giliberti, ma presente con un buono
spiegamento di forze e che penso
abbia potuto provare nel
pomeriggio, quando io ero già dovuto
rientrare alla base.Il team Alma
Speed schierava
già buona parte delle sue frecce,
con il cambio di categoria di tre
dei componenti la famiglia Gallotta
: padre Frank ( che non c'entra
niente con padre Ralph... ) che pasa
in 3A, dove rimane Alessio, ma con
l'evoluzione del proto con cui ha
vinto gli ultimi 2 titoli italiani,
ad approfittare del proto lasciato
libero da Alessio sarà Laura, che
parteciperà così per la prima volta
alla divisione 3A con un 4x4, col
quale finora non aveva mai
gareggiato. Della famiglia
lodigiana rimane Alessandro, al
momento ancora appiedato, ma
presente a Pasquetta con un nuovo
F&S di divisione 3.
Ho detto
all'inizio che mi ha fatto arrivare
a Maggiora la telefonata di Gianluca
Immovilli, che già a gennaio mi
aveva chiamato per informarmi del
suo atteso ritorno alle gare.
Domenica era raggiante e talmente
eccitato dal ritorno in pista che mi
ha confidato di non aver dormito
quella notte a causa dell'
adrenalina che saliva a livelli
pazzeschi, tanta era la voglia di
rituffarsi nella mischia. Immo era
al volante del proto 3A con cui sarà
al via a Pasquetta ed in alcune gare
dell' europeo, ovviamente colorato
rosa Pink Panther, proto ex Forti,
che nelle sue mani, spero possa
continuare ad essere una freccia
innescata ai comandi di uno dei
piloti italiani più capaci, al
ritorno dopo numerose apparizioni
nel campionato "tout terrain" nel
quale si è tolto anche delle belle
soddisfazioni.
Diversi
altri prototipi, anche stranieri,
parecchie monotipo e un buon numero
di kart cross, con i soliti noti,
più diversi nuovi arrivi, tra cui "El
Diablo", questa volta non un
soprannome appioppato dal
sottoscritto, come nella maggior
parte dei casi, ma di scelta
personale del pilota, tal Simone
Firenze, che per l'occasione correrà
tutte le gare col demoniaco numero
666, quindi scontatamente diabolicus
!!! Al momento il suo kart cross
era giallo, ma chissà che le fiamme
dell'inferno non vadano ad
arricchire la livrea di un sicuro
protagonista della specialità, che
sta continuando a riscuotere sempre
più consensi a tutti i livelli,
tecnici, spettacolari, di pubblico e
di piloti.
Tra le
ruote coperte ho potuto parlare con
"Caterpillar" Negri, al momento a
piedi, in quanto la sua nuova Subaru
non è ancora pronta e probabilmente
Davide dovrà dare forfait alle prime
due prove in Portogallo, prove
importantissime a livello punti
campionato europeo, poichè spesso
disertate da molti piloti russi,
lettoni, lituani, a causa della
distanza proibitiva per chi abita
dall' altra parte dell' Europa.
Motivo della mancanza della vettura
è che la sua "vecchia" Subaru è
stata acquistata da Beria, che era
in pista e che trovatosi subito bene
ed eccitato dalle buone prestazioni
della vettura ha, forse, esagerato,
ribaltandosi senza nessun danno
rilevante, nè tanto meno personale e
che nel pomeriggio, penso, abbia
potuto riprendere la pista per
ulteriori test.
Piacevole rivedere in pista, non da
spettatore, ma con tuta e casco Miki
Andolina "the professor" finalmente
pronto con la sua Punto proto,
riveduta e corretta e dall'aspetto
grintosissimo, colorata nei consueti
giallo e blu che ne hanno
contraddistinto gli ultimi anni in
pista.
Ho
incontrato anche alcuni piloti " in
borghese", ma spero di trovarli al
loro posto durante l'anno, tipo Gimi
Busato o Mirko Zanni ed altri
ancora.
Sicuramente mi sono dimenticato di
molti altri presenti, ma avrò tutto
il tempo per rifarmi con loro, spero
per magnificarne le gesta durante la
stagione imminente.
Per quel
poco che ho seguito i piloti in
pista, mi è sembrato che il fondo
fosse in ottime condizioni, pur non
essendo ancora definitivo, come sarà
per Pasqua e Pasquetta, quest'anno i
ragazzi dello Sport Club hanno
iniziato a lavorare a 360° alla
stagione che va ad incominciare
esattamente dalla settimana
successiva all' ultima prova dell'
italiano di ottobre, e se questa non
è abnegazione e passione pura.......un
grande plauso come sempre a loro e
alla loro crescente professionalità,
dai più giovani ai senatori.
Interessante anche la loro
distribuzione in svariati posti di
biglietti reclamizzanti la stagione
che va ad iniziare e che permettono
a chi ne viene in possesso, di buoni
sconto per le gare in calendario in
tutta l'annata agonistica, un'
ottima iniziativa che mi avevano
svelato a settembre all' europeo e
che non è rimasta in embrione a
lungo !
La mia
personale sensazione è stata molto
positiva, con piloti convinti che
possa trattarsi di una stagione
molto interessante, l'atmosfera che
si respirava era di grande attesa e
voglia di cimentarsi a grandi
livelli e penso che a Pasquetta
tutte le categorie saranno ricche e
cariche al punto giusto, così potrò
recitare con orgoglio il fatidico "
Amiche e amici della terra e della
velocità, benvenuti al campionato
2008 " e che ci si diverta un sacco.
Alla
prossima.
Daniele Ostorero
17 settembre 2007
FUOCO ALLE POLVERI !!!
Si diceva ormai da anni che a Maggiora venivano in molti, a volte quasi tutti, perchè Maggiora è in Italia e si mangia bene, perchè la pista è un po' il salotto dell'europeo, perchè è ormai una tradizione radicata, soprattutto negli stranieri, tanto che spesso molti dei piloti italiani venivano a Maggiora per il GP d' Italia da spettatori e non da concorrenti, visto il divario delle prestazioni in pista. Quest'anno mi pare sia cambiato tutto.
Intanto il GP d'italia non è più l'ultimo della stagione, spesso con i giochi ormai fatti, a volte in tutte e tre le divisioni, ma arriva da penultimo, lasciando ai cugini francesi la passerella finale, ma portando in pista tutti, ma proprio tutti i protagonisti continentali in tre divisioni in cui i giochi sono ......da fare e non fatti come detto in precedenza, quindi con gare che non serviranno solo da passerella di prestigio, ma porteranno quei punti che serviranno a delineare la classifica finale, quella che vale il titolo europeo.
Se, come ormai risaputo, a Maggiora sono sempre calati in massa nelle precedenti ultime edizioni, quest'anno ci sono anche nuovi arrivi o graditi ritorni, tra i primi la Polonia, mai vista al Pragiarolo, i ritorni di Lussemburgo dai tempi del, per me, mitico Philippe Junot e della Spagna, apparsa poche volte e mai in modo eclatante, ma quest'anno attirata dalla fulgida realtà della specialità principe in Francia, vale a dire i kart cross. Una piccola novità ci sarà anche per me con una nuova postazione, senza più il contatto diretto con direzione gara e cronometristi, novità che attendo di vedere con curiosità. Scorrendo l'elenco iscritti si notano ben 15 nazioni partecipanti, decisamente, se non il record assoluto, una partecipazione a livelli assoluti per il GP d' Italia, con una distribuzione omogenea in tutte le categorie partecipanti con 33 piloti in divisione 1, 31 nella 3A, 36 nella divisione 3 e ben 38 nei kart cross con italiani, francesi, spagnoli, tedeschi e svizzeri a darsi battaglia su una griglia che penso dovrebbe essere più nutrita del solito.
Molti gli italiani impegnati in gara in tutte e quattro le categorie, con alcuni dei nostri che potranno essere sicuramente protagonisti. In divisione 1 i nostri due alfieri più accreditati, sulla carta ovviamente, dovrebbero essere Negri e Romagna, attenzione, non ho dimenticato Giarolo, il fatto è che Christian arriva da un periodo nero a livello fisico e quindi non mi sento a priori di inserirlo tra i vincenti, ma spero di essere smentito dai fatti positivi e che il giovane e talentuoso pilota veneto sia tornato al meglio per potersi battere come lui sa, vista anche la sua grande esperienza e conoscenza dei piloti che va ad affrontare. Il mio non vuol essere un pronostico, ma una semplice valutazione sulla base di ciò che si è visto in questa stagione o in altre situazioni analoghe, quindi non se ne abbiano a male gli altri piloti italiani o i loro tifosi, io in ogni caso faccio il tifo per tutti i nostri, come mi pare si riesca ad intuire dai miei commenti in pista....
Discorso che mi vede speranzoso è quello inerente la divisione 3A, il mio chiodo fisso. Non sarà sicuramente facile, come è sempre stato da quando questa categoria è nata, ma prima o poi il mio desiderio, e di tutti i tifosi italiani, di vedere sul gradino più alto del podio uno dei nostri, verrà esaudito, spero ! Parlando con alcuni di loro, ho notato la grande determinazione e lo studio sistematico di tutto ciò che occorre per mutare la tendenza che fino a questo momento ha sempre sbarrato la porta ad un successo italiano in questa categoria, lasciamo stare la fortuna, la sfortuna o altre simili baggianate, i vari cechi, tedeschi, russi o olandesi, arrivano corrono, battagliano, vanno in finale e vincono, non avranno mica tutti ferri di cavallo e cornetti appesi in macchina, o piuttosto avranno studiato con molta attenzione tutto ciò che va migliorato e poi messo in pratica, o no ?!?!
Estremamente interessante sarà la classe regina con i mostri di potenza in pista e i punti di Maggiora pesantissimi da assegnare, con l' ancor giovane campione in carica Bartos a fronteggiare l' onda d'urto tedesca di uno Stubbe tutto da scoprire e di un Denis Engel che in questo campionato ha alternato gare da dominatore a prove insufficienti, senza dimenticare l' ultra sessantenne, ma sempre lì a rompere le uova nel paniere Jaroslav Hosek. Grande attesa anche per i ritorni di Fritz Duiszentra e del suo connazionale Terry Callaghan, vincitore due anni fa e passato al rallycross nel 2007, ma guarda caso in pista a Maggiora.... A fronte di questo discorso introduttivo, da non dimenticare che nel 2006 a vincere il GP d' Italia è stato un francese alla sua prima apparizione al Pragiarolo, però essendo in ballo punti pesanti in questa edizione, credo che la gara se la giocheranno i soliti noti citati prima, se poi arriva un nostro pilota, inaspettato ed ancor più stuzzicante a rinverdire i fasti degli anni d' oro di Luciano Tamburini e di Gigi Susan, ben venga, vorrà dire che me ne andrò da Maggiora senza più un filo di voce !!!
Ultima, ma non ultima per il divertimento e l'interesse che suscita, la categoria dei kartcross, con lo schieramento infoltito a più di 10 piloti in pista e quasi 40 iscritti, sicuramente di grande intensità, ricca come sarà di battaglie all' ultima staccata, con al via oltre a francesi ed italiani, come nelle edizioni precedenti, anche un folto numero di piloti spagnoli, più svizzeri e tedeschi, che dire, penso proprio che non ci sarà tempo per annoiarsi. Gli italiani hanno già fatto capire che in questa categoria se la cavano egregiamente, quindi attendiamoceli protagonisti e battaglieri. Proverò a sentire se la RAI si deciderà a parlare di questa manifestazione, difficle che possa presentare dei filmati, ma almeno che dia notizia dell'evento, questo lo spero proprio, sarebbe già un piccolo passo avanti per la specialità. L' augurio a tutti voi, amici della terra e della velocità, di un grande week end di spettacolo e positive vibrazioni.
Alla prossima. Daniele Ostorero
8 aprile 2007 CONFERME, ENTRANTI ED USCENTI.
Non è che l'autocross stia nascendo solo ora, anzi, però per certi versi questa prima gara del 2007 aveva alcune novità di sicuro interesse. Per cominciare parecchi debutti con vetture totalmente nuove o con vetture che hanno cambiato proprietario a cominciare da questa prova. Sicuramente dimenticherò qualcuno perchè sto andando a memoria, quindi gli omessi non se ne abbiano a male, ma parecchi esordi sono stati interessanti, sia nella prima situazione, che nella seconda.
Di vetture all'esordio assoluto c'era la Punto proto di Amatori, il pilota vicentino ha sfruttato l'occasione per far fare i primissimi giri di ruota alla sua nuova creatura proprio nelle prove ufficiali della domenica, visto che il lavoro in officina era terminato alle ore 4,00 del mattino stesso. Risultato non eccezionale, ma considerata la mancanza totale di sperimentazione, l'impostazione di base pare ottima e i risultati non dovrebbero tardare ad arrivare. Un passo più avanti la Subaru di Fabio Bada, già vista nel finale dello scorso anno, notevolmente migliorata, quarta nelle prove e capace durante le manches di qualificazione di lottare ed addirittura, per un paio di giri, di stare davanti all'autentico Caterpillar della divisione 1, di cui parleremo nella voce Conferme. Tra le novità parziali anche Natale Casalboni, novità perchè Natale ritornava alle ruote coperte, parziale, perchè la vettura era la già sperimentata ed ottima Punto proto di Graziano Boetto, assente in gara, ma presente ai box, a curare la sua "bimba" bianca e rossa, risultato un ottimo secondo posto finale. Altro discreto esordio quello di Ferretti con la Mitsu, ovvio che come in tutte le specialità motoristiche, le prove, specie quelle private, lontano dalle tensioni della gara, sono le più utili per lo sviluppo e la conoscenza del mezzo ed auguriamo al pilota marchigiano, così come a tutti quelli con vetture nuove, di potersi concentrare su questa importante tappa intermedia per poter migliorare al meglio i loro mezzi. Grandi novità per quel che riguarda vetture nuove in divisione 1A, personalmente non ne ricordo, forse alcune piccole modifiche, cambi di colore, o cambi di nome del pilota ( vedi l'archiviazione senza spargimento di sangue di tale Alsnabur.....), ma come sempre grandi battaglie in pista, anche se questa volta senza particolari polemiche o contestazioni, abbastanza tipiche nella 1A dove i mezzi sono molto vicini a livello di prestazioni, dato il relativamente limitato numero di cavalli a disposizione.
Vetture nuove in divisione 3A, finalmente il mio accorato appello ai giovani piloti nazionali di credere in questa categoria, anche perchè l'unica che al momento, non sia mai stata vinta da un italiano, non solo come titolo europeo, ma nemmeno come vittoria in una singola gara, è stato accolto e si iniziano a vedere progressi sensibili. Piano piano i proto interessanti cominciano a farsi vedere, non solo per le loro colorazioni più o meno particolari, ma anche e soprattutto per i tempi in pista, ben 3 dei nostri giovani alfieri hanno girato sotto i 43 secondi, quindi su valori da gara europea e sono i due fratelli Alessio ed Alessandro Gallotta ed un sorprendente e determinatissimo Cristian Grasselli, che sta sviluppando un proto nato bene, anche se dalla gestazione iniziale un po' laboriosa, ma che con applicazione e tanto lavoro, sta portando i frutti sperati. In pista anche il nuovo mezzo di Simone Firenze, a cui il winter test di marzo è servito per correggere una piccola serie di problemi di gioventù, che qui in gara non si sono più manifestati. Molto atteso il debutto in pista del 3A di Max Ruzzante, atteso e dato per sicuro al GP d'Italia del settembre 2006 e poi non apparso, qui ancora immacolato da verniciatura, ma pronto alla sua livrea ufficiale, come lo stesso Max mi ha anticipato durante le verifiche tecniche. Un proto interesante, dalla linea classica e solida, ben equilibrato e che nelle sapienti mani di Massimo Ruzzante, sicuramente sarà presto tra i protagonisti assoluti della categoria. Interessante l'ibrido di Livio Giarolo, vale a dire telaio e carrozzeria da divisione 3 e motore 1600 cc., ossia proto ex Vaclav Fejfar, ma con motorizzazione da 3A, sicuramente ancora da sviluppare, ma decisamente solido come struttura, come da tradizione ceca. Un po' più indietro dai migliori Barbierato, ma il tempo a disposizione c'è per migliorare e ci auguriamo che anche per lui dia buoni frutti. Tanto per infoltire ancora più i ranghi di questa divisione, dovrebbe arrivare a breve un nuovissimo mostro nelle mani di uno dei piloti più tonici degli ultimi anni in divisione 3, presente a Maggiora, ma in abiti borghesi, a seguire il suo ex proto in pista, in attesa di rituffarsi nella mischia.
Anche in divisione 3 si sono viste cose egregie, da troppo tempo la categoria era un po' stagnante, ora la partecipazione di un rinato Oldini sull'ex Casalboni, già ex Marchetti, ci ha riportato in pista un pilota che ero abituato a nominare sempre e solo per le rotture della sua Delta e per la costante mancanza di arrivi al traguardo, anche nelle semplici manches, ora il Luca si è e ci ha divertito, riscoprendo l'adrenalina della gara serrata. Altro bel protagonista è stato Chiggiato, che ha un bel passo gara, ma che spesso sul finale, si dimentica che ci sono anche gli altri che stanno rimontando ed a volte si addormenta compiacendosi del suo operato. Sempre sorridente, comunque vadano le cose, Alfredo Bonollo fa della costanza di rendimento la sua....costante, decisamente in palla a livello personale il campione d'Italia Luciano Casarin, non altrettanto il suo proto, che sin dalla mattina ha evidenziato qualche problemino al cambio che lo ha afflitto per tutta la giornata. Buono l'esordio, o meglio, quello che io ritengo il suo vero esordio, di Tom Cosmo, questo perchè era già stato visto in pista lo scorso anno, ma sembrava più un'apparizione sporadica e senza la vera determinazione del pilota a tutti gli effetti, a Pasquetta, invece abbiamo visto un vero pilota con una vera vettura, decisamente non la migliore, ma con enormi miglioramenti ed anche con ottime manches disputate e che può solo progredire ancora. Mucci non riesce ad eliminare certi problemi, anche se ci piacerebbe vederlo girare costantemente, mentre per Frank Gallotta ormai i tempi sono maturi per vederlo finalmente in pista col nuovissimo proto, che attendiamo a breve. Ho voluto tenere per ultimo il nome nuovo, l'autentica rivelazione di questa prima prova di Maggiora, il vincitore della divisione 3, Fabio Serraiotto. Ho visto un sondaggio sul forum nel quale si chiedeva se era nato un nuovo fenomeno, o se invece il merito era in gran parte del proto ex Alfonso Ingrami. Personalmente non ho votato poichè mi pare azzardato parlare di fenomeno di un ragazzo alla sua prima apparizione su un prototipo, nello stesso tempo non mi pareva bello rovinargli un momento così intenso emotivamente con l'idea che con quella vettura chiunque potrebbe vincere. Falso ! Oltretutto ho ancora negli occhi lo sguardo col quale mi ha accolto appena finita la finale, quando arrivando al peso, sono andato a salutare e complimentarmi con i primi tre, lui è rientrato per ultimo e quando mi sono avvicinato, tolto il casco ha indicato il cielo e con le lacrime agli occhi mi ha detto che non era lui che aveva guidato in pista, ma suo padre dall'alto. Un bel momento. Nello stesso tempo ammiro l'idea e l'acume di Markciccio di proporre un simile rebus, che però va letto per quel che è, vale a dire un pensiero difficilmente confutabile con i fatti. Se qualcuno ha letto dei miei vecchi articoletti, si ricorderà che ad ogni vigilia del GP d'Italia a Maggiora, io pregavo Alfonso Ingrami di essere presente alla gara, perchè era enorme il mio interesse nel vedere se quel proto era all'altezza dei migliori europei, perchè ne avevo la convinzione, ora nelle mani di Fabio, a settembre, forse questa voglia riuscirò a togliermela, anche perchè Alfonso per problemi di lavoro non riuscì mai ad essere in pista.
Nel titolo ho accennato alle conferme, mi pare che Davide Negri ed Alessio Gallotta siano le vere conferme, sempre pronti a sfruttare ogni singola occasione, nel caso non riescano a portarsi immediatamente al comando ed una volta lì, spietati nel dettare il loro ritmo altissimo sino al termine senza errori o sbavature, ottimi. Altre conferme, ahimè, anche in senso negativo, Paperino Alex Gallotta e Gigi Susan rientrano in questa lista di conferme, ma se per superGigi il suo nuovo proto non è mai andato troppo bene sin dall'inizio, per il talentuoso lodigiano, non è il coraggio, non è la determinazione, non è la concentrazione, è solamente ed unicamente la sfiga più totale che lo perseguita costantemente. Vista la situazione in famiglia, avevo proposto ad Alessio il soprannome di Gastone, tanto per rimanere in analogia con Paperino, poi ho desistito, perchè sembrava di sminuire l'ottimo lavoro che Gastone Alessio Gallotta, campione italiano in carica, sta portando avanti, fortunatamente per lui, senza intoppi, che si abbattono invece sul fratello Alessandro, che anche in questo caso, dopo una partenza bruciante in finale, mentre era in testa, alla seconda curva si è trovato col motore muto, causa l'allentamento improvviso di un cablaggio dei fili che portano corrente al motore. Tra gli uscenti, o meglio, mancanti, da citare alcune assenze importanti, visti i loro risultati delle ultime stagioni : Boetto, Busato, Rossetto, Gusmeroli, Barbieri, Forti, Michele Andolina, Immovilli, Bizzotto, gli Ingrami, i primi che mi vengono in mente, in qualche caso un break in attesa di pronti rientri, in altri un probabile stop, momentaneo o definitivo. Mi sono dilungato parecchio, anche se un cenno alle gare di contorno è dovuto, così come all'esordio a livello nazionale dei kart cross dei quali sono un fautore ed ammiratore e spero che questa categoria si infoltisca sempre più perchè spettacolare e performante come poche altre.
Alla prossima. Daniele Ostorero
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04 aprile 2007 LADIES AND GENTLEMEN, START YOUR ENGINES !
E' la celebre frase che a vetture schierate viene pronunciata al microfono della pista di Indianapolis, per invitare i piloti ad avviare i motori e a dare inizio alle.....danze. In questo caso è un augurio affinchè anche in questa specialità, molto più modesta della Indy, ma in ogni caso spettacolare ed appassionante, l'inizio della seconda stagione con i nuovi regolamenti, veda una crescita costante a tutti i livelli.
Personalmente sono molto soddisfatto dell'arrivo dei Kart cross, penso che chi segue le gare principali, a cominciare dalla prova del GP d' Italia dell'europeo, sappia che sono stato un fautore di questa categoria sin dalla sua prima apparizione, per una serie di motivi che raramente si trovano raggruppati in un'unica categoria. Infatti i Kart cross sono prodotti da ditte specializzate e quindi il "fai da te", molte volte fallimentare per mancanza di nozioni tecniche adeguate, è evitato, consentendo un po' a tutti di avere un mezzo competitivo. Secondariamente a livello di costi è avvicinabile da molti giovani piloti che desiderano avventurarsi sulle piste del vst senza bisogno di mega sponsors, ovvio che ogni specialità motoristica costa di più che l'attività del maratoneta o del giocatore di bocce, visto che senza il mezzo meccanico non si va da nessuna parte....... Un altro motivo entusiasmante lo si trova nelle prestazioni che questi mini bolidi riescono a sprigionare, i tempi sul giro sono vicini ai migliori 4x4, laddove la cilindrata è di soli 600 cc. e la trazione è sulle sole ruote posteriori. In conclusione mi auguro che per una volta si segua il grande esempio della Francia, che oltre a creare questa categoria, l'ha anche fatta sviluppare a dismisura e, vista l'assoluta bontà del prodotto, la sta esportando con enorme successo all'estero, l'importante è che non finisca come la Monotipo Limited, che sembrava sempre sul punto di esplodere ed invece è implosa a causa di litigi e beghe sull'interpretazione del regolamento, qui, almeno, il regolamento dovrebbe essere quello scritto e redatto dai francesi e se da loro va bene da diversi anni, non vedo perchè dovrebbe incepparsi da noi.
La prova di Pasquetta vedrà al via tutte le categorie del campionato italiano con alcune novità, alcuni piloti che nel 2006 erano attesi ma non si sono visti, altri che avevano già annunciato che non si sarebbero presentati, dovendo cambiare radicalmente vettura, altri che si sono presentati lo scorso anno con il medesimo obbiettivo : preparare al meglio il loro bolide per tentare nel 2007 l'avventura del campionato Europeo. Penso saranno parecchi che quest'anno si recheranno ad alcune delle prove meno lontane in giro per l'Europa, favoriti anche dall'inserimento del GP di Francia, non lontano dal confine italiano. In totale le prove del campionato europeo sono 12, ma tolte le 2 in Portogallo e le 2 in territorio ex sovietico, il resto è tra Germania, Repubblica Ceca, Slovacchia, Italia e Francia, quindi per chi ci crede, assai fattibile. Perchè parlo del campionato europeo mentre sta per iniziare invece il campionato italiano ? Per il semplice motivo che conoscendo lo stile della federazione italiana, penso che se negli anni 80 e 90 a seguito di grandi gare in Italia si sviluppò il movimento terra a livello di squadra azzurra che tanti allori continentali conquistò come conseguenza dell'ottimo livello interno, ora si deve ribaltare la situazione, cioè si devono ottenere grandi risultati a livello europeo per far da traino al rifiorire della specialità in Italia. Quindi mi auguro che siano parecchi i nostri portacolori all'estero a cominciare dal 2007 e negli anni seguenti, fino a riconquistare ciò che è già stato nostro, allora chissà che anche la federazione, gli organizzatori, i proprietari di impianti ed i media, non si riaccorgano che esiste anche questa specialità.
Sono stato a vedere i test a Maggiora e sinceramente mi aspettavo ancora più partecipanti, dato che il vst è una specialità nella quale le prove private non abbondano ed anche questa è una mancanza di professionalità, a mio modo di vedere, in tutte le categorie motoristiche i test sono fondamentali, il poter sperimentare in pista nuove soluzioni o modifiche, lontani dalla tensione delle prove ufficiali e del limitato numero di giri come imposto dal regolamento, dovrebbe far scattare le antenne ai team ed ai piloti per poter valutare in pista tutto il necessario e presentarsi poi agli appuntamenti del campionato con i miglioramenti necessari, probabilmente non tutti la pensano così, oppure sono già convintissimi dei mezzi a loro disposizione, staremo a vedere. Mi pare molto più convincente lo stuolo di proto 3A al via, questa è la categoria che ci deve portare l'unico titolo europeo mai conquistato, la vera lacuna dell'autocross italiano di vertice, prima o poi ( ma spero prima..) bisognerà colmarla. Mi aspetto come sempre un nutrito gruppone compatto di 1A, mentre molta è la curiosità per il gruppo 1, per vedere chi ci sarà e con che vetture, così come i proto della divisione 3, categoria difficile e con una tradizione da reinventare, essendo da troppo tempo priva di molti mezzi competitivi, alcuni già ci sono, altri, speriamo arrivino in tempi brevi.
Ora non resta che attendere, sperando di scorgere passi avanti, anche piccoli, ma costanti, che facciano capire che qualcosa bolle in pentola e non solo tante parole trite e ritrite, o diatribe e screzi da osteria. Buona Pasqua, ma soprattutto buona Pasquetta al Pragiarolo di Maggiora, dove vi aspetto numerosi e carichi di buone intenzioni.
Alla prossima. Daniele Ostorero
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03 ottobre 2006 ITALIA UBER ALLES
Magari è pure sbagliato come l'ho scritto, ma il senso è proprio quello, a Maggiora l'Italia crossistica sopra tutto e tutti. Potrebbe sembrare un titolo trionfalistico, la fine di tutti i mali, la panacea ad anni di discussioni e di degrado, ma non è così, purtroppo. Anche la FIA ha dato una chiara dimostrazione di come la specialità non sia sicuramente ai vertici degli interessi della stessa federazione internazionale e di tutti i suoi sottoderivati, in primis i massmedia. Il voler posizionare due prove importanti come Prerov, penultima gara e Maggiora ultima, a soli 7 giorni di distanza, la dice lunga sulla pressapochezza, poco lungimirante, di chi ha stabilito il calendario. Intanto perchè la distanza tra le due sedi non è proprio da gita fuori porta, secondo perchè in un campionato che spesso arriva alla fine con uno o anche due titoli europei ancora da assegnare, il non permettere ai piloti di arrivare all'ultima fatica con i mezzi al top, è quanto meno ridicolo. Terzo perchè a differenza di parecchi anni fa, le vetture di tutte e tre le divisioni, adesso viaggiano con una notevole dose di elettronica, oltre a subire, rispetto alle vetture che corrono solo su asfalto, sollecitazioni decisamente più stressanti, tali da abbisognare di una minuziosa messa a punto non dettata dalla fretta. La dimostrazione di tutto ciò è che i maggiori protagonisti di tutte e tre le divisioni, nelle finalissime non si sono visti, a causa di cedimenti tecnici patiti nell'intero weekend, a riprova che senza la possibilità di rientrare in patria a riparare, ricontrollare o ripristinare le vetture, anche i primi della classe, con mezzi solitamente indistruttibili, possono mandare deluse molte aspettative. Ad infierire poi in modo grottesco, ci si è messo pure il meteo, che dopo almeno tre settimane di bel tempo, ha atteso proprio il fine settimana maggiorese, per esibirsi in ciò che non gli era riuscito negli ultimi tre mesi. La pista era stata preparata, come al solito, in maniera certosina e maniacale dagli uomini dello Sport Club, con l'intento di mettere i piloti nella condizione di tentare di spolverare il record di Petr Bartos, che resiste ormai da quattro anni, non è detto che qualcuno potesse riuscirci, ma quando sono arrivato al Pragiarolo venerdì pomeriggio, mentre non pioveva, mi sono bastati i successivi 15 minuti di autentico diluvio torrenziale, per rendermi conto che tutto sarebbe stato oltremodo pesante e difficile nei due giorni successivi. Il risultato di tutta questa concatenazione di situazioni, ha portato alla perdita di Wild e dei due Kvashin in divisione 1, alla mancata battaglia Turek - Hanak in divisione 3A ed alla contemporanea defezione di Bartos, Hosek, Kerka, Engel, Callaghan in divisione 3, senza contare che Behringer non è potuto venire a Maggiora per aver rotto a Prerov. Tutto ciò non va minimamente ad intaccare le prove dei nostri alfieri, che anzi, in una situazione di terreno così difficile, hanno saputo esaltare le loro doti, pensando solamente a battersi al meglio, tralasciando lamentele e traballanti giustificazioni, che in altre occasioni avevano ostentato. Un plauso doveroso a tutti i nostri piloti indistintamente, perchè lottano in una situazione davvero difficile, con un campionato italiano sempre più allo sbando, senza certezze, non solo per il domani, ma spesso anche per il presente, quindi l'essersi presentati a Maggiora con la giusta concentrazione ed il giusto spirito, ha fatto sì che molti di loro siano andati oltre ogni più logica aspirazione, negli annali i loro nomi rimarranno scritti a ricordare una giornata per i nostri colori che non si viveva da molti e molti anni, da quel tempo in cui il cross italiano dettava legge nelle rutoe coperte e si faceva rispettare, anche a livello di federazione, anche tra i prototipi. Una piccola soddisfazione personale l'ho avuta anch'io, poichè da almeno tre edizioni chiedevo ad Alfonso Ingrami di essere presente all'europeo di Maggiora, in quanto ero convinto che la sua vettura, nelle sue mani, avrebbe potuto ottenere qualche risultato imprevisto, purtroppo a causa dell'attività di Alfonso, che non riesce ad essere presente al sabato in molte occasioni, la mia curiosità è sempre andata in fumo, ma in questa edizione, almeno la vettura c'era, non nelle mani di Ingrami, ma in quelle di un Duilio Lonardi a dir poco strepitoso, grintoso da paura ed estremamente redditizio, Duilio è arrivato fino alle soglie del paradiso crossistico, poi sul più bello, all'ultimo giro, il destino ha voluto che il suo nome non entrasse nel podio europeo, pazienza. In compenso su quel podio mancato per Lonardi si è accomodato, dopo una gara molto intelligente e volitiva un altro azzurro, Alfredo Bonollo, che anche con Lonardi in gara sino al termine, quel podio lo avrebbe calcato sicuramente. Alfredo, abitualmente sorridente, dal momento dell'arrivo è rimasto col sorriso a 58 denti paralizzato sul volto, a riprova della immensa soddisfazione che un risultato del genere può causare, soprattutto quando inaspettato alla vigilia. Ma i sorrisi per i piloti italiani si sono sprecati al termine del GP d'Italia, che dire del trio Romagna, Boetto, Busato ? Non ho a portata di mano i podi della storia dell'europeo, ma non so se sia successo molte volte, anche negli anni d'oro, che il podio fosse tutto tricolore, una soddisfazione immensa, Busato era assolutamente scatenato e felice come un bambino il giorno di Natale, Boetto tra una sigaretta e l'altra ( aveva detto che aveva smesso di fumare......) aveva l'aria sorniona di chi sa che è sulla strada buona che potrà riservargli tante altre soddisfazioni.. E poi Simone Romagna, che aveva un compito non facilisssimo, ribadito anche in un'intervista che abbiamo fatto per l' ACI, nella quale, a questo proposito, alla mia domanda se non avesse avvertito il peso di guidare la vettura con la quale l'anno passato Noris aveva vinto il GP d' Italia, ha risposto che ha cercato di non pensarci, ma che sotto sotto era pur sempre un termine di paragone alquanto scomodo. Simone ha una "cattiveria" agonistica in pista di assoluto valore, oltre ad una guida redditizia e precisa, risultato : quando la vettura è a posto è un osso durissimo per chiunque e questa vittoria l'ha dimostrato. Ho già elogiato tutti i nostri piloti in blocco, ma voglio ancora soffermarmi su un paio di loro che hanno ottenuto un loro piccolo risultato, anche se non eclatante come una vittoria o un podio, ma che meritano almeno una menzione e sono : il fantomatico " DuckDodgers" che con la piccola Peugeottina è arrivato ai piedi del podio in divisione 1, portando il successo italiano ad una quaterna, non solo al podio completo, a lui i complimenti di tutto il popolo crossistico, anche, pensiamo, di chi prima della sua partecipazione lo aveva criticato per l'ineguatezza della sua vettura poco potente col resto del gruppone. Poi anche il neo " Paperino" Alex Gallotta, che è riuscito a vincere la finale B e ad essere in finalissima, dove per una delle strane coincidenze per cui viene fuori il suo nuovo soprannome, si è ritrovato con la sospensione anteriore rotta dopo neanche un giro, a causa di un errore di saldatura di uno dei braccetti. Anche nella gara di contorno, quella dei Kart cross, la specialità made in France, un italiano le ha suonate a tutti ed è stato Claudio Braghiroli, che ha messo in fila tutti i migliori francesi scesi come sempre al Pragiarolo per dimostrare come una categoria inventata e sviluppata senza tensioni e gelosie, possa essere estremamente performante e divertente, anche dagli stranieri...... Sembra quindi un riassunto dell'idilliaco fatto sport a quattro ruote, ma come detto all'inizio non è così, da troppo tempo, soprattutto in campo internazionale sento ripetere la stessa parola, quella della specialità che in tanti hanno scoperto solo ora, forse più moderna, forse più spettacolare, forse più redditizia, forse più accattivante per il pubblico, i piloti e gli organizzatori, fatto sta che parlando con molti di loro, che fossero francesi, tedeschi, austriaci, russi, olandesi, etc. mi è stata pronunciata a più riprese ed era............ Rallycross. Personalmente penso che sarebbe un gran bene per l'attuale specialità che anche in Italia prendesse piede, in primis perchè ci si libererebbe delle piste fantasma, quelle dei quattro copertoni sui bordi e delle bandelle colorate e voilà la pista è fatta, alla faccia dell'impianto permanente e della professionalità, già perchè per correre il rallycross ci vuole un impianto serio, con tanto di tracciato asfaltato, oltre alla componente sterrata, quindi, per forza, si dovrebbe ricorrere a strutture di un certo tipo, con caratteristiche importanti. Chissà, intanto bisognerà attendere le prime gare dell' Europeo 2007 per vedere quanti saranno i piloti a cimentarsi in pianta stabile e quanti si presenteranno solamente alle gare "vicino" a casa. Non sempre le rivoluzioni portano al sangue o alla disfatta, a volte possono anche portare a svolte epocali e redditizie, a questo punto, attendere non costa niente. Alla prossima. Daniele Ostorero
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7 settembre 2006 IL GRANDE TERMINE DI PARAGONE
Forse in tempi di vacche magre essere l'ultimo GP della stagione può diventare controproducente ai fini della partecipazione e della spettacolarità. Finora a Maggiora, anche a giochi fatti per il campionato, si è sempre potuta ammirare una presenza di piloti ai massimi possibili dello schieramento, ora, in un momento di difficoltà diffusa a livello generale, una specialità senza investimenti di case ufficiali, può risentire della mancanza di fondi, che in caso di campionato ormai assegnato con largo anticipo ( vedi la divisione 1 ) tende a smagrire l'elenco iscritti. Se andiamo a ben vedere, anche nel rally mondiale parecchie case ufficiali si sono defilate, o altre, tipo la Citroen, campione del mondo in carica e fornitrice di una vettura al massimo talento rallistico assoluto degli ultimi anni, appare in forma semi-privata. Sono illazioni da verificare al momento della chiusura definitiva delle iscrizioni, ma negli anni passati, anche a giochi fatti, i piloti arrivavano da ogni dove pur di essere presenti al GP italiano, quest'anno, in alcuni GP, lo schieramento era composto dai soliti contendenti al titolo e da pochi piloti locali. La miglior notizia di questi giorni è l'inserimento del GP di Francia come ultima prova nel calendario del 2007. E' un'ottima notizia per 2 motivi distinti : diventa quello il GP di chiusura, così a Maggiora dovrebbero arrivare ancora più piloti stranieri e in secondo luogo, restituisce al palinsesto del campionato europeo una nazione che ha dato molto alla specialità nel passato con parecchi campioni europei e che in questi ultimi anni ha svecchiato parecchio la categoria con forme spettacolari, tipiche della mentalità transalpina. Fortunatamente Maggiora 2006 avrà al via un autentico esercito di piloti nazionali, addirittura con alcune vetture all'esordio ufficiale assoluto in pista, circostanza questa che dimostra l'importanza che il GP d'Italia riveste per i piloti italiani, in una specialità purtroppo sempre più in crisi, per i soliti difetti gestionali, organizzativi e di mancanza di materie prime, non i piloti, bensì gli impianti di alto livello. Appurato che Maggiora è di un altro pianeta nelle tre motivazioni appena citate, la speranza per questa gara è che non succeda nulla di particolare all'autentico dominatore della stagione in divisione 1, il tedesco Helmuth Wild, autore fino a questo punto, a due sole prove dal termine del campionato, di un'impresa storica, vale a dire il grande slam assoluto, vincitore di tutti i GP fin qui disputati nel 2006. E' lui, ovviamente IL GRANDE TERMINE DI PARAGONE, poichè, come sentitamente gli auguriamo, se riuscirà a vincere anche la penultima prova di domenica 10 settembre, arriverà a Maggiora la settimana successiva, carico come un mitragliatore, intenzionato a sbancare il campionato europeo con un'impresa pazzesca che resterà nella storia della FIA come il vincitore assoluto di tutte le prove del campionato europeo di autocross. E qui scatta il titolo, perchè se a Maggiora qualcuno dei nostri, come già successo 3 anni fa con Natale Casalboni, o come l'anno passato con Marco Noris, riuscisse a strappargli la vittoria, tutto il movimento italiano potrebbe prendere fiducia, provare, come l'araba fenice, a rinascere dalle sue stesse ceneri, rimescolando le carte anche a livello federale, forse..... Ho avuto modo di vedere solo qualche filmato della straordinaria concretezza del mostro Wild, mi auguro veramente che viaggi nella più assoluta legittimità tecnica e sportiva il pilota tedesco, la mia non è assolutamente un'illazione a qualcosa che non conosco e di cui mai nessuno ha parlato, metto solo le mani avanti, ricordando la storia di uno dei grandi nomi della specialità, Willi Rosel, che negli anni tra il 70 e l' 80 vinceva a mani basse su tutte le piste d'Europa, ma un giorno, un brillante tecnico italiano, tuttora molto conosciuto, anche a livello internazionale, riuscì a smascherarlo e a fargli invalidare, giustamente, un titolo europeo a causa di dispositivi tecnici severamente vietati dai regolamenti e che nessuno aveva mai verificato. Ribadisco che questo piccolo aneddoto storico, che non tutti conoscono, non c'entra assolutamente nulla con la vettura di Helmuth Wild, che ha condotto in modo superbo tutto il campionato e si merita abbondantemente il titolo europeo appena conquistato, era un semplice aggancio per come a volte nello sport alcune grandissime imprese siano, purtroppo, macchiate da sotterfugi o da premeditati raggiri ai regolamenti internazionali. Personalmente amo i records, soprattutto quando sono di questa portata storica e quindi spero da un lato che Wild ci possa riuscire, dall'altro che se non ce la farà, sia uno dei nostri piloti italiani ad infrangere questo mirabile traguardo. Dicevamo di debutti, non tanto di piloti, quanto di vetture totalmente nuove. Molta attesa per "the Professor" Andolina con una Punto nuova di zecca e particolarmente curata, sappiamo bene che Micki quando si decide a scendere in pista generalmente è perchè sa che la sua vettura non gli farà fare brutte figure, quindi attendiamo fiduciosi, così come per Tom Cosmo che ha deciso di cimentarsi direttamente all'esordio nel GP d'Italia, grande coraggio e grande curiosità da parte di tutti noi. A luglio, in quel di Malo in provincia di Vicenza, oltre a sapere da Simone Romagna della sua partecipazione con la vettura con cui Noris ha vinto nel 2005, ho avuto dai diretti interessati la conferma che Ruzzante era pronto per Maggiora a mettere in pista un vero mostro in divisione 3A, mi stupisce non vederlo ancora tra gli iscritti, non vorrei che fosse insorto qualche problema inatteso, perchè sicuramente sarebbe stata un'altra freccia all'arco degli azzurri. Al debutto anche Stefano Paoloni con una nuova Alfa 147 proto e finalmente il ritorno anche di Fabio Bada con una nuova Subaru che si apettava da almeno un anno. Esaminando le varie categorie si nota come senza Wild la divisione 1 sarebbe un vero terno al lotto, con il tedesco in pista si dovrà prendere atto del limite oltre il quale si dovrà salire se si vorrà affrontarlo ad armi pari e, magari, batterlo. Ovvio che poi ogni gara ha una storia a sè, ma se un pilota riesce a vincere 9 prove su 9 disputate, è chiaro che il limite è terrificante, ormai da almeno un anno si sente parlare di 500 cv. ed oltre a disposizione su una vettura estremamente curata ed equilibrata, penso che nei box ci sarà un'autentica sfilata di curiosi, tra i quali l'intero stuolo di avversari interessatissimi a carpire qualcosa da una vettura che lo scorso anno non potè partecipare a Maggiora a causa di un brutto incidente proprio nella gara precedente il GP italiano. Per questo, dicevo precedentemente, mi auguro che Wild possa passare indenne la 10a prova di Prerov, anzi possa vincerla, per vedere al Pragiarolo uno spettacolo stracarico di tensione, per il tedesco nel tentare il grande slam e per gli italiani, oltre ai suoi abituali avversari, per cercare di impedirglielo. Attendiamo fiduciosi e risentiamoci dopo domenica con la penultima prova a Prerov, per trarre le ultime indicazioni su tutte le categorie, prima del gran weekend di Maggiora. Alla prossima. Daniele Ostorero
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12 settembre 2006
MAGGIORA E' SEMPRE MAGGIORA
Alla fine, poi, il fascino del salotto buono del campionato europeo di autocross ha avuto ancora una volta la meglio. Ci stavamo già preoccupando dello scarso numero di iscritti stranieri al GP d' Italia, poichè ultima prova di campionato ed invece abbiamo il record per quel che concerne la divisione 3, con un numero di iscritti che da solo farebbe la gioia di molti degli organizzatori di gare ( o pseudo tali ) di campionato italiano vst. Qui invece è solo una divisione, tra l'altro la più impegnativa, alla quale questa volta sono iscritti numerosi piloti italiani. Occorrerà essere subito performanti, sin dalle prove libere ed ovviamente, ancor più per quelle cronometrate, poichè gli esclusi dovranno uscire dai tempi del sabato, da augurarsi che il meteo dica bello per non rovinare una grande festa, così tanto attesa. Faccio una piccola, ma doverosa, precisazione. Nel mio precedente "Punto" ho espresso in malo modo una mia speranza, qualcuno l'ha interpretata nel modo contrario, pensando ad una mia illazione sulla regolarità della vettura plurivincente di Helmuth Wild, ci tengo a chiarire che conosco Wild da parecchi anni, non ho e non avrei alcun motivo per dubitare della sua onestà e regolarità, anzi spero che gli riesca la grande impresa, anche se purtroppo non ha preso parte alla penultima prova di Prerov, riservandosi di essere presente a Maggiora. Passiamo ora minimamente in esame le possibilità degli italiani nelle 3 divisioni dell' europeo. In divisione 1 è assolutamente basilare la presenza di Helmuth Wild, che in realtà è stato uno dei primi ad iscriversi, quindi spero vivamente che sia al via, poichè se mancasse, una eventuale vittoria italiana, sarebbe sempre straordinaria e ben accetta, ma lascierebbe sempre quel pizzico di rammarico per il mancato termine di paragone con colui che ha letteralmente massacrato l'intero campionato 2006. Poichè non posso citare tutti i piloti italiani, mi sbilancerò solo su quelli che penso possano comportarsi meglio, augurandomi però, che tutti i nostri alfieri riescano a dare e ad ottenere il massimo possibile. Tra le vetture a ruote coperte mi aspetto grandi prestazioni un po' da tutti, perchè ognuno dei nostri ha motivi per far bene a cominciare da Cristian Giarolo, l'italiano che negli ultimi anni si è confrontato con assiduità con i migliori specialisti continentali, spesso ottenendo lusinghieri risultati come presenze sul podio in GP lontani dall'Italia. Poi il campione italiano in carica Gimi Busato, che nell'unica trasferta all'estero ( Ungheria 2006) ha ottenuto un brillante 6° posto, pur con qualche problemino tecnico e che se riuscirà a star calmo, cosa che non sempre gli riesce, potrà ben figurare. Dalla stessa zona di provenienza, la provincia di Vicenza, come non aspettarsi una grande impresa da Simone Romagna, il figlio di Illide, campione europeo negli anni ottanta, che lo segue e consiglia in pista. Simone oltre al suo personale talento, potrà contare anche sulla vettura che ha vinto con Marco Noris il GP d' Italia 2005. Poi il trio di "locali", in ordine alfabetico Andolina, Boetto e Negri. Il primo al ritorno in pista con vettura nuovissima, che però fa ben sperare, il secondo con una "Punto" che si sta assemblando sempre meglio e con la solita grande grinta, tra una sigaretta e l'altra....quindi " Caterpillar", che dopo il quarto posto nell'edizione dello scorso anno ha una gran voglia di salire sul podio, il più in alto possibile.
Passando ai prototipi, la storia delle forze italiane si fa un po' più buia, in divisione 3A, anzi, la storia proprio non esiste, tanto che da anni spero che un nostro pilota riesca ad infrangere questo zero assoluto con una prestazione entusiasmante, da cuore oltre l'ostacolo, anche se oltre l'ostacolo, bisogna buttarci i cavalli che sono sempre mancati ai nostri. Anche qui ne citerò 4, ognuno con motivazioni diverse. Erminio Forti, che molti appassionati vedono sicuro protagonista, io ovviamente tra loro, visto che da anni gli prèdico di insistere sul proto 3A, nonostante la sua predilezione per la divisione 1, avrà uno stimolo in più, il tedesco Vohler, con un proto uguale al suo, ma di concezione più moderna e, probabilmente più potente, al quale vorrà far vedere sulla "sua" pista, che anche con qualcosa in meno gli potrà dare del filo da torcere. " Paperino" potrà fare una grande gara, se accetterà il nuovo soprannome, che mi pare calzante a pennello, almeno con questo nome tutta la sfiga fin qui accumulata avrà ragione di esistere e chissà che il nome dello sfortunato per antonomasia, non gli serva per scacciare un po' di quella malasorte che lo perseguita da troppo tempo. Ovvio che sto parlando di Alessandro Gallotta. Da un giovane, ad un meno giovane, ma che pare in grado di tornare ai livelli che gli competono e che in anni ormai lontani, gli hanno permesso di conquistare un grande titolo europeo nella divisione 3, è ancora grintoso come ai bei tempi e la sua vettura sta lentamente arrivando dove lui la vuole portare, lui Supergigi Susan, se poi non dovesse riuscirci, pazienza, i funghi trifolati di Angelica, la moglie, sono troppo buoni per non parlarne !!! Anche Chicco Fede Ferrari, se non si perde per strada nelle prime fasi, può arrivare lontano, la vettura però lo deve assecondare in questa nuova impresa e lui deve metterci la grinta che a volte riesce ad estrarre dal cilindro magico, all'europeo ogni giro di pista deve essere magico per poter reggere il confronto in una divisione dove ci sarà la solita lotta tra Turek ed Hanak, senza dimenticarsi di Vohler e Nosalek, che pare il nome nuovo da tenere d'occhio, ma la speranza è che uno, o due, o tutti i nostri piloti, anche quelli che non ho qui citato, possano farci sorridere per la prima volta nel vero ed unico tabù dell' autocross italiano, la divisione 3A.
La gara sulla carta più interessante è sicuramente la categoria regina, la divisione 3. Motivi di interesse ce ne sono a grappoli : ben 37 iscritti, quindi prove cronometrate da paura, numero notevolissimo di piloti italiani al via e sabato di grande lavoro anche per me, spero che lo staff di cronometristi riesca a dotarmi di un display che mi consenta di visionare tutta la classifica, poichè anche le ultime posizioni saranno di grande interesse e tensione fino al termine delle prove cronometrate, così da poter dare informazioni dettagliate agli appassionati che seguiranno già le gare del sabato. Altro motivo di grande interesse la lotta per il titolo, tutti gli anni arrivo a questa gara con la convinzione che la battaglia sia ancora aperta e magari il titolo è già assegnato, o viceversa, che non ci sia più nulla da battagliare ed invece sono ancora magari in tre piloti in lotta, questo per via degli scarti che non sempre tengo nella giusta considerazione, in questo caso, proprio per via degli scarti, dovrebbe essere battaglia a 3 con Petr Bartos, l'attuale campione in carica, in vantaggio davanti al vecchio " Imperatore" Jaroslav Hosek, che a dispetto degli oltre sessant'anni è sempre lì a giocasrsela con piloti più giovani ed aitanti, come il terzo incomodo, il campione del 2004 Roman Kerka, quindi lotta tra tre campioni d'Europa per il titolo 2006, anzi per via dell'ultima gara a Prerov, tenendo conto degli scarti Kerka dovrebbe essere secondo alle spalle di Bartos, comunque sia, tra i tre sarà battaglia durissima. Come se non bastasse ci sono molti protagonisti assai scomodi per i tre contendenti e non sono "pilotini" buoni per una semplice comparsata, qualche nome ? Due tedeschi, un ceco ed un olandese, vale a dire Denis Engel, che ha vinto parecchio quest'anno, ma non ha preso parte a tutte le gare e quindi è, purtroppo, fuori dai giochi per il titolo, ma che conoscendolo bene, se la vettura è in palla, come pare, vista la vittoria a Prerov, penultima prova dell'europeo, verrà a Maggiora per vincere e, sbilanciandomi, credo che ci possa riuscire. L'altro tedesco, due volte vice campione nel 2004 e 2005 è Mathias Behringer, forse da lui ci si aspettava qualcosina di più in questa stagione, ma anche lui ha tutte le carte in regola per imporsi nell'ultima prova. Il ceco da aggiungere ai papabili, secondo me, è Fejfar, da troppo tempo sto aspettando un balzo in avanti del talentuoso ex campione della 3A, l'impressione è che quando è passato in divisione 3 non sia stato così ben accetto dai senatori della sua nazionale e quindi stenti a trovare il giusto passo per imporsi, solo il tempo ci dirà. Infine, come non citare l'autentico dominatore del GP d'Italia 2005, il simpatico Terry Callaghan, l'olandese che lo scorso anno è letteralmente volato al Pragiarolo e quindi, perchè non metterlo anche quest'anno tra i protagonisti ? Ovviamente ho parlato di molti, dimenticando, come spesso accade, magari il grande dominatore di questa attesissima due giorni maggiorese, ma non è possibile dilungarsi più di tanto, soprattutto in pronostici, che sono anche il metodo più sicuro per fare brutta figura. Naturalmente, invece, non mi dimentico degli italiani, anche se in questa divisione, in questo momento, non mi pare che nessuno dei nostri abbia il materiale giusto per potersi battere alla pari con i migliori stranieri, forse il solo Bizzotto ha un mezzo importante e tecnologicamente vicino all'olimpo, ma per un GP come questo occorrerà molta grinta e decisione per riuscire ad arrivare in finale e questo sarebbe già un grande risultato, però mai fasciarsi la testa prima di essersela rotta, quindi.......forza a tutti i nostri azzurri. Ovviamente mi auguro di dover parlare degli italiani che non ho citato qui, nel prossimo "Punto", perchè protagonisti inaspettati, in positivo, di gare entusiasmanti e dedicare loro lo spazio che meritano e che al momento non ho ancora dedicato. In questa categoria, tranne rarissimi casi, avremo in pista piloti italiani non giovanissimi, la speranza è che in un futuro non troppo lontano, qualcuno dei nostri giovani piloti abbia la possibilità di avere per le mani un super proto da potersi cimentare con i migliori mezzi europei alla pari per capire se un giorno potremo essere protagonisti in tutte e tre le divisioni, è un augurio sentito e sincero da utilizzare al più presto. FORZA ITALIANI, GRINTA E DETERMINAZIONE !!!!!!!
Alla
prossima.
Daniele Ostorero
Alla prossima. Daniele Ostorero 7 aprile 2006
ZITTI ZITTI....
E sì, zitti zitti forse si sta muovendo in positivo la parte migliore di questa specialità. A Pasquetta ho respirato una fresca brezza di novità, di nuova voglia di fare, di esserci, di partecipare, di aiutarsi. Tutte splendide sensazioni che ormai da anni avevo messo nel dimenticatoio, perchè nessuno aveva più fatto qualcosa per farmele ricordare. Ma andiamo per ordine : già domenica alle verifiche si notavano facce sorridenti e vetture tirate a lucido, poi improvvisamente, voltandomi ho visto venirmi incontro una delle vetture tanto attese, bella, grintosa, cattiva il giusto, la punto bianca e rossa di Graziano Boetto. In quel momento ho capito che la divisione 1 sarà, nel giro di uno o due anni, un terreno di conquista molto ambito e di alto, se non altissimo, livello. Tra le molte facce sorridenti c'era quella di Olivero Bormolini, col quale si è parlato della scuola del neve ghiaccio, della possibilità di portare Giorgio Rocca a Maggiora, essendo il campione sciistico un grande appassionato di corse automobilistiche. C'era Fabiano Barbieri al rientro dopo un paio di anni di....meditazione, un Alfredo Bonollo a 39 denti, smanioso come non mai di sparare il suo proto ceco in pista e via via tutti gli altri, soliti e meno soliti protagonisti della specialità. C'era anche Gigi Galli, ma non quello che tanti attendevano e qui vorrei spiegare a chi mi ha chiesto una spiegazione, che innanzitutto nè lo Sport Club Maggiora, nè tanto meno il sottoscritto, ci eravamo sognati di dare una notizia a sensazione, senza che ci fosse una base di verità alle spalle, dopo l'inizio dell'anno c'è stato un contatto col vero Gigi Galli ( vero era anche quello in pista a Pasquetta, meglio dire il Galli del wrc), per un'idea di corsi in pista su terra per giovani piloti ed un accenno alla prima gara. Quando io ho scritto che sarebbe stato presente, lo sportclub aveva appena ricevuto la regolare iscrizione di Gigi Galli da Livigno, guarda caso identica località del grande talento del rally, quindi 2 + 2.....nel frattempo non era possibile sincerarsene immediatamente e neppure nei primi giorni successivi, in quanto il pilota era impegnato in Corsica nel rally mondiale. Personalmente non ho poi più seguito la cosa, essendo stato fuori casa per alcuni giorni per motivi familiari e di lavoro, ma mi pare, anche rivisitando il forum, che qualcuno avesse per tempo spiegato che si trattava dell'omonimo cugino, poi presente, anche se non incisivo e devastante come il diretto parente, vincitore, tra l'altro, dell'ultimo Motor Show. Si conta sinceramente di averlo in pista in una prossima occasione, anche se penso che sarebbe stata la ciliegina sulla torta, in quanto non mi pare che il pubblico se ne sia andato deluso da una serie di gare che hanno destato grande interesse e passione in tutti. Tornando al reale della gara, alcuni protagonisti sono partiti col piede giusto, altri quasi, altri da rivedere, altri da rivedere......a Lourdes ( vero Alex Gallotta ? ) In 1A Fusi, cambiando nome, è andato veramente forte, ma sullo stesso livello ci metterei pure Max Formaggio, tra quelli non partiti col piede giusto il campione italiano Serini, che ha fatto più cose sensazionali in una sola gara che in un anno intero. In divisione 1 abbiamo assistito a tutto e al contrario di tutto, ad un Caterpillar Negri che sembrava in grado di giocarsela alla grande, ma che non è riuscito a portare fino in fondo il suo grande impegno, ad un performante Boetto con la sua splendida punto, da subito messa giù benissimo e pronta a migliorare in tutte le sue componenti, essendo all'esordio assoluto; ad un Gimi Busato, molto Enrico Toti, non lui, ma la sua Alfa, dopo la legnata del mattino, e qui onore al team Andolina che si è prodigato per rimettere letteralmente insieme i pezzi sparsi della sua vettura, consentendogli di arrivare addirittura sul secondo gradino del podio finale, più sostanzioso che in altre occasioni Rossetto, che ha portato la sua BMW al terzo posto, dietro a Busato ed a un magnifico Simone Romagna con quella Mitsu rossa apparsa come una meteora per due volte a Maggiora e per due volte, con alla guida due piloti diversi, dominatrice prima nell'europeo di settembre 2005 con Noris ed ora nella prima dell'italiano 2006 col figlio di Illide, grande degli anni ottanta e campione europeo nel 1989, che era presente a Maggiora e certo che Simone se la sarebbe cavata alla grande e così è stato. Dalle ruote coperte alle monoposto, in 3A sull'altare Marco Gusmeroli, preciso, grintoso, pungente, ha approfittato in finale di un problema alla partenza di Erminio Forti, fino a quel momento l'autentico dominatore della due giorni al Pragiarolo, ma relegato al secondo posto dal suo problema tecnico allo start e dal Gusme, bravi entrambi, comunque. Non è ancora la 3A che mi aspetto dagli italiani, ancora troppo fragili o troppo poco performanti, difficile nelle monoposto trovare il punto di equilibrio ideale, tra massima potenza, affidabilità e totale efficenza delle varie componenti, se si aumenta la potenza, spesso alcune componenti non la reggono a sufficienza, se si appesantisce per essere più affidabili, si paga in termini di tempi sul giro e così via, occorre scegliere la strada giusta e poi affinarla gara dopo gara, chi sembrava aver trovato la retta via era proprio Alessandro Gallotta, ma la lunga gita a Lourdes con picnic nella zona di Compostela per un sostanzioso pellegrinaggio, potrebbe essere il toccasana per lo sfortunatissimo lodigiano. Da rivedere tutti, chi per la conferma definitiva, chi per la rivincita, chi come Barbieri e Ferrari per ritrovarli avanti a battagliare e chi come Gigi Susan per comprendere se quel bellissimo proto rosso va veramente o ha troppo bisogno di coccole, che forse supergigi non ha voglia di elargire. Nella divisione 3, ancora una volta, quando Alfonso Ingrami decide di essere presente, riesce a vincere, è già successo con continuità nel 2005, ma Alfonso corre solo qualche volta, pazienza ! Alle sue spalle interessante e valida la prova di Chiggiato, Casarin e Franchini, sfortunata quella di Bonollo, che vedremo sicuramente avanti nelle prossime gare. Mi pare però che se in 3A il discorso tecnico è di affinamento dei mezzi equilibrandoli a dovere, in divisione 3, l'evoluzione rispetto ai mezzi europei al top, sia abissalmente lontana. A proposito, se non avete ancora visto il filmato da Murça nella prima prova dell'europeo, c'è un sorpasso all'esterno di Behringer, mi pare su Roman Kerka, da antologia. Piacevoli anche le gare di contorno, sia le nazionali con i vari Valazza, Zanni, Cortellazzi, Andeliero, sia le monotipo e soprattutto i Kart cross, questa è veramente la grande novità del mondo dell'autocross, una specialità semplice, con mezzi molto simili tra loro, piccole cilindrate, 500 e 600 cc., ma performances in pista da urlo, riescono a girare come i migliori 3A ed addirittura meglio dei divisione 3 italiani !!!! Ancora una volta noi italiani a guardare gli stranieri che si inventano l'acqua calda, ma la fanno bollire a puntino e sfornano un successo clamoroso, questo è merito della loro federazione che ha appoggiato il progetto permettendo lo sviluppo, da loro succede, come il trofeo Andros. Noto con dispetto e con rabbia che all'estero, ma molto vicino a noi, in Spagna in campo motociclistico sono riusciti a sviluppare un campionato spagnolo di velocità dove mediamente sulle tribune degli autodromi ci sono da 40.000 a 90.000 persone, sono stato invitato a Monza due anni fa per l'omologo campionato italiano, con un'infinità di categorie e poche centinaia di spettatori sugli spalti, in Francia si inventano i Kart cross e ci sono circa 300 piloti afiliati, con mediamente sempre da 150 a 200 iscritti a gara ed un mare di gente a vederli, mi spiegate perchè gli italiani sono più pirla ? Attendo delucidazioni, grazie. Alla prossima. Daniele Ostorero
ANALISI E...CONTROANALISI Abbiamo chiuso un' annata per molti versi interlocutoria e non poteva che essere tale, avendo cambiato regolamento, o meglio, essendoci uniformati con il regolamento internazionale, quindi non facendo nulla di così avveniristico od innovativo da far gridare al miracolo o allo scandalo. Personalmente sono stato uno dei fautori più assidui di questa nuova linea, non perchè desiderassi che i piloti spendessero dei soldi inutilmente, ma perchè sapevo che solo con vetture di nuova concezione, sempre più simili a quelle dei concorrenti più competitivi a livello europeo, una parte dei nostri italici piloti avrebbe, col tempo, potuto inserirsi nella lotta ai massimi livelli. Qualche spiraglio si è anche intravisto, anche se i nostri all'estero ci sono andati col contagocce e con vetture appena sfornate o, in altri casi, con mezzi ormai lontani dalla leadership continentale. Unica vera abbuffata di presenze italiane è stata la prova conclusiva di Maggiora, coronata da una nuova vittoria italiana in divisione 1, come tutti sanno, ad opera di Noris, ma qualche piccolo passo avanti si è visto in almeno due categorie su tre. Dopo aver personalmente perorato la causa di un incremento di prototipi italiani nella 3A, avvenuto ed in costante evoluzione, ho però constatato con rammarico, l'assoluta assenza di mezzi di alto livello in divisione 3, dove molti piloti di svariate nazioni si battono con vetture di elevate prestazioni, mentre il panorama nazionale è sceso vertiginosamente. Ok che per un mezzo con cilindrata fino a 4.000 cc.e potenze da paura, ci vogliono investimenti elevati, non tanto per la realizzazione del prototipo in sè, quanto per la massa di ricambi esattamente al top come la vettura e per l'ingente impiego di personale al seguito, nonchè di tempo libero a disposizione per seguire un campionato intero ed itinerante da un capo all'altro dell'Europa. Però, almeno qualche avvisaglia di novità in questa categoria non sarebbe male, l'unico nuovo proto in divisione 3 in tutto l'anno 2005, mi pare sia stato quello di Paoloni, proprio in chiusura di stagione, davvero poco, constatando che molti dei nostri alfieri in questa categoria hanno mezzi ormai parecchio datati. L'augurio è quello di rivedere al via un certo numero di vetture nuove, che insieme alle vecchie potrebbero riempire un po' di più le griglie di partenza, ormai troppe volte orfane di grandi e feroci duellanti. Probabilmente intraprendere l'idea di costruire un prototipo di elevata potenza e potenzialità, spaventa chiunque, dati gli scarsi e sparuti appuntamenti italiani, una svolta potrebbe essere quella di studiare mezzi che con pochissime modifiche e regolazioni, fossero in grado di cimentarsi anche in formula challenge su asfalto o nel rallycross, a tal proposito ho sentito parlarne già da tempo in più di una località, dell'intenzione da parte di proprietari di strutture miste, o che tali potrebbero diventare, di allargare finalmente anche in Italia al rallycross, che in altre nazioni europee, riscuote un successo clamoroso. Spesso spiego il perchè dei titoli di questi articoletti, in questo caso "Analisi" è quella fatta fino a questo punto riguardante piloti e vetture, "Controanalisi" è una considerazione ormai doverosa ed obbligatoria sulla questione impianti in Italia. E' indubbio che mai come ora ci sia solamente più Maggiora a garantire in tutto e per tutto solidità, velocità, organizzazione, spettacolo e soprattutto....credibilità. Il tutto ha un perchè molto valido e quello che sto per dire è la vera controanalisi dell'attuale grave situazione del vst / autocross nel nostro paese : anche chi fosse realmente intenzionato a costruire un impianto all'altezza della situazione, oggi non lo farebbe e non lo farà MAI. La mia deduzione non è un voler sparare sulla Croce Rossa o cercare di essere pessimista a tutti i costi, è un semplicissimo dato di fatto, ora come ora questa specialità non attira nessuno Detto da me non suona per niente bene, ma è la semplice realtà, provate a dirmi quanti spettatori paganti c'erano nelle tre altre prove disputate del campionato italiano 2005, escluse le tre di Maggiora. Vogliamo azzardare ? Posso sbagliarmi di poche unità, forse decine, non di centinaia, o meglio ancora migliaia, anche perchè alle prime due, quella di Montagnana e poi di Castelbelforte, io ero presente come speaker, quindi ho potuto constatare di persona che tranne gli addetti ai lavori, c'erano i soliti 4 appassionati che seguono ogni vettura che fa un giro su una pista sterrata, ma nulla più, e sono mancato solamente all'ultima di Montagnana, ma so che è stata un flop dal punto di vista degli spettatori, anche a causa della pioggia, quindi dove lo troviamo un personaggio così romantico o naiff o pazzo da investire un mare di dobloni in un'attività che non porta gente, quindi ritorni, non solo d'immagine, ma avendone spesi parecchi anche ritorno in palanche ? Brutta situazione, però cerchiamo di valutare dove si può migliorare e cosa si può intraprendere. Dissi e scrissi molto tempo fa che secondo me manca l'organizzazione dello spettacolo e questo è già un punto basilare, secondo mancano gli impianti e questa non è una novità assoluta, ne abbiamo appena parlato, terzo, ma a questo punto vero "number one" della situazione, occorre che nuovi impianti multifunzionali vengano inseriti nel giro, non piste concepite solamente per il vst, perchè abbiamo visto e constatato che più nessuno le costruirà, a meno che non sia pazzo, il futuro sono gli autodromi piccoli in quanto a lunghezza totale, quindi non Monza o Imola o Mugello, ma impianti con piste tra i mille e i duemila metri massimo con spazi sterrati attigui o interni, atti ad ospitare alla bisogna gare di supermotard, rallycross ed ovviamente autocross / vst. A scanso di equivoci, piste di autocross possono e saranno ancora costruite, basta tracciare in un campo abbandonato una sorta di circuito, delimitarlo di bandelle, metterci davanti al traguardo un camper per la direzione e i crono ed il gioco è fatto, ma io per circuito intendo un impianto di tipo permanente con tutte le attrezzature in muratura e tutte le comodità necessarie ad offrire uno spettacolo di ottimo livello, per interderci come Maggiora. Ho preferito chiarire, altrimenti in molti avrebbero ribattuto che stanno nascendo parecchi impianti per la terra, oltre a quelli già esistenti. Forse per molti che potrebbero avvicinarsi per la loro prima volta a questa specialità, frena la struttura tutta immersa nella terra, come la maggior parte delle piste "alla buona" del vst, Maggiora è asfaltata sino alla soglia della pista, ha strutture in muratura e questo probabilmente da sicureza a chi arriva per la prima volta, non si può pretendere che gente nuova e non ancora appassionata arrivi e passi mezza giornata nella terra, appoggiato ad una rete allo stesso livello della pista, voi che siete appassionati da anni stareste anche in un angolo da dove poter vedere anche solo uno spicchio di pista per poter seguire i piloti che conoscete uno ad uno, ma pensate se vi portassero a vedere una gara di curling, al freddo, appoggiati ad una rete senza capirci un tubo e stando pure male, ci ritornereste una seconda volta ? A questo punto mi auguro di vedere in pista a partire da Pasquetta molte delle vetture che i rispettivi piloti mi hanno assicurato che saranno al via dall'inizio del 2006 e che qualche nuovo impianto serio, possibilmente multifunzionale, come ho appena descritto possa entrare nel nostro universo per portare una nuova ventata di maggiore professionismo alla nostra specialità Cenerentola, che in questo momento Cene...rantola. Alla prossima.
Daniele Ostorero
Speranze e incertezze
La tanto attesa ultima prova dell' europeo 2005 è ormai in archivio, lasciando sul tappeto del Pragiarolo, proprio il nostro titolo, speranze e incertezze. Ovvio che a suffragare la prima metà del titolo ci sia tutta la pattuglia italiana in divisione 1, non è una novità storica, anche perchè è proprio in questa classe che l' Italia vanta i successi più numerosi, sia a livello di gare, che di campionati europei vinti, forse però in questa occasione è stato il numero di potenziali protagonisti che la nostra pattuglia ha messo in campo, a fare la differenza con le volte precedenti. Non è poi così lontano il successo di Natale Casalboni, ma quella vittoria rimase il classico fulmine a ciel sereno, non seguito da nessun altro risultato eclatante, tranne qualche ottima prova in terre lontane di un solitario Cristian Giarolo. Qui invece sto parlando di un fronte ben più potente ed ancora a livello embrionale, viste le poche uscite a livello europeo dei nostri protagonisti. Assolutamente doveroso iniziare dalla splendida vittoria di Marco Noris, autore di una cavalcata in continuo crescendo dalle prove alle manches, alla finalissima, sempre vivo nell' azione, pronto a sfruttare ogni occasione con determinazione e freddezza. Leggo e sento da più parti di possibili anomalie e raggiri tecnici sulla vettura di Noris, ovviamente non so se siano voci di invidia o, magari supposizioni fondate, a pelle, mi pare che il ragazzo sia "pulito", potrebbe essere qualcuno all' interno o all' esterno del suo team a creargli questa nomea e queste illazioni, ad ogni buon conto sul campo è stato impeccabile sin dalle prime uscite, tanto che in una mia intervista dopo la seconda manche, in veste quasi profetica gli ho chiesto cosa aspettasse a cimentarsi con maggior assiduità nel campionato europeo. Dicevo dell' azione di massa dei nostri, mai tanti italiani iscritti alla gara di europeo da almeno dieci anni a questa parte, sintomo di una gran voglia di provarci, di cimentarsi e, speriamo, di crederci. Gli stranieri erano al gran completo, fatta eccezione per la vettura che più attendevo, la Polo supersonica di Helmuth Wild, il campione uscente ed...entrante Ayrat Shaimiev sembrava già con la testa al prossimo campionato, mai visto così remissivo, soprattutto nei confronti del primo ministro Minnianhov, paura di rappresaglie politiche ?!?! poi i soliti Brozek, Petrik, Zebergs, Ervandian mi pare che siano tranquillamente alla portata dei nostri, chi mi ha impressionato è stato Kvashin con quel proto Renault Clio, davvero notevole e notevole il fatto che oltre a quella Clio, nel 2006 ce ne saranno altre tre uguali a contendersi il titolo, quindi una garanzia di competitività prestazionale e tecnica di altissimo livello. I nostri, come ho più volte sostenuto, hanno bisogno solamente di mezzi all' altezza della concorrenza, poi i risultati arriveranno per forza, Cristian Giarolo ha dato dimostrazione che la sua Focus è decisamente nata bene, ha bisogno ancora di alcune modifiche, specie in erogazione ai bassi regimi, ma la strada imboccata sembra assolutamente quella giusta e quindi da lui ci si aspetta un roboante 2006. Altro grande protagonista, anche se non proprio fortunatissimo è stato Davide "caterpillar" Negri, la sua Subaru è sicuramente nel novero delle vetture più in palla, se Davide riuscirà a trovare l' affidabilità e la costanza nei rendimenti, sarà sicuramente protagonista, buona e generosa anche la prova di Gimi Busato, il pilota vicentino aveva bisogno di una iniezione di fiducia e questo week end, a mio avviso, gli è stato utile anche per il futuro. In divisione 1 è tornato anche Erminio Forti, sinceramente lo trovo più redditizio sul proto 3A, ma lui non si trova a suo agio e preferisce le ruote coperte, anche se con la Ibiza mi pare che faccia fatica a trovare la costanza di rendimento che aveva ottenuto col proto arancione. Tra le incertezze ci stanno i prototipi, abbiamo vissuto una due giorni di molte ombre e poche luci, per quel che riguarda i nostri portacolori con le ruote scoperte, Marco Gusmeroli è forse stato il più convinto e convincente del nostro gruppo, sarà il colore stile mucca della Milka del suo proto Honda, o soprattutto la gran voglia di ben figurare sulla pista che meglio conosce, ma Gusme si è tolto qualche soddisfazione e spero che continui a migliorare. Per i fratelli Gallotta si trattava di scopi diversi, per Alessandro affinare sempre più il proto nuovo di questa stagione, per Alessio era il vero battesimo in pista col nuovo mezzo, uguale a quello del fratello, ma soprattutto la prima gara con un 4x4 e qui si è notata la mancanza di abitudine a sollecitazioni e stile di guida totalmente diversi a quelli del due ruote motrici che avaeva guidato finora. Travagliatissime le prove per i Grasselli padre e figlio e per Fede Ferrari, mai stato in gara, mentre con tenacia si è battuto Simone Firenze, anche lui alle prese con un 3A alla prima stagione, tutta esperienza da mettere in cascina. Discorso a parte per Gigi Susan, che avrà avuto modo di riscontrare nei pochissimi giri effetuati, pregi e difetti del suo nuovo prototipo, ancora troppo fragile, ma terminato giusto in tempo per questa gara. Avevo sollecitato Alfonso Ingrami ad essere presente a Maggiora per l' europeo, perchè ero molto curioso di vedere quanto valeva al cospetto del top assoluto della categoria, lui ed il suo prototipo, che quest' anno nell' italiano, quando sono stati presenti, hanno dominato, purtroppo sapevo anche che per questioni di lavoro difficilmente sarebbe stato della partita e così è stato, peccato. La divisione 3 ha al vertice mezzi sofisticati ed altamente competitivi, spiace che Beringher sia nuovamente giunto secondo, Petr Bartos, che ha vinto il titolo, non era molto soddisfatto a fine gara, mentre decisamente su di giri erano Terry Callaghan e Denis Engel, il primo perchè ha vinto con una prova impeccabile il GP d' Italia, scrollandosi di dosso il ruolo di "portaborse" nella squadra olandese, il tedesco, invece, perchè ha capito che il suo nuovo proto sta viaggiando sulla strada giusta e lo hanno capito anche gli altri, a fine gara mentre stavo chiacchierando con lui, sono passati diversi dei suoi avversari a guardare da vicino la vettura n° 99, a cominciare dal campione uscente Roman Kerka, forse in cerca di ispirazioni per cercare di riprendersi il titolo nel 2006. Spero che in divisione 3A i nostri piloti non si lascino demoralizzare dal risultato di questa prova, ma che abbiano capito quale strada seguire per avere mezzi all' altezza, questa è la categoria da aggredire, qui è terreno di conquista, mai italiano ha vinto una gara, nè tantomeno, un titolo europeo, è giunto il tempo di avvicinarsi a sfatare questo tabù, non sarà facile, ma con tenacia e capacità bisogna arrivarci. Forza !!!!! Daniele Ostorero
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13-09-2005
Maggioreuropeo!!! Sta per scoccare l'ora..., non del giudizio, speriamo, ma del tanto atteso GP d' Italia di Maggiora, tutti gli anni ne parlo con l' enfasi che l' avvenimento suscita in me e negli appassionati, ma questa è un' edizione colossale per molti motivi. Intanto perchè le griglie sono al massimo consentito dal regolamento FIA, quindi con un successo di iscritti da "tempi d' oro", tempi che potrebbero anche ritornare, si è in un periodo di evoluzione molto importante e sottile, se lo si va ad analizzare a fondo. Dagli albori della disciplina si è sempre parlato della Repubblica Ceca e dei suoi numerosi piloti, non se ne potrebbe veramente fare a meno, visti i successi continui e continuativi della nazionale del centro Europa, ma, se per molti anni i ceki sono stati tranquilli dominatori, ora sono molte le nazioni che possono contendere la loro leadership. In primis la Germania, che si presenta al top in tutte e tre le categorie, in una delle quali ha ottime possibilità di conquistare il titolo europeo 2005 con Mathias Behringer in divisione 3, in divisione 1 Helmuth Wild ha lottato fino all' ultimo, cedendo solo sul filo di lana, se calcoliamo poi che il talentuosissimo Dennis Engel è stato fino a due anni fa l' autentico dominatore in 3A, il cerchio si chiude e fa della corazzata teutonica, lo spauracchio assoluto per i prossimi anni. Ma altre due nazioni sono in agguato : la Russia e...l' Italia. So che a questo punto i tanti disfattisti e disillusi che provocano liti e contrasti sui forum, avranno la "loro" certezza che l' Ostorero ha le prime avvisaglie di senilità precoce, mi spiace deluderli, poichè se per la Russia ormai tutti sanno che con i nuovi ricchi che l' ex U.R.S.S. sta sfornando a ripetizione, si tratta di moda e di investimenti su mezzi spaziali e wrc come piovesse, per l' italica tribù, il problema non sussiste, semmai si tratta di programmazione e di ....talenti. Per la programmazione ci si sta adoperando a fondo tra persone consapevoli e professionali, per i talenti, il materiale è lì a disposizione. Da tempo il vostro "cerebroleso" che vi scrive, insiste nel dire che con mezzi anche inferiori ai mostri da 500 e passa cavalli, un bel numero di nostri "manici" sarebbe davanti costantemente, ora non resta che dimostrarlo in pista. Qualcuno ha detto che la gara del 17 e 18 settembre a Maggiora sarà forse la più importante nella storia globale dell' autocross. Non mi sembra un' affermazione azzardata, nè fuori dalla logica, mai tutti i migliori, non solo del momento, ma degli ultimi 10 anni, si sono ritrovati sulla stessa pista nella stessa gara e tutti con vetture così performanti. Fino a qualche giorno fa, pareva mancassero Kvashin e Fritz Duiszenstra, colmata anche questa lacuna, siamo veramente al top dei top, anche perchè la gara non sarà solo lo scontro tra chi si giocherà il titolo, ma per molti altri sarà una prova generale per saggiare le proprie potenzialità per il 2006. Tra i tanti nomi in questa situazione citiamo Dennis Engel al suo primo anno nei proto senior, ed il nostro grande Cristian Giarolo con la sua Ford Focus derivata dal rallycross. Poi c'è la truppa italiana, nutritissima come non mai, non voglio fare nomi per non responsabilizzare troppo alcuni, o dimenticarne altri, essendo personalmente amico di tutti e speranzoso in un grande risultato finale a livello nazionale, questa gara per molti nostri piloti può far capire se sono sulla strada giusta o no per il futuro immediato, trovo favoloso che siano così numerosi nella categoria che personalmente più sostengo per i nostri colori, vale a dire la 3A, quella nella quale mai un italiano ha vinto nè gare, nè, tanto meno, un campionato europeo. Ovvio che di curiosità per questa gara, ne nutra moltissime, le prime che mi vengono in mente sono : se Super Gigi Susan ha atteso tanto per il suo ritorno in pista, è perchè voleva una vettura su misura per le sue caratteristiche, quindi....se Helmuth Wild è arrivato a campionato iniziato con la sua "piccola" Polo e ha lottato per vincere il titolo, ma come andrà sta bomba ? se la leggerezza dei prototipi tedeschi in divisione 3 sta iniziando a battere vetture più potenti, ma più pesanti, è la vera strada da percorrere ? Ancora pochi giorni poi ogni curiosità sarà appagata, io vivrò il weekend come al solito in apnea, a volte al lunedì, faccio fatica a ricordarmi molti degli avvenimenti capitati in pista, tanti sono i momenti e gli episodi da fotografare nella mente e tanto è lo stress che mi circonda, però di una cosa sono sicuro, sarà uno spettacolo memorabile e colossale, come ho detto all' inizio, anche perchè questa sarà la mia personale ventesima edizione consecutiva dell' europeo a Maggiora. Evviva !!!!!
Alla prossima Daniele Ostorero
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26-05-2005
RIVOLUZIONE!
Subito dopo la gara di Montagnana avevo preparato a caldo un articolo di commento a ciò che avevo visto in pista, ad alcune belle sorprese tipo Mariano Rossetto e la sua spettacolosa BMW 320 proto, al ridebutto del 3A di Alex Gallotta ( entrambi sfortunati per guai tecnici in finale ) ad ottime performance di Alfonso Ingrami assoluto dominatore in divisione 3, così come Alessandro Ferretti in 1A, alle ottime prestazioni dei due giovani Sternieri, al sempre più convincente e continuativo Erminio Forti, alla sorpresa Nebiolo in divisione 1, al nutrito numero di piloti nelle categorie dei prototipi ed alla scarsa presenza di piloti nelle ruote coperte, ma si sa che Bill Gates, stufo di guadagnare poco, fa sì che ogni tanto il pc si mangi ciò che uno ha preparato con attenzione e non te lo faccia più ritrovare, così il vero articolo si è perso in qualche remota e sconfinata zona dei meandri informatici. Poco male direte voi, ma quello che scrivo ora doveva essere un secondo articolo da pubblicare a seguito del primo. Intanto cominciamo dal titolo, perchè Rivoluzione ? Perchè in questi ultimi anni ho tentato di svegliare un po' l'ambiente, soprattutto segnalando che 2 erano gli interventi principali da prendere in considerazione : 1 - avere più impianti veri sul territorio nazionale, il più vicino possibile allo standar di Maggiora, o a quello degli autodromi su asfalto disseminati da nord a sud della penisola. 2 - ottenere un parco vetture che invogliasse il pubblico, quello vero, vale a dire non solo quello degli appassionati più assidui, ma anche le persone che non sono dei conoscitori estremi della specialità, ma semplici fannulloni domenicali che partono da casa per vedersi uno spettacolo divertente ed emozionante. Questo secondo punto, involontariamente, la Csai lo ha spinto, qualcuno crede che la "colpa" sia mia, ma si sbaglia due volte, la prima perchè non c'entro nulla con le decisioni dei vertici della sottocommissione, secondo perchè non è una colpa, ma un pregio e l'unico modo per ringiovanire un parco vetture che stava diventando il più vecchio d' Europa. Però tutto ciò non basta e quindi, dopo averne parlato domenica a Montagnana a tavola davanti ad un ottimo piatto di pasta al sugo e funghetti trifolati, che la sempre gentile e puntuale signora Susan, la moglie di superGigi, ha preparato con maestria, ho raccontato la mia "rivoluzione" per lanciare, attenzione, non ho scritto ri-lanciare, ma semplicemente "lanciare" la specialità della velocità su terra a 360°, vale a dire per cercare di far conoscere l'autocross a tutti. Primo punto, tutte le specialità motoristiche che hanno successo e visibilità presso i media hanno una caratteristica che il vst non ha mai avuto : la partecipazione delle case ufficiali in prima persona. Come ottenerla ? Con l'organizzazione di trofei monomarca da parte di case impegnate anche a livello sportivo nei rallies. In questi trofei troverebbero posto anche parecchi piloti di rally che avrebbero modo di alternare le loro abituali competizioni con gare a stretto contatto con gli altri e senza navigatore, esempi di attuali piloti dell'autocross che sono stati, o sono ancora rallisti, penso non ci sia bisogno di elencarli, essendo un numero elevatissimo. L'ipotesi dovrebbe anche essere interessante per le case, poichè da sempre gli italiani nel rally sono sempre andati forte sull'asfalto e mediamente male sulla terra, rispetto agli stranieri, quindi ci sarebbe un banco prova permanente per allevare piloti da terra, o modificare il loro stile di guida, oltre a trovare nuovi talenti. L'entrata delle case ufficiali porterebbe altri sponsors tecnici, montepremi in materiali ed in denaro e, soprattutto, grande visibilità da parte dei media. Fin qui tutto bello, avevo già anche preparato un piano per far vedere agli interessati delle varie case automobilistiche una prova dell'europeo a Maggiora, miglior modo per far capire il grado di spettacolarità della specialità, poi mi sono fermato, perchè la prima domanda che mi avrebbero rivolto, dopo essersi lustrati gli occhi sarebbe stata : " Su quali altre piste si potrebbe organizzare il trofeo monomarca ? " Fine delle trasmissioni, perchè al momento c'è solo Maggiora a poter reggere un'organizzazione da far vedere a "tutto" il pubblico, quello abituato per altri spettacoli ad andare a Monza, a Imola, al Mugello, ad Ottobiano, a Castelletto di Branduzzo, ecc.ma anche ad andare nei palazzetti sulle tribune a vedere il trial o il motocross indoor. Per il vst , tranne a Maggiora, il pubblico arriva e deve stare in piedi attaccato ad una rete, spesso senza servizi adeguati, sia igienici che di ristoro, che di relax. Risultato : prima idea ferma nel cassetto da circa 3 anni !!! A questo punto scatta la seconda idea, ben più scellerata della prima, ma ho visto che i pochi a cui l'ho esposta, l'hanno trovata il possibile toccasana e l'unica strada percorribile se veramente si vuole che l'autocross lasci l'ultimo posto assoluto di tutte le specialità motoristiche, così come è attualmente. La parola d'ordine è SPETTACOLO. In primo luogo in località con bacino di pubblico enorme, così la percentuale diventerebbe altissima, qualche esempio ? Milano, Torino, Roma, Bologna, Palermo, può bastare ? Ma altre località molto più piccole in origine, ma in determinati periodi dell'anno con un bacino d'utenza ancora superiore alle precedenti, vale a dire : Rimini, Forte dei Marmi, Riccione, Viareggio, Fregene, Lignano Sabbiadoro, Taormina, Olbia, ecc. Quando ? Ma ovviamente in piena estate. Fin qui oltre che folle può anche sembrare interessante, ma il bello deve ancora venire. Poche righe sopra ho parlato di trial e motocross indoor non a caso, l'idea sarebbe quella di costruire piste in terra in un tour itinerante nelle principali località balneari nel periodo di massima affluenza, vale a dire da giugno a fine settembre. Piste da costruire in settimana, spremere a dovere sabato e domenica e poi smantellare, lasciando il luogo come prima del nostro arrivo. Come ottenere i permessi e gli spazi necessari ? Tramite i Comuni ed i loro Enti Fiera, che darebbero prestigio e visibilità a località che sono sempre in cerca di exploit estivi per attirare turismo e penserebbero loro a supportare anche una buona fetta di pubblicità. Ho parlato di spettacolo, poichè in estate si muovono tutti, maschi e femmine, appassionati di gare di auto e non, per spettacolo bisogna che ci sia un po' di tutto, quindi musica e giochi, quindi un bel contratto con qualche grossa radio o network musicale, con spazi sempre pieni tra gara e gara, oltre a cibo e bevande in quantità per tutti. Un altro dei punti focali che sento, giustamente, richiedere maggiormente dagli appassionati maschi da molto tempo, sono le belle fanciulle nel paddock e a bordo pista, in una situazione dallo standar così elevato, penso proprio che non dovrebbero più mancare e per parafrasare uno degli ultimi personaggi di Antonio Albanese, potremmo dire " Chiù pelu per tutti !!! " Questo per far capire che anche il contorno è importantissimo, ma non perdiamo di vista lo scopo principale, cioè l'autocross a livelli eccezionali e di primo piano, cosa mai avvenuta. So già che i puristi dell'autocross saranno scandalizzati, tranquilli, Maggiora non l'ho citata, ma ad iniziare ed a chiudere l'eventuale folle idea ci sarebbe sempre, con in più la sua ciliegina fantastica dell'europeo, ma a quel punto tutta Italia conoscerebbe per nome e cognome tutti i nostri piloti, più qualche nuovo arrivo, anzi, penso molti nuovi arrivi, vista la visibilità che la specialità prenderebbe in poco tempo. Da una rivoluzione come questa la specialità ne ricaverebbe una notorietà inimmaginabile con possibilità future enormi, anche perchè, come successe negli anni 80 e poi 90, sarebbero molti a voler costruire impianti importanti permanenti per ospitare alcune prove di un evento importante, riuscendo nel tempo, magari a soppiantare gli impianti provvisori del tour itinerante, mentre se questa formula piacesse veramente al pubblico e ne portasse sempre di più, allora perchè cambiare ?! Per ora basta, aspetto commenti positivi o negativi, ma sempre costruttivi, anche magari da chi pensa che Ostorero stia cercando di demolire definitivamente una specialità alla quale ho prestato la mia voce ininterrottamente dal lontanissimo 1979 e, se mi vorranno ancora, continuerò a prestarla ancora per un tot di tempo. So anche che il pensiero primario dei piloti, degli appassionati e dei tecnici del settore è rivolto all'immediato, alla prossima gara, alla futura modifica, ma pensare in anticipo con del tempo davanti non fa mai male e dà la possibilità di smussare tanti spigoli che in una follia del genere inevitabilmente si manifesteranno e si paleseranno se, per caso, l'idea si trasformasse in realtà. Attendo commenti e....soprattutto idee di supporto.
Alla prossima Daniele Ostorero
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19-03-2005
PASQUETTA 2005
Attendevo con impazienza di vedere uno stuolo di novità correre e scorrere in pista sin dalla prima prova, ma la mia voglia è andata delusa, poichè troppo poche sono state le nuove vetture apparse al Pragiarolo, dopo mesi e mesi di annunci col botto e foto rubate nei garages, nei sottoscala, nelle officine di potenziali mostri da ammirare con speranza e devozione. Nonostante questo preambolo disfattista / catastrofico, devo dire che le premesse e le promesse riscontrate a Maggiora mi hanno soddisfatto e mi fanno ben sperare per il futuro, sia quello immediato, sia quello a lunga scadenza Perchè questo cambiamento d'opinione improvviso nel giro di quattro righe ? Semplicemente perchè l'attesa era troppa e peggio ancora la speranza, quasi come quella dei bambini prima che arrivi babbo natale ( Casalboni qui non c'entra...), senza tenere conto che spesso anche i teams di F1 non riescono a far esordire la loro nuova vettura ad inizio stagione, ed hanno solo quello a cui pensare, magari con uno staff di 150 - 200 persone dedite allo scopo per 30 giorni al mese, oltre a budget di svariate decina e centinaia di milioni di dollari, quindi era pensabile che alcuni piloti, che durante la settimana svolgono attività di artigiano, o commercialista, o commerciante, o ristoratore, o ecc., potessero anche non essere pronti per la prima gara a marzo. Consideriamo le novità a tutti gli effetti, tenendo presente che parlo di ciò che ho semplicemente visto girare in pista, senza approfondimenti tecnici dettagliati, ma solo per ciò che si è visto come pubblico. Esordio laborioso quasi per tutti, quasi, perchè ad esempio Casarin col proto ceco di papà Kerka, almeno così mi è stato detto, non ha avuto particolari problemi gestionali, a riprova che in Cekia hanno una base solida di partenza, poi sta all'estro di chi gestisce il mezzo ricavarne oro, o argento, o semplicemente ferro....anche Dilda dovrebbe usare un telaio di costruzione made in Praga, ma in questo caso qualche problemino è saltato fuori. Costruzione italiana per il nuovo proto Alma Speed, questo decisamente rivoluzionario, anche nei confronti delle concezioni straniere, con idee innovative e ....fragilità da esordio assoluto, visto che il proto in questione è sceso in pista con 500 metri all'attivo, carrozzeria inesistente e motore di serie, tanto per vedere se girava e finchè non ha ceduto girava, il resto è tutto da rivedere con calma e tempo a disposizione. Altra novità il proto 3A di Simone Firenze, qualcuno tagliente nel forum ha chiesto se era a 2 o a 4 ruote motrici, senza ricordare che il confronto all'esordio per Simone era doppio, vale a dire prima volta in 3A con avversari da paura e prima volta del proto Kawasaki, poichè i professori non nascono sugli alberi, lasciamo che il tempo faccia maturare pilota e proto, poi si potrà giudicare. Al momento di mezzi totalmente nuovi non me ne vengono in mente altri, magari appena spedito questo articolo a Markciccio mi morderò i gomiti per le dimenticanze, anche perchè nell'insieme si sono visti tanti passaggi di vetture come ad esempio Lonardi sul proto ex Alfonso Ingrami, Natale Casalboni su quello ex Tonino Marchetti e Danny Zardo, Frank Gallotta sul proto di Spiderman, anche se qui il passaggio è stato solo in famiglia. Tra le attese a più breve scadenza citiamo Paoloni ed Andolina con le Fiat Punto, Claudio Rossetti con la Ford Focus, Lorenzo Tagliaferri, Gigi Susan, i Ruzzante, Semenzato, Manzato, Grasselli padre con i proto, Cristian Giarolo con la nuova super bomba Ford Focus da più di 500 cavalli dello spagnolo Vega, vettura da rallycross, che ho visto in foto e che ho pregato Cristian di portare, se non gli riesce prima, almeno a Maggiora a giugno, sarebbe un bel vedere, ma Giarolo mi ha detto che vorrebbe provarla prima sul terreno per cui è stata concepita, vale a dire il rallycross e poi sulla terra, cercando di trasferirne i pregi ed eliminarne i difetti eventuali. Poichè non si può parlare solamente delle novità o delle ipotesi, è bene vedere anche ciò che a Maggiora c'era già di saldamente consolidato soprattutto a livello di vetture. Katerpillar Negri con una Subaru inizialmente valida come all'europeo di settembre, poi scioltasi un po' come neve al sole nel finale, con qualche fragilità di troppo, da rivedere in condizioni ottimali, personalmente conto molto su Davide a livello....totale. Sullo stesso standar di Negri mi è sembrato anche Gimi Busato, il pilota vicentino era tirato a lucido, un vero spauracchio per gli avversari, visti gli approcci nelle manches, poi anche lui un po' in sordina nella fase più importante, quella finale, comunque molto valida la sua Alfa di un bianco angelico con alettone, bella a vedersi. Impressionante Erminio Forti, sia sul piano personale, sia per una messa a punto del suo 3A ex Volher, mai stato così bilanciato in ogni sua componente, telaio, assetto, motore e....robustezza, visto come ha concluso la finale,complimenti !!! Speravo e sapevo che il Forti della scempiaggine dell' ultimo europeo non era il pilota che conoscevo da tanti anni, lunedì Erminio ha avvalorato questa mia tesi. Bravo anche l'enfant terrible Fede Ferrari, per la gara, per la calma anche quando era in lotta con Forti e soprattutto per la sportività e la stretta di mano sul podio, guardandosi negli occhi sempre con l' Erminio, scena che smaniavo di vedere da settembre 2004. Guai ad alimentare odi in pista, stemperiamo, è uno sport, un gioco e tale deve rimanere. Per continuare con la 3A, rimango dell'opinione che il proto di Gusmeroli sia potenzialmente eccellente, ma che lo si debba equilibrare maggiormente nell'erogazione dei puledri in modo più reditizio, il suo proto ha una distribuzione di pesi eccezionale ed è anche molto solido a dispetto di una leggerezza delle forme notevole, lavoraci Marco, magari con la collaborazione di un mago dei motori ed il gioco sarà fatto. Un po' limitata la divisione 1A con un ottimo Serini, che si è anche ricordato di attaccare la testa sul collo prima di partire ( questo gliel'ho già detto a voce ), buona la gara anche di Belfiore, più anonima quella di Graziana. Da non dimenticare l'ottima prova di Marco Noris con la sua Mitsu ben equilibrata e progressiva, la prima vittoria di Bizzotto col proto del grande Fritz, un Casalboni aviatore, sceso a fine gara con la schiena dolorante e vorrei citare Zanicek, quello soprannominato in famiglia Mirko Zanni, che vorrei vedere su qualcosa di potente con 4 ruote motrici e un 300 / 400 cavalli sotto il cofano, forse anche lui lo vorrebbe.........In buona sostanza, amaro in bocca per ciò che non si è visto, ma rosea attesa per rivedere le novità messe a punto e le altre all'esordio, forza piloti e meccanici, meno tv e discoteca e più straordinari serali in officina !!!!! Strano che dopo questa frase mi fischino le orecchie al grido di " Ostorero, ma vaff...." Alla prossima Daniele Ostorero
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19-03-2005
E' PRIMAVERA
"Aprite
le finestre, è primavera" recitava una vecchia canzone di quando
ero bambino, mi sembrava il giusto approccio a quella che inizia nel
weekend Pasquale da neonata in tutti i sensi, vale a dire la nuova
era del VST, o, se preferite, autocross.
Causa influenza a scoppio
ritardato, mi sono perso il winter test, ma da ciò che ho visto nei
servizi fotografici e da quanto raccontato da chi era presente,
l' auspicata invasione di vetture nuove non c'è stata, molti sono in
fase finale del loro lavoro invernale ed ogni giorno può essere
preziosissimo per poter essere al via sin dalla prima gara di
Pasquetta, quindi attendiamo speranzosi le novità, auspicando che siano
già molte sin dalla prima di campionato, il campionato del ribaltone.
Sono stato, senza dubbio, uno dei maggiori fautori del cambiamento del regolamento per almeno un paio di motivi. In primo luogo, sono stufo di commentare a livello europeo, vittorie straniere in continuazione, da anni, senza mai un acuto, tranne Natale nel 2003, ma pur sempre un episodio assolutamente isolato e sporadico, ricordo ancora con i brividi lungo la schiena l' emozione nel gridare la vittoria della Nazionale Italiana nel Campionato Europeo per Nazioni nel 1983 sulla pista " Pietro Ostorero " di Lombardore, posso raccontare ai più giovani o a chi non ha avuto la fortuna di essere tra gli oltre 10.000 spettatori di quella storica domenica, che non mi è mai capitato di sentire un tifo calcistico a quei livelli in una gara motoristica, figuriamoci poi in una gara di autocross, ho ancora negli occhi le mitiche cavalcate di Titta Rosella e degli altri italiani vincitori per alcune stagioni in divisione 2, quando gli stranieri affrontavano il campionato sapendo fin dall' inizio che non c' era "trippa per gatti", mi brucia ancora la gola per le urla in quella straordinaria ultima prova dell' Europeo del 1991, quando ben 2 italiani vinsero nella stessa giornata i 2 titoli più prestigiosi, poi più nulla. 14 ( quattordici ) anni di Francia, Olanda, Repubblica Ceca, Germania, Lussemburgo, Portogallo, Lettonia, Russia, ma non ITALIA.
Ne consegue che bisognava
cercare di capire perchè succedeva ed i motivi sono molteplici, ma in
primo luogo c' era la disparità tra i mezzi meccanici usati nel
campionato italiano ed i mezzi usati nel campionato europeo, solo
uniformando i regolamenti, si può puntare ad avere potenzialmente un
numero di piloti con vetture all' altezza di quelle straniere e da
quest' anno sarà così.
Ovviamente
non basta, altrimenti da questa stagione bisogna necessariamente
aspettarsi un campione europeo della nostra nazione, non sarà nè
matematico, nè sicuro, nè ipotizzabile, se non ci sarà una
pianificazione studiata nei minimi particolari, senza tralasciare
nulla, quindi compito molto difficile, ma se almeno cominciamo a
partire con la parte meccanica all' altezza della situazione, o almeno,
dei regolamenti, sarà più facile per i nostri piloti, rendersi conto
del divario che li separa dal vertice ed apportare, di conseguenza, le
modifiche necessarie a cancellare il gap tecnico.
Parlo di gap tecnico e di
niente altro, perchè abbiamo un parco piloti che, non solo non ha
niente da invidiare agli stranieri, ma in molti casi sono sicuro che
potrebbe batterli con una certa facilità, ovviamente con vetture allo
stesso livello.
Il secondo
motivo per cui mi battevo per questo cambiamento, anche se il mio
battermi era puramente dialettico, non essendo il sottoscritto nei
vertici decisionali, era perchè sapevo che solamente con un'
imposizione dettata dal regolamento, molti piloti avrebbero compiuto il
salto, sforzandosi di adeguarsi alle nuove
norme. La categoria è abbastanza "pigra" nel
cercare nuove strade, pensate ai piloti di vertice e, tranne rari casi,
cercate di ricordare quanti hanno cambiato vettura in questi ultimi 10
anni......pochi vero ?
Così in una botta sola avremo
un nugolo di nuovi mostri, non tutti straordinari e performanti, ma
sicuramente nell' arco di pochi mesi sempre più convincenti, giusto in
tempo per capire a Maggiora, al GP d' Italia se saremo
andati nella direzione giusta e puntare con convinzione al
vertice già dal 2006, poi se qualcuno ci riesce già nel 2005, allora,
giù il cappello e forza con l' inno di Mameli !!!!!
Intanto Buona Pasqua a tutti e a Pasquetta tutti in pista a dargli giù del bel GASSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSS.
Alla prossima. |
30-10-2004
COMMENTO
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28-09-2004
IL PUNTO
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13-09-2004
E' LA SETTIMANA TANTO ATTESA.
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21-06-2004
Piccoli segnali
Se avessi dato retta solamente ai vari TG meteo del fine settimana, avrei declinato l' invito a recarmi a Vittorio Veneto a commentare la gara di ieri, tutti all' unanimità davano temporali violenti e pioggia certa per domenica e così è stato, ma ne valeva la pena esserci per vari motivi. Intanto la pista : Alle Cave è stata sicuramente una delle più conosciute e leggendarie dagli inizi dell' attività in Italia, poi era una delle uniche 3 italiane su cui si è disputata almeno una prova di Campionato Europeo e poichè mi sono fatto tutte le altre a Lombardore prima e a Maggiora poi, volevo colmare questa lacuna. Altro fatto è che non vedevo Tonel, il proprietario dell' impianto, da quando correva e, proprio a Lombardore nel 1983, io al microfono e lui in pista, vivemmo una delle giornate più gloriose e sensazionali della storia dell' autocross, con la vittoria dell' Italia nell' Europeo a squadre. Ovvio che ne abbiamo parlato appena ci siamo incontrati.
Non potevo mancare anche perchè ad organizzare il tutto c' era la portaerei del vst, ovvero lo Sport Club Maggiora, chiusi tutti questi preamboli e ricorsi storici...........pioveva da spavento ! La pista ha bisogno
di alcuni ritocchi che sono già nell' intento della proprietà, vista la
voglia di un grande ritorno ai vertici.
I piloti erano tra i migliori del lotto e, pur essendo gara senza i " fatidici " punticini della classifica nazionale, avevano sin dal mattino una gran voglia di correre e di...infangarsi. In tutte le
categorie ci sono stati spunti interessanti con Alessandro Accorroni a
farla da padrone nella finale 1A, con un Giancarlo Amatori travolgente
e perfetto nella cavalcata con cui ha dominato il gruppo 1 davanti al
giovane Paoloni.
Lotta aspra, come sempre accade nel 2 con Frank Gallotta sugli scudi, il babbo dei lodigiani, sull' acqua è un autentico drago...,Gimi Busato vigoroso e battagliero ed un sorprendente Andrea Mambelli, per una volta con tuta e casco, a domare la belva gialla numero 81, la stessa da lui preparata e che Natale Casalboni nel 2003 ha riportato in cima alla classifica di un gp europeo. Ottimo Mambelli, non solo come preparatore, ma anche in pista...occhio Natale !!! Delle due famiglie da corsa, i Gallotta ed i Paoloni, è andata meglio ai primi, che hanno sfiorato il grande slam, detto di padre Frank, Alessio ha sfiorato l'impresa di partire dall' ultima fila e vincere, cosa che, dopo una grandissima rimonta, gli è stata impedita da un incredibile Elio Zambonini, che in un paio di situazioni inimmaginabili, è passato in mezzo a nubi d'acqua come se avesse il radar e vedesse dove gli altri non riuscivano a scorgere la pista, incredibile ! Zambonini è il classico pilota che anche a dispetto di un mezzo non straordinario, si sa cacciare nelle situazioni migliori per fare bella figura, qualità estremamente interessante. Rimane il gruppo 4, che comprendeva il 4 ed il 3A e qui abbiamo assistito a grandi battaglie. Ha vinto Alex Spiderman Gallotta, che si è ripreso brillantemente dalla frattura al polso patita nella prova di Agugliano, speriamo sia di buon auspicio per la imminente trasferta di Nova Paka, si sono battuti bene anche Lori e Gusmeroli e finchè sono riusciti a vedere qualcosa nel fango anche Immovilli e Mucci, ma chi ha veramente sbalordito è stato, ancora una volta Federico Ferrari, non a caso sulla fiancata del suo proto giallo gli hanno scritto " Enfant Terrible ", è un appellativo azzeccatissimo, se il ragazzo ( appena maggiorenne ) non si monta la testa o si perde per strada senza un motivo, reputo che sia destinato a far parlare molto di sè, anche in termini trionfalistici, ha l'irruenza e la grinta tipica della sua età, ma accompagnata dal raziocinio e da una grande adattabilità alle varie situazioni diverse che si possono verificare in gara, al termine, oltre a fargli i complimenti, gli ho detto che lo attendevo all' Europeo a Maggiora, per capire come può viaggiare al cospetto dei mostri stranieri, in questa categoria dove gli italiani non sono mai arrivati al vertice e lui, un po' sconsolato, mi ha detto che Valter, il padre, valente pilota, è intenzionato a correci lui a settembre il GP d' Italia. Petizione : stimo il padre come pilota, ma per favore, metti Federico sulla vettura preparata al top e fallo correre a Maggiora nell' Europeo, grazie. Quindi una
fangosissima giornata con piccoli segnali positivi, in quanto la pista
non è ancora al 100 %, ma c'è la voglia, le idee e la consapevolezza
che occorrono impianti permanenti e con la struttura dell'autodromo,
per far rientrare la specialità ad un livello di dignità nel panorama
automobilistico. Tonel conosce queste cose e si è detto
intenzionato a migliorare sin da subito la struttura, questo è un
ottimo segnale, avanti così.
Alla
prossima
Daniele Ostorero |
25-05-2004
PECCATO !
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13-04-2004
DI TUTTO, DI PIU'.
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28-03-2004
LA SVOLTA
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24-03-2003
Odissea 2004...
....alla prossima. Daniele Ostorero |
03-02-2003
(... dal Forum di autocrossitalia....)
(... dal Forum, messaggio n.339)
Alla prossima. Daniele Ostorero |
16-10-2003
GENERAZIONI A CONFRONTO
Si è chiuso a Maggiora un campionato italiano che ha dato la sensazione di aver avuto pochi acuti e molti bisbigli, non tanto da parte dei piloti, che si danno sempre battaglia, a volte anche troppo, quanto dalla disparità tra manifestazione e manifestazione. L' impressione è che a Maggiora si siano viste due gare (l'ultima e quella di Pasquetta) di elevato livello, sempre rispetto al valore globale del nostro crossismo nazionale, mentre su altri terreni, nell'arco della stagione, si siano vissuti momenti desolantemente piatti con assenze in massa, spesso dei migliori, che stanno facendo capire di non voler più correre con organizzazioni dopolavoristiche su impianti da terzo mondo. E' un tasto che ho già pigiato spesso e volentieri, ma nell'articolo precedente concludevo ricordando che questo dovrebbe essere un inverno di profonda riflessione. Da un lato sento, tramite il forum, idee volonterose, proposte, ma sempre da parte di piloti che vorrebbero categorie piene di iscritti, pensando che basti questo per fare spettacolo. Premetto che non disprezzo le idee altrui, da qualunque fonte arrivino, nè ho la presunzione di credere e di far credere di sapere quale sia la strada giusta da seguire, ma mi permetto semplicemente di ricordare a tutti che lo spettacolo motoristico si fa anche con i numeri, ma soprattutto con le belle vetture, il pubblico vuole vedere delle belle vetture in pista, non si muove da casa per assistere a gare tra rottami pescati dai vari demolitori in circolazione, non parte da casa per andare a vedere degli scassoni che, magari, ha posseduto quindici anni prima e con i quali si vergognava di andare in giro, il pubblico, se paga, vuole vedere delle belle macchine che girino su belle piste, dove esista un'organizzazione che garantisca tutto ciò che ognuno di noi vuole avere in cambio del prezzo di un biglietto. Certo è che se all'organizzatore non interessa il pubblico, ma gli bastano i piloti che paghino la quota d'iscrizione e i loro familiari allora è inutile che stiamo a chiederci il perchè e il per come le cose non funzionano da ormai troppo tempo. A Maggiora abbiamo visto generazioni a confronto battersi con la stessa vigoria e la stessa grinta, era simpatico assistere al confronto di un Susan campione europeo negli ormai lontani anni ottanta, al cospetto delle nuove leve degli Immovilli, di Alessio Gallotta, di Barbieri, anche se Super Gigi, in una delle mie capatine ai box mi confidava di sentirsi tutto rotto, non essendo più abituato agli scossoni che la gara comporta, gli ho ricordato che Hosek è ben più vecchio di lui e quindi di darci dentro, tanto i giovani non avrebbero avuto nessun rispetto dei suoi acciacchi, nè della sua carta d'identità, ma lui rideva contento, dimostrando di divertirsi ancora. Finalmente ho visto Giuseppe Paoloni con le lacrime agli occhi, felice per il titolo conquistato, una volta tanto non polemico e più mansueto del solito. Sempre in gruppo 2 gara tosta e sanguigna con un Graziano Boetto da favola, perfetto dai primi giri del sabato fino alla bandiera a scacchi della vittoria in finale di domenica, una lotta titanica tra Miki Andolina e Frank Gallotta, finita male con una uscita di "The Professor" dopo un incontro ravvicinato col tosto lodigiano. Spettacolo da far perdere la voce......in gruppo 4 con una gara assolutamente fantastica, come raramente se ne vedono ed un arrivo da misurare col righello tanto esiguo è stato il margine di vantaggio con cui Giuseppone Mucci ha battutto un Alex Gallotta, tanto perfetto, quanto sfortunato, in una gara in cui Spiderman ha dovuto vedersela prima con un talentuosissimo Denny Zardo e poi, come detto con Giuseppone. Ed infine, ma solo per dargli il giusto spazio in questa occasione particolare, Pink Panter Immo Immo Immovilli, il Gianluca ha vinto anche l'ultima prova, tanto per non smentirsi, per sugellare nel migliore dei modi il titolo di Campione Italiano Assoluto 2003, ha dimostrato di essere maturato in pista enormemente ed ora lo voglio su di un prototipo 4x4 da paura, perchè se lo merita ed ha tutti i requisiti giusti per fare un ulteriore salto di qualità, propongo a Gianluca anche qualche gara nell'Europeo, è uno sforzo non indifferente, ma con un mezzo adeguato e qualche sponsor, che in Emilia DEVE saltar fuori, l'avventura potrebbe essere molto stimolante. Nei box, oltre ad incontrare un soddisfatissimo e goduriosissimo Natale Casalboni, venuto a trovare gli amici, non certo a mani vuote, anzi, accompagnato da un Sangiovese da favola, si sentiva già parlare di vetture nuove per il 2004, di propositi, di rivincite, qualche nuova vettura si è già vista, altre sono in lavorazione, aspettiamo e teniamoci informati, poi si vedrà....... Alla prossima. Daniele Ostorero |
06-10-2003
COMPLOTTI E COMPLOTTINI ??????
Avevo promesso che avrei atteso di rivedermi tutto a mente fredda dopo la gara del GP d'Italia a Maggiora e così ho fatto. Devo riconoscere che a distanza di tempo la sensazione a caldo, che credevo frutto della tensione del momento e degli innumerevoli contrattempi che si accavallavano in direzione gara, è divenuta una quasi certezza. L'impressione è che il crescente successo della prova italiana, anno dopo anno, con numero di iscritti ai limiti della capienza, simpatia ed elogi da parte dei piloti e dei teams alla organizzazione dello Sport club, dia fastidio e parecchio, ai senatori stranieri che gestiscono il carrozzone, non per il successo di pubblico, visto che la gara italiana non è sicuramente quella col maggior numero di spettatori, ma perchè il termine di paragone con le organizzazioni straniere, in paesi dove la specialità è ai primi posti nell'interesse sportivo generale, sta scavando un solco importante. In tanti e tanti anni che seguo questa prova, mai come quest'anno c'è stato un ostracismo così evidente, le delegazioni delle passate edizioni erano variegate e, nella maggior parte dei casi, simpatiche e ben disposte, ho passato splendide serate alle cene della direzione del sabato sera con delegazioni spagnole, portoghesi, svizzere, svedesi, olandesi, austriache, stranamente quest'anno c'erano cechi, tedeschi e russi. Potreste pensare che vedo troppi films gialli o di fantascienza, ma non è così e le mie argomentazioni hanno un fondamento diretto. In primis, come ho già più volte scritto, a Maggiora si cerca sempre il pelo nell'uovo, quasi ogni anno nuovi sopraluoghi tecnici da parte della Fia, l'intimazione che alcuni dettagli andrebbero rivisti, nonostante vi sia un ok che vale 4 anni consecutivi e che è stato rinnovato nel 2002 con un sopraluogo tecnico meticoloso esattamente nella settimana precedente il Gp d'Italia dello scorso anno. A fronte di tutto questo, che si ripete ormai da alcune stagioni, quest'anno su altre piste dell'europeo si sono verificati incidenti di una certa gravità, segno che forse in certi impianti le norme di sicurezza lasciano magari un po' a desiderare, però si tratta di impianti in nazioni che hanno peso e quindi si chiude un occhio, anzi tutti e due e si continua, se poi si rimandano a casa, oltre gli spettatori, soprattutto decine di piloti sparsi per l' Europa, perchè ci si è dimenticati di caricare la bonza dell'acqua e non si è pensato di averne una di riserva, chi se ne frega, tanto siamo in uno dei paesi leader della specialità, per spiegarsi, se ciò che è successo nella prova in Slovacchia, precedente a Maggiora, si fosse verificata al Pragiarolo, non si parlerebbe mai più dell'europeo a Maggiora, quindi in Italia, anche perchè non ci sono altre piste all'altezza per il campionato italiano, figuratevi per l'europeo !!! Le mie esternazioni di rabbia durante la gara, non erano frutto di isterismo incondizionato, ma di un susseguirsi di eventi atti a destabilizzare lo sviluppo della manifestazione. Vi porto un esempio diretto capitato a me in prima persona. Stava per partire la finale B della prima divisione, quando uno di questi personaggi preposti dalla Fia a controllare che tutto avvenga secondo le norme federali internazionali è arrivato da me intimandomi in inglese di richiamare il pubblico stipato vicino alle reti di recinzione tra i due curvoni dopo il rettilineo di arrivo, di spostarsi di almeno 1 o 2 metri indietro, perchè, secondo lui, non erano a norma. Qualcuno potrebbe pensare che lo ha detto perchè c'erano i presupposti per dirlo e che magari pensava al bene del pubblico e dell'organizzazione, invece no, poichè la distanza delle reti è ancora maggiore di quella stabilita dal regolamento internazionale e per di più approvata in toto nei vari sopraluoghi tecnici di cui sopra. Il punto era che ogni cosa che si stava verificando in pista ed in direzione gara era oggetto di verifica e di appunti negativi, nella fattispecie dell'episodio che vi ho citato, io non gli ho dato retta e gli ho chiesto di lasciarmi lavorare, poichè eravamo in fase di partenza ed uno dei delegati italiani gli ha urlato che non poteva venire a rompere le scatole durante lo svolgimento di una gara con richieste idiote e senza alcun fondamento. Questo è un semplice momento dei tanti vissuti nella travagliata due giorni della Maggiora europea, ma è evidente il tentativo di screditare la gara meglio organizzata dell'intero campionato, nella sola nazione senza uno straccio di federazione al seguito, per interderci, nessuno dei vertici preposti della sottocommisione era presente. Questo la dice lunga......siamo difronte al GP d'Italia, alla gara più importante ed attesa in Europa e nessuno viene a fare atto di presenza ! Grandioso, veramente grandioso, ma si sa che i personaggi vip vogliono palcoscenici vip, dove la terra sporca le giacchettine blu e poi non essendoci tv prestigiose e testate giornalistiche di prim'ordine, come si fa a fare passerella ? Ormai si sa che nel nostro paese automobilismo è solo e soltanto F1 e Ferrari, il resto non conta, non conta nulla e quindi chi va ad impegolarsi o a spendere una parola per le specialità più povere ? Di Robin Hood e di Don Chisciotte in giro non se ne trovano e se ci sono contano meno del 2 di picche per poter avere voce in capitolo e cambiare la storia e l'andazzo attuali. L' imperativo a questo punto è PAZIENZA e NON DEMORDERE, se nella vita tutto è ciclico e tutto può cambiare, prima o poi, attendiamo senza arrenderci e speriamo in tempi migliori, intanto godiamoci l'ultima prova del Campionato italiano di sabato e domenica prossimi, in una gara a partecipazione straniera, rivedendo i migliori di casa nostra battersi al meglio in una stagione che ha solo bisogno di chiudersi in fretta per potersi fermare e riflettere, cercando di sopperire in qualche modo all'assenteismo di chi dovrebbe esserci........ Alla prossima. Daniele Ostorero |
23-9-2003
RADIK CHAIMIEV - DENNIS ENGEL
- LUIS RIBEIRO - NATALE CASALBONI
E' finita la più travagliata, logorante e tormentata edizione del GP d'Italia a Maggiora, sto parlando a livello personale e nell'ambito della direzione gara e dello staff organizzatore. Era la trentesima edizione a titolo internazionale al Pragiarolo, era la mia diciottesima consecutiva su questa pista, dopo altre 5 o 6 precedenti a Lombardore, ma mai come in questa edizione ho avuto modo di vedere e di patire il potere della politica sportiva. Ho dato uno sguardo al forum per sentire il polso a caldo di chi c'era e per capire se quest'atmosfera pesantissima che abbiamo respirato e vissuto noi operativi nella palazzina della direzione gara, sia risultata evidente al pubblico. Lunedì mi ha chiamato Alessandro Gallotta, al quale il week end maggiorese ha portato solo delusioni e rotture, ma anche la consapevolezza che con un radicale ribaltone il prossimo anno sarà di altra portata, mi ha detto che non mi aveva mai sentito a questi livelli, mi è anche uscita una parolaccia, di uso comunissimo, ma che dietro ad un microfono non mi sognerei mai di esternare, se l'ho fatto è perchè il vaso era ormai traboccato ed anche le normali inibizioni si erano trasferite altrove, per questo mi scuso con tutti gli spettatori, considerando che il controllo non andrebbe mai perso, soprattutto difronte a tante persone. Per qualche dettaglio più approfondito sulla questione con cui ho iniziato, preferisco rimandarvi ad un prossimo articolo, quando a mente ormai totalmente fredda, potrò essere più preciso e razionale. Veniamo ora a cose più interessanti, il titolo segnala i nomi dei 3 Campioni d'Europa del 2003, in ognuno dei tre storie diverse, approcci diversi e diverse motivazioni, ma riporta anche il nome di Natale, il pilota romagnolo, non azzardatevi a chiamarlo emiliano come feci io le prime volte, mi venne a cercare rivendicando le sue origini e da allora cerco di ricordarlo a tutti quando lo presento, lui domenica ha rotto un incantesimo, ha riportato l'inno di Mameli ad echeggiare sul gradino più alto di un podio europeo, ok dirà qualcuno, si correva in Italia, lui la pista la conosce bene, anche se non abita proprio nelle vicinanze, qualcun'altro potrebbe avanzare il fatto che il parco vetture è di prim'ordine, quello piloti molto meno, va bene, ci sta tutto, forse anche altro che al momento non mi viene in mente, ma lui c'era, sarà stato al posto giusto nel momento giusto, ma c'era, ci ha provato fino in fondo, è maturato moltissimo negli ultimi tempi, parlo ovviamente a livello di guida, era caricatissimo e me ne ero accorto sin da sabato mattina, ha approfittato in finale della prima fila, conquistata nelle 3 manches con altre grandi prestazioni ed è scattato come un centometrista dai riflessi cristallini al semaforo della finale, non ha vinto perchè gli altri si sono ritirati, ostacolati o lo hanno lasciato solo, anzi il Primo Ministro era lì negli scarichi e credo che nell'ultimo giro Natalino si sia rivisto mentalmente la planimetria della pista per ricordarsi ad ogni curva dove andare a tappare tutti i buchi possibili e c'è riuscito, grazie ragazzo emiliano, ops,no...scusa romagnolo. Non ricordo sinceramente da quando un italiano non vincesse un gp europeo, anzi se qualcuno dei tanti appassionati ha una documentazione precisa ci terrei a saperlo, magari scrivendolo nel forum, mi viene da pensare che l'ultima volta sia concomitante con l'ultimo titolo europeo, vale a dire nel 1991, ma spero vivamente di sbagliarmi e anche di molto !!! Ritorniamo ai neo campioni, in divisione 1, da bravi fratellini uniti i due Chaimiev si sono divisi equamente i titoli del 2002 e del 2003, ora sono pari, c'è da sperare che il prossimo anno si scannino di brutto, ovviamente per lo spettacolo...., o arrivi un grande "manico" con una buona vettura, forse non occorre nemmeno un wrc da 500 / 600 mila euro, magari mi sbaglio, ma un italiano con i controc..... ed un mezzo potente e ben equilibrato potrebbe farci tornare il sorriso perso da dodici anni. In divisione 3A, in gara mi sono piaciuti Kolesnikov e Jo Marty, ma ho anche ammirato la lucida cattiveria di un Dennis Engel per nulla appagato dal titolo bis, brutto tempo in qualifica per problemi tecnici, fuori dalla prima manche, domenica per lui poteva essere una giornata totalmente incolore, a parte il titolo, ma il biondo ha deciso che un titolo lo si onora sul campo e si è buttato nella lotta con grinta da campione in manche 2 e 3, non ha vinto, ma alla fine era felice e lo ha dimostrato quando al termine delle premiazioni me lo sono visto passare di fianco di corsa e lanciarsi, in scivolata, ai piedi di Luis Ribeiro e dei suoi amici portoghesi, per farsi immortalare nelle loro foto disteso per terra. E veniamo alla divisione 3, la più tosta, la più temuta, anche perchè sabato, pare, qualcuno dei cechi avrebbe "ricordato" a Ribeiro che loro erano in tanti e lui da solo.....capiscimiammè. Quindi ad ogni manche con il portoghese e i cechi in pista la direzione gara aguzzava ancor più la vista per evitare stranezze e polemiche, anche al contrario, vale a dire un Ribeiro sotto stress che avesse combinato lui la stupidaggine di eliminare qualcuno dei .....tanti cechi. Nonostante le attenzioni, si arriva a domenica mattina a manche 2, semaforo, via, come arrivano proprio sotto la mia postazione sulla linea del traguardo, il numero 14 l'olandese Viely sbanda verso destra e colpisce Ribeiro nella ruota posteriore sinistra fino a farlo girare completamente, nel marasma che ne consegue arriva Alex Gallotta, che nel frattempo ha un problema, non riesce a sterzare e si ritrova Luis fermo davanti girato, risultato : bella legnata e l'italiano e il portoghese con le vetture messe molto male, specialmente quella di Ribeiro. Finisce la manche , scendo a vedere e trovo Ribeiro disperato sulla soglia delle lacrime e mi dice che il suo campionato è finito, che la vettura è a pezzi e non la possono riparare, che l'olandese l'ha fatto deliberatamente. Conoscendo Luis da tanti anni prima l'ho consolato dicendogli che mi sembrava un incidente non volontario da come ci era sembrato da sopra, ma lui non ne voleva sapere, a quel punto l'ho strattonato e l'ho incitato a non arrendersi, ma visti i sacrifici di tutta una stagione doveva provare con ogni mezzo a rimettere insieme il prototipo e con fare da film d'azione gli ho detto che lo aspettavo in pista per manche 3. La mia soddisfazione è stata enorme quando alla presentazione ufficiale delle Nazioni ho visto arrivare la vettura col n° 15 e Luis alla guida che sorridendo mi ha fatto segno col pollice in sù che sarebbe stato in pista. Il resto lo sapete, sono stato il primo a scendere appena finita la gara per intervistarlo, è sceso ed abbracciandomi continuava a ripetermi come un automa "obligado, obligado,mui obligado", altrettanto bello è stato il gesto dell'imperatore Jaroslav Hosek, posteggiato al peso davanti al portoghese, nonostante una palese delusione, l'anziano pilota ceco appena sceso dal suo splendido proto è andato a congratularsi sorridendo con Ribeiro, che lo ha abbracciato calorosamente, tutto quello che vi ho raccontato è stato ripreso anche dalle telecamere di Video motori per conto dell'Aci e spererei di vederle da qualche parte, prima o poi. Vi ho raccontato un po' di episodi nascosti ai più, ne mancano ancora due, il primo visto da pochi perchè la premiazione era ormai finita, mi hanno chiesto di farmi ridare il microfono perchè volevano che l'operazione fosse pubblica, il clan di Frits Duizdenstra ha voluto consegnare la targa in metallo col numero 1 di Campione d'Europa dall'olandese a Luis Ribeiro, il secondo che è stato un team italiano che ha ceduto i giunti di dimensione giusta ai meccanici portoghesi di Luis per riparare i danni di manche 2, che il team lusitano non aveva e non riusciva a trovare, una bella collaborazione che ha premiato gli sforzi di una stagione, 10 e lode per la sportività Alla prossima. Daniele Ostorero |
17-9-2003
TUTTA L' EUROPA A MAGGIORA!!!!!! Tutto è pronto, soprattutto le autobotti, nel caso di terreno secco, per non far la fine di ZITAVANY, l'ho scritto maiuscolo per due motivi, il primo per un mio errore di scrittura nel precedente articolo e il secondo perchè mi è sembrato un caso al limite dell'assurdo, che una gara importantissima del campionato europeo debba essere annullata perchè la pista non è praticabile per la polvere, mi è capitato in rari casi, ma è successo, di vedere annullata la gara per pioggie che avevano allagato per giorni la sede stradale, ma per l'esatto opposto mai. Non conosco i fatti con precisione, ma a prima vista sembra che l'organizzazione non fosse proprio di prim'ordine se si verifica un fatto del genere. Archiviata la gara slovacca mai disputata, tuffiamoci a capofitto nella GRANDE SFIDA. Sì, perchè questa è un'edizione speciale di Maggiora. Per chi non lo sapesse è il 30° anno che si disputa una gara internazionale, dall'edizione del ' 74 a quella del ' 78 non si chiamava ancora Campionato Europeo di Autocross, ma semplicemente Europa Cross, per vostra curiosità vi dirò che il primo ed unico campione europeo del 1978 fu Edwin Gihsel, pilota austriaco nella divisione 3 fino a 3.500 cc. La divisione 1 fino a 2.000 cc. venne introdotta a partire dal 1980 con Peter Derber come primo campione continentale. Ultima categoria ammessa al calendario del campionato è stata la divisione 3A fino a 1.600 cc. dal 1989 con primo campione il tedesco Bauerle. Prima di passare all'attualità che vedremo direttamente in pista sabato e domenica al Pragiarolo, curiamoci dal lungo digiuno che ci attanaglia andando a vedere quando l'Italia del cross non solo si faceva rispettare, ma dettava legge. Non durò molto, ma dal 1985 al 1991 compreso, l'inno di Mameli venne suonato ripetutamente per tutte queste stagioni e sui vari circuiti europei. Il primo italiano campione d'Europa è stato Titta Rosella nel 1987, dopo due titoli di vice campione, sempre in divisione 1. Gigi Susan è stato invece il primo campione europeo italiano nel 1988 della divisione 3. In divisione 1, dopo Rosella, campioni sono diventati Augusto Cesari nel 1988, Illide Romagna nell'89 e Giancarlo Stecca nel 91, sempre nel 1991, ma in divisione 3, dopo un memorabile finale a 5, proprio a Maggiora, Luciano Tamburini strappava dalle mani degli stranieri quello che fino ad oggi è l'ultimo titolo europeo italiano, quindi DODICI ANNI fa.........Un po' troppo, non credete ? Spero che qualcuno di questi nostri campioni legga questo articolo e ci venga a trovare, sarebbe bello averli a questa manifestazione importante, alcuni, come Romagna e Susan, dovrebbero esserci, ma spererei veramente di rivedere anche Titta, Cesari, Stecca e Tamburini, sarebbe uno splendido parterre. Ma basta con i ricordi e i lamenti, passiamo all'attualità : sabato e domenica Maggiora ospiterà la gara con il maggior numero di iscritti mai raggiunto in assoluto in Europa in una prova di campionato !!!! Il limite massimo di iscritti per ogni divisione è di 30, fissato dalla FIA, a Maggiora in divisione 3 e 3A ci sarà il tutto esaurito ed in divisione 1 saranno in 29.. A riempire ancor più la due giorni del Pragiarolo ci sarà pure la gara dimostrativa a livello europeo dei Kart Cross una nuova disciplina, molto performante e formativa, che vedremo in gara in Italia per la prima volta, dopo aver ammirato nel paddock a Pasquetta il prototipo di Max Vercelli, che vedremo in mezzo ad un nugolo di stranieri in questo week end. Dovrò aumentare la dose di gargarismi, se non vorrò rimanere al palo dopo poche gare, anche perchè non si tratterà di una semplice scampagnata, ma qui si giocheranno il titolo in tutte e tre le divisioni. Variante mobile lo scarto di una prova del secondo mezzo campionato, che avendo perso per strada Zitavany, al momento non è ancora chiaro se verrà considerata lo scarto naturale per tutti i piloti, o se i piloti dovranno comunque scartare un'altra prova oltre a quella slovacca. In ogni caso le gare saranno di levatura assoluta e come se non bastasse nel gotha della divisione 3 arriverà a sfoggiare almeno una volta quest'anno il suo numero 1 di campione europeo 2002 Frits Duizendstra, che sicuramente partirà per dimostrare che se avesse partecipato a questo campionato, sarebbe stato ancora lui l'uomo da battere, come se non bastasse la titanica lotta per il titolo tra Ribeiro, Hosek, Kerka e Bartos. Ovvio che essendo in Italia ci aspettiamo tutti la prova d'orgoglio dei nostri, da Giarolo, già ottimo protagonista dell'intero campionato, ad Erminio Forti, al rientro dopo la brutta avventura del volo in terra ceca e conseguente frattura alla costola, ma se in giornata, osso duro per tutti, ad Alessandro "Spiderman" Gallotta a cercare la consacrazione in divisione 3, per capire se, come speriamo, potrà essere protagonista assoluto nel 2004, ma attendiamoci buone prove un po' da tutti i nostri piloti, vorremmo vedere Oldini, Romanisio, Braghiroli, Negri, Mucci, Andolina, Romagna e tutti gli altri italiani spremersi al meglio per ottenere il massimo. Rivedremo ad un anno di distanza il bimbo prodigio del 2002, l'ungherese Botka, che tanto impressionò lo scorso anno. Il Primo Ministro del Tartastan in divisione 1 con la sua Ford Puma, che nonostante pressanti impegni politici non intende assolutamente mancare alla prova più prestigiosa ed importante in Europa. Mi auguro che gli appassionati arrivino in gran numero, ma soprattutto che questi "aficionados" obblighino a seguirli svariati amici e conoscenti, magari completamente digiuni di autocross, è l'occasione giusta per catturare nuovi proseliti con una gara di questa portata, io l'ho già sperimentato anni fa con alcuni amici che non sapevano neppure dell'esistenza della specialità e che ora non mancherebbero per nessun motivo. Penso che possa bastare, sarà molto più bello ed importante seguire le vicende in diretta da sabato mattina a tutta la giornata di domenica ed incoronare i 3 Campioni europei del 2003, sperando, però di festeggiare qualche splendida prestazione azzurra, FORZA RAGAZZI, PENSATE DI ESSERE IN LOTTA PER IL TITOLO, IN ATTESA CHE SIA COSI' VERAMENTE !!!!!!!!!!!!!!!! Alla prossima. Daniele Ostorero |
9-9-2003
GRAN POLVERONE
Ho atteso che il polverone sollevato a Zlatany, nella gara slovacca, si dissolvesse definitivamente per fare il punto sulla situazione del campionato europeo di autocross 2003. Ringrazio chi nel forum ha richiesto un mio ulteriore intervento, fa piacere sapere che oltre ai parenti e qualche amico, anche altri appassionati vadano a leggere le impressioni del sottoscritto. Pareva che la gara del 25 agosto sospesa per " TROPPA POLVERE " venisse recuperata il 7 settembre, invece non è stato così, quindi le incertezze si protrarranno fino all'epilogo maggiorese. Non era mia intenzione far passare due mesi dai "Giochini per educande" dell' 8 luglio, ma la speranza era che nel frattempo qualche baldo alfiere della pattuglia azzurra spiccasse il volo e desse lo spunto per qualche articolo carico di enfasi e grandi speranze immediate. Purtroppo il volo lo hanno spiccato almeno un paio di italiani nel penultimo appuntamento in terra ceca, ma non in senso figurato, bensì in senso materiale e mi riferisco a Giarolo ed, ancor più, ad Erminio Forti. Non ho avuto occasione, in questo lasso di tempo vacanziero, di sentire direttamente Erminio per sincerarmi di persona del suo stato fisico, ma conto di farlo nei prossimi giorni e mi auguro, come tutti gli appassionati, che il campione di San Maurizio d'Opaglio sia in discreta forma e possa dire la sua in pista a Maggiora. Sicuramente la stagione non è stata all'altezza delle aspettative, mi riferisco ovviamente al campionato degli italiani, dove il solo Cristian Giarolo ha offerto qualche acuto degno di nota, unico italiano negli ultimi anni a salire sul podio in una prova continentale, seguito poi da prove sfortunate soprattutto a livello meccanico, che non gli hanno permesso di battersi costantemente con i primi 5 / 6 del lotto. Credo che con un po' più di esperienza, e quest'anno ne avrà fatta una buona scorta, ed un pizzico di fortuna in più, cosa che in tutte le vicende di questo mondo non guasta mai, avrebbe sicuramente potuto lottare fino in fondo per le prime piazze. Per il giovane pilota veneto, quindi un 2003 positivo, da ribadire ed incentivare l'anno prossimo con risultati ancora più eclatanti. Per gli altri qualche breve apparizione che non ha fatto gridare al miracolo, ma che almeno è servita per fare esperienza che nell'immediato futuro potrà tornare utile e mi riferisco principalmente a Forti e Gallotta, che possono essere entrambi tra i protagonisti nel prossimo campionato europeo del 2004, sperando che entrambi lo affrontino dalla prima all'ultima prova e con mezzi adeguati. Ecco un altro punto dolente : i mezzi meccanici. Da sempre gli italiani nei prototipi si presentano con vetture che si rompono immancabilmente, è da anni che sprono i migliori a copiare a livello tecnico gli stranieri, negli anni ho visto questa gente picchiare dal sabato come dei fabbri, darsele di santa ragione e passare tranquillamente tra prove libere e cronometrate, batterie, finaline e finalissime sempre con le vetture in ottime condizioni. Gli italiani NO. E dire che spesso i nostri non arrivano senza assistenza tecnica, cioè, non è che sembriamo quelli del terzo mondo o come si dice dalle mie parti quelli che arrivano dai 4000 metri, però il motore si rompe, l'elettronica fa cilecca sul più bello, il cambio cede proprio mentre si stava cercando l'azione eclatante, senza parlare poi del guaio meccanico più classico per il pilota italiano : la rottura di sospensioni e semiassi. Ora, se voi prendete le classifiche degli ultimi dieci campionati d'Europa, vedrete che molti piloti hanno preso punti in tutte o quasi tutte le prove. Sono piloti stranieri, che prendono il triplo delle legnate che prendono i nostri, dato che partecipano in pianta stabile al campionato, eppure sono sempre lì. Guardate la sfilza di punti che hanno in divisione 3 Ribeiro, Hosek e Kerka, sono i primi tre del campionato, se le sono date di santa ragione per un'intera stagione, eppure non hanno un solo scarto in tre !!!, con una costanza di rendimento altissima, chi non ha mantenuto questo ritmo infernale per tutta la stagione è fuori dalla lotta. Forse è frutto di programmazione, forse di mentalità, forse dell'importanza che questa specialità ha in alcuni paesi e di conseguenza l'attenzione delle proprie federazioni che si impegnano seguendo i loro piloti e contribuiscono ( anche finanziariamente ) alla buona riuscita finale, però sta di fatto che loro sono sempre lì, imperterriti, presenti e pimpanti, anche a dispetto della carta d'identità, vedi Jaroslav Hosek. Sul panorama del VST italiano in generale, penso sia meglio stendere un pietoso velo, di tutto ciò che ho elencato sopra per i migliori stranieri non c'è nulla, manca tutto : la federazione, l'intraprendenza, la programmazione, le piste, l'idea di spettacolo, gli organizzatori, le finanze, potrei continuare con l'elenco, ma non voglio che i numerosi giovani che si entusiasmano per la velocità sulla terra, sia praticata, che semplicemente seguita da spettatori, si demoralizzino e per questo, nel mio piccolo, sto cercando qualche via d'uscita a medio termine. E' un terreno molto più infido di una pista che passi in continuazione dalla polvere, al fango, alle buche, ai sassi, ma ci proverò, anche perchè a me piace e vorrei che un giorno sulla prima pagina di Tuttosport o della rosea Gazzetta ci fosse l'esltazione per il pilota italiano nuovo campione europeo di autocross, ........ok, lo so , è pura utopia, praticamente follia, ma sognare, a volte e per un attimo, può anche far bene. Alla prossima. Daniele Ostorero |
8-7-2003
GIOCHINI PER EDUCANDE...
Mentre sto scrivendo, probabilmente avrete già letto il resoconto sulla prova europea di Nova Paka, in terra ceca, quindi andrò ad esaminare quanto siamo vicini, o lontani dalla realtà continentale. Nel pomeriggio ho ricevuto il resoconto telefonico delle gare dal sempre puntuale Alex Spiderman Gallotta, alla sua prima esperienza nella tana del lupo, nella cattedrale dell'autocross, che è appunto Nova Paka. Il timore quasi reverenziale dell'esordiente appena vista la pista, con lo sviluppo nella più pura tradizione, ormai d'altri tempi, con salite, curve cieche, con la "i" in questo caso e discesone mozzafiato, poi dopo un primo approccio, una maggior consapevolezza nei propri mezzi e la voglia di dimostrare di non essersi sorbiti una vagonata di chilometri solo per vedere il posto. Tempo delle prove 16° su 22 partenti a 2 secondi e spiccioli dalla vetta, vale a dire Iceman Hosek, che qui ci coltiva pure i rapanelli da 25 anni e conosce per nome tutte le talpe in ogni buca. Prima manche, prime botte da orbi, risultato : ritiro per cedimento meccanico. Seconda e terza manche, tanto per gradire in griglia contro l'Olimpo, vale a dire Ribeiro, Hosek, Bartos, evviva !!! Ma qui l'Alex decide che non è venuto per turismo e si gioca le sue carte, in entrambe le manche giunge 4° dopo essere stato sia secondo che sesto e sempre in battaglia. Per non fare come Schumi, che non sorpassa mai, se non ai box, il nostro Spiderman si permette anche una "sverniciata" in rimonta dal sesto posto in discesa ed all'esterno, roba da capelli dritti, se mai li avessi. Sfortunatamente la iella di manche 1 senza punti lo relega in finale B, dove occorre arrivare primo o secondo per accedere alla finalissima, sarebbe un sogno, un risultato oltre ogni aspettativa. Purtroppo qui le educande del titolo, erano rimaste a casa a ricamare ed in pista erano entrati i fabbri, tanto che il nostro è giunto 7° in finale B, ovvero 15° in classifica finale, ma con la vettura molto mal ridotta da una serie di legnate gratuite e senza alcun intervento da parte dei commissari. Stesso discorso per Erminio Forti che ha terminato la sua avventura col proto ridotto in stato pietoso da una serie di badilate da paura, nonostante la parte finale Erminio ha dimostrato di essere sulla strada giusta, arrivando secondo in una manche e facendo capire a tutti che bisognerà fare i conti anche con lui dai prossimi appuntamenti, tanto che Alex mi ha sparato un pronostico che da solo dovrebbe garantire 5.000 spettatori alla prova finale di Maggiora a settembre e cioè che secondo lui, avendolo visto in ottima forma, l' Erminio è in grado di vincere ! Ultimo degli italiani in terra ceca, ma migliore al traguardo è stato Luca Oldini in Divisione 2, dove, nonostante nottata da atleta serio e professionista...e conseguente ritardo al mattino per la partenza della prima manche, ha portato a casa un buon 12° piazzamento, ovvio che non può essere questo il metro di paragone per la nostra pattuglia azzurra, ma per quelli che pronosticavano figuracce da barboni dei nostri, si può invece dire che hanno dimostrato di esserci e con un po' di convinzione in più, un buon appoggio dalla Csai ( barzelletta ) ed una certa costanza di partecipazione al campionato si può arrivare a lottare ed anche a togliersi parecchie soddisfazioni, ne è la riprova Cristian Giarolo, qui assente in gara per aver rotto il motore nella precedente prova di Seelov, ma attualmente 8° in campionato e matematicamente ancora in gara per il podio finale. Importanti per lui le prossime prove in Russia. Piccola curiosità riportatami dalla precedente prova di Seelov in Germania, la Peugeot Wrc di Chaymiev è costata 1 miliardo di vecchie lire, più altri 500 e passa milioni di ricambi, ma se adesso vi interessa e volete acquistarla, niente paura è scesa di valutazione e con soli......... 430.000 Euro è vostra. Calma, non accalcatevi che vi vedo, vedrò di farvi avere al più presto il numero di telefono e di fax di Chaymiev, ma vi prego ancora, calma e niente spintoni !!!!!
Alla prossima.
Daniele Ostorero
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22-05-2003
BRAVO CHRISTIAN !!!!!!!!!
Si è consumata domenica 18 maggio la terza prova del campionato europeo di autocross, svoltasi in Germania nell'impronunciabile località di Weigsdorf-Koblitz e dai risultati emersi, si evince che qualcosa di nuovo si stia muovendo nel campionato continentale. Intanto alcuni nomi nuovi che vi ho già segnalato dopo le due prove portoghesi, che si sono ripetuti anche in terra tedesca e che sono curioso di vedere all'opera dal vivo e mi riferisco principalmente ad Hermann Hinnenkamp, addirittura vittorioso nella sua nazione, a Jan Smrz e Roman Kerka per la divisione 3, ad Hagen Stubner ed Igor Vlatsaty nella 3A e dulcis in fundo nella divisione 1 al nostro italianissimo Christian Giarolo, che gara dopo gara, sta prendendo confidenza con il campionato, ma soprattutto con le zone alte, anzi altissime della classifica. Sì, perchè il nostro unico portacolori a "tempo pieno", vale a dire dalla prima gara fino all'ultima di Maggiora, è partito con un ottavo ed un settimo posto nelle due prove lusitane, per approdare in Germania sul terzo gradino del podio ! Battuto solo da due mostri sacri di questa categoria quali Retnichenko e Brozek ed ora Christian è molto ben piazzato in campionato al quinto posto a pari merito col russo Rakmatullin, a soli 12 punti dalla vetta. Questa è sicuramente una gran bella notizia per i nostri colori, così asfittici a livello di risultati di rilievo in campo internazionale e soprattutto perchè è ottenuta da un giovane, da una forza nuova, senza quel necessario bagaglio di esperienze fatte in tanti anni di dure battaglie, quindi ancora una volta, come nel titolo BRAVO CHRISTIAN, continua così. La gara tedesca ha anche proposto la riconferma di altri piloti quali Luis Ribeiro, che ha gareggiato anche in Germania, quindi c'è speranza che il fortissimo pilota portoghese voglia ritornare agli antichi fasti e si proponga in svariate prove di questo campionato, Jaroslav Hosek, l'mperatore è sempre lì, sornione, poi quando qualcuno di quelli davanti ha una battuta a vuoto, lui si fa trovare pronto per approfittarne e dettare la sua legge. In 3A, dopo la prima prova " a salve " il campione tedesco Dennis Engel, ha fatto capire che se qualcuno pensava che si fosse addormentato sugli allori dopo il titolo conquistato nel 2002, si era sbagliato di brutto, due vittorie consecutive e via in testa al campionato con 47 punti. In divisione 1, detto del nostro grande Giarolo, il ritorno ai massimi livelli di Reznichenko e Brozek dà al campionato un'incertezza notevole, che speriamo si mantenga fino a settembre, quando il circus della terra approderà per la sua ultima fatica a Maggiora. In Germania ha fatto il suo esordio stagionale anche Erminio Forti nella divisione 3A, come anticipato sul sito e nel mio precedente articolo, non è arrivato in zona punti, anche perchè la sua divisione è stata frammentata a causa di un bruttissimo incidente, nel quale sono rimasti coinvolti numerosi piloti e, pare, uno di questi, forse un tedesco, sia anche in gravi condizioni. Ho avuto queste informazioni direttamente da Roberto Giarolo, il padre di Christian, che gentilmente mi ha telefonato, spiegandomi che la pista è molto pericolosa, tanto che al termine i piloti, pare abbiano firmato un documento da presentare alla Fia, per chiedere che non si organizzi più una prova di campionato su quel tracciato. Il succo del discorso sta nel fatto che esiste un salto, all'uscita del quale la visibilità è nulla, in una manche della 3A un pilota è atterrato male dal salto ed è rimasto in mezzo alla pista, nonostante le bandiere gialle i piloti che sopraggiungevano si sono presentati nel punto a velocità elevatissima ed essendo un punto cieco, hanno investito la vettura incidentata, da qui una serie di tamponamenti a catena, tanto che Giarolo l'ha paragonato ad un maxi tamponamento da nebbia in autostrada. In totale il bilancio parla di 4 piloti feriti, di cui uno grave. Sembra anche che i commissari non siano intervenuti subito, in quanto intimoriti dal continuo arrivo dei rimanenti che andavano a schiantarsi nel mucchio. Ho cercato sui siti germanici, ma anche grazie alla mia totale ignoranza del tedesco, non ho riscontrato nè notizie, nè nomi dei piloti infortunati. E dire che a Maggiora, dove non si è mai verificato nulla di grave o di anomalo in 30 e più anni di attività continua, ogni anno arrivano gli ispettori della Fia e chiedono il murettino un pò più in là, le bandelle un pò più larghe, la rete un pò più alta, tanto per rompere le scatole, come se si fosse nel terzo mondo e non sulla più bella pista d' Europa, poi si permette che i piloti corrano in posti dove la sicurezza non è neppure tra gli optionals. MAH !?!?!?!
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12-05-2003
PROVIAMOCI
Domenica 18 maggio si svolgerà in Germania la terza prova del Campionato Europeo, c'era attesa per il debutto di Alex Spiderman Gallotta, che aveva convinto anche il babbo Frank, non solo ad accompagnarlo, ma anche a partecipare con lui come concorrente ed invece un problema ventilato da tempo sul proto azzurro e rosso di Alex, si è manifestato in tutta la sua gravità al momento della preparazione finale e quindi battesimo rimandato per lui, che però è fermamente risoluto nel volersi presentare alle prossime gare dell' europeo, probabilmente sempre in accoppiata con super Frank. Ma dovrebbe invece esserci il debutto, per la categoria 3A, ovviamente, di Erminio Forti col prototipo ex Woller. Speriamo veramente che Erminio riesca a trovare il mezzo giusto, per togliersi di dosso quella rabbia che sta masticando da troppo tempo, visti gli scarsi risultati ad onta di onerosi sforzi. Altra partecipazione quella di Luca Oldini, oltre a Cristian Giarolo, che al momento è l'unico italiano che ha preso parte alle prime due prove portoghesi, comportandosi molto bene con la sua nuova Corolla, preparata inizialmente dalla Fast & Speed olandese, nella divisione 2 Cristian deve vedersela con lo strapotere dei russi che dopo 2 gare sono in 5 nei primi 6 posti della classifica, ma il nostro Giarolo è buon ottavo con 3 punti di vantaggio sul validissimo ed esperto Ladislav Brozek e scusate se è poco......quindi un grosso "in bocca al lupo " al coriaceo Cristian per il prosieguo dell'avventura. In divisione 3A, dove si cimenterà Forti, al ritorno dalle prove di Castel Branco e Lousada, la classifica ci presenta una moltitudine di piloti di nazionalità diverse al vertice. Dopo un avvio stentato il campione d'Europa, il tedesco Denis Engel si è rifatto in gara 2, ma pare che quest'anno il ceco Petr Turek gli possa dare del filo da torcere, ma nomi nuovi si stanno affacciando alla ribalta, vedi i vari Stubner, Vlasaty ed Hanak, attenzione però al mio vecchio amico J. P. Vincendau, che in quanto a classe ed esperienza può aprire una scuola, mentre noi speriamo che il nome nuovo, in breve tempo al vertice, possa essere proprio Erminio Forti, a meno che la sua sia un' apparizione momentanea nella categoria, per rientrare successivamente in divisione 2, solo il tempo ci svelerà i piani del campione di San Maurizio d'Opaglio. Nella classe regina, la divisione 3, mancando Fritz Duisenztra, impegnato per il 2003 in gare tout terrain di lunga durata, se il buongiorno si vede dal mattino della prima prova, ci sarebbe da strabuzzare gli occhi, i veterani, i mitici si arenano e viene fuori il nome di Jan Smrz ( non è un errore di scrittura, non ci sono proprio vocali ) e quello di Hermann Hinnekamp, che non ho mai visto all'opera, mentre, come avevo anticipato nella presentazione del campionato alcuni mesi fa, il talento cristallino ed immutato nel tempo di Luis Ribeiro ha colpito ancora, la speranza è quella di vedere Luis al via di molte gare, o, almeno, rivederlo a Maggiora a settembre da dove manca ormai da 4 / 5 anni. Il mio personale pronostico, a gioco lungo, rimane a favore dei due senatori cechi, vale a dire " l' Imperatore dagli occhi di ghiaccio" Jaroslav Hosek ed il detentore del mostruoso record di Maggiora con 41"861 Petr Bartos, in attesa dei primi exploit di Spiderman...... Spero che il 2003 sia l'anno del ritorno in punta di piedi degli italiani all'europeo, per saggiare la consistenza dei propri e degli altrui mezzi e che serva da aperitivo ad una abbuffata a partire dal 2004, se ne sente veramente il bisogno, se la memoria non mi fa difetto, è ormai un decennio abbondante che nessun italiano conquista un titolo continentale, è ora di colmare questa grave lacuna per il crossismo nazionale. Forza Ragazzi !!!!!!!!
Alla prossima.
Daniele Ostorero |
05-05-2003
OCCHIO !!!!!!
Leggendo sempre molto attentamente gli articoli nel sito e il relativo forum, mi sono reso conto di come le cose non siano cambiate per nulla da 30 anni a questa parte. Non mi riferisco, nella fattispecie, ad alcuna gara in particolare, anche perchè per esprimere giudizi seri e ponderati, preferisco parlare di avvenimenti ai quali sono stato presente, ma resta il fatto, che la specialità VST era considerata la cenerentola dello sport motoristico e col passare del tempo ci si poteva e doveva aspettare che l'ambiente si adeguasse all'evolversi della tecnologia e alle nuove abitudini del costume. Purtroppo in questo settore pare che il tempo si sia bloccato e cristallizzato, non sarebbe una situazione negativa, avremmo trovato il modo di rimanere sempre giovani ed aitanti, disgraziatamente non funziona così. Le colpe sono molteplici e con ricadute continue e costanti. La prima considerazione da fare è che se si vuole entrare nell'automobilismo che conta, bisogna averne tutte le caratteristiche, non solo a parole. Avete mai visto correre la Formula 3 o la 3000 o il Superturismo in impianti tirati su alla carlona, con l'asfalto molle, messo giù il giovedì, senza una palazzina per la direzione gara, i cronometristi, lo speaker, la segreteria, ecc., senza servizi igienici per gli addetti e per il pubblico, senza alcuni buoni posti di ristoro lungo la pista ? No, vero ? Bene, ho elecato solo alcune delle lacune più evidenti e ricorrenti che potete trovare su molte "piste" ( notare le virgolette ) dedicate al VST. Secondo me, è ora di finirla ! Come si può pretendere che la specialità venga presa in considerazione dal pubblico, dai media e dalla federazione, quando nella maggior parte dei casi, è la dimostrazione di un terzo mondo motoristico, la gente non si accalca ai cancelli d'ingresso degli autodromi dove può vedere fior di vetture, con grandi sponsors, copertura di tv, con inviati delle maggiori testate giornalistiche specializzate e voi pretendete che il mondo parli in termini entusiastici di una specialità nella quale si vedono ancora correre vecchi rottami che la gente ha già cancellato dalla mente da decenni, spesso senza un minimo di cromatismo e raffinatezza o ricerca del bello e del gusto, siamo nel 2003 signori, non nel 1800, dove, forse, bastavano 2 saltimbanchi per far radunare la folla entusiasta che applaudiva ad ogni più infantile piroetta, ci vuole uno spettacolo degno in tutte le sue componenti. Nel Forum ho letto una mail che recitava all'incirca così " Facile criticare, ma provate un po' voi ad organizzare una gara. " per cominciare, nessun medico ha mai ordinato a chicchessia di organizzare gare automobilistiche, in secondo luogo, so benissimo che non è facile mettere insieme tutto l' ambaradan, ma se già si parte senza pista, allora non è difficile, è pura follia !!! Più di un pilota a Maggiora 3 settimane or sono, mi ha detto di mettere una buona parola affinchè tutto il campionato si svolga a Maggiora, 8 / 9 prove tutte al Pragiarolo, non avrei grosse difficoltà a perorare una simile causa, ma non lo farò, perchè ci possono essere anche altri impianti ed altri organizzatori seri in giro, spingerò, piuttosto, affinchè chi ha voglia, molta voglia, decida di aprire degli impianti sportivi degni di questo nome, dove piloti, personale di gara e pubblico, siano contenti di esserci e chi non ha potuto far parte dell'allegra comitiva, si rammarichi a casa e la volta successiva disdica qualunque tipo di impegno pur di essere presente, basta con le piste "usa e getta", le gare devono essere piacevoli per tutti ed il pubblico deve aver voglia di esserci, per vedere uno spettacolo da ricordare quando tornerà a casa. Solo con un grande impegno, anche finanziario, con belle piste permanenti si potrà ricominciare, altrimenti questa è la zuppa e se avete fame mangiatela, anche è sfatta e totalmente rancida.
Alla prossima.
Daniele Ostorero |
10-03-2003
CHIACCHIERE DA BAR
Sarà
sicuramente capitato a tutti coloro che amano e seguono una qualunque
attività sportiva, di avere una propria idea su quelli che nel tempo
sono stati i migliori, i leggendari, gli inarrivabili di quella
particolare specialità.
Pochi giorni fa, discutendo con amici qualificati di sport motoristici, mi sono cimentato anch'io in questo piacevole confronto su argomenti che mi coinvolgono e mi appassionano da tantissimo tempo. Seguo il motociclismo e l'automobilismo attivamente sin da piccolo, per passione ereditaria ed anche per lavoro ed in questa discussione ho fatto valere le mie conoscenze, andando spesso contro l'opinione standardizzata dalla fredda statistica, nella quale chi ha i numeri più elevati di vittorie è considerato il migliore e valutando le varie situazioni, gli avversari e le difficoltà che portano al giudizio globale di una carriera. Per fare un paio di esempi, nel motociclismo, ho avuto la fortuna di aver potuto vivere direttamente da bambino, le imprese di molti grandi leggendari piloti e nell'arco degli ultimi 40 anni il mio podio assoluto mi fa dire Jarno Saarinen, Mike Hailwood e Valentino Rossi, graduatoria assolutamente personale e quindi discutibile o non condivisibile, ma comunque determinata da molti valori e da un po' di conoscenza specifica. Stesso discorso per la Formula 1, premesso che avendo visto una infinità di Gran Premi negli anni in cui ci si divertiva, per me la F1 degli ultimi 5 / 7 anni non è presa minimamente in considerazione, fatta questa premessa il mio podio assoluto vede Magic Ayrton Senna, Juan Manuel Fangio e Jim Clark sopra tutti gli altri. Ma perchè, vi chiederete, ci racconta di moto e F 1 in un sito di Autocross / VST ? Perchè la discussione più animata l'ho avuta proprio sull'autocross e qui, molti dei lettori di autocrossitalia.it avranno le proprie idee, le proprie convinzioni, o semplicemente hanno avuto delle emozioni da un particolare pilota in una particolare gara. Anche in questo campo sono partito da valutazioni personali, avendo vissuto come speaker ufficiale dei GP d'Italia del Campionato Europeo ininterrottamente dal 1983 ad oggi e di molte gare dell'Italiano dal 1979 fino ad oggi, quindi un po' di gente in pista sono riuscito a vederla e valutarla. Chiaro che in questo campo, dove molti appassionati sono anche amici o parenti di questo o quel pilota, ci si può far sviare dal prendere in esame obiettivamente il valore o il talento di chi scende in pista, per me che non ho di questi problemi, essendo amico di tutti e parente di nessuno, la scelta, pur difficile, è più facile. Tanti, anzi tantissimi sono i piloti che in quest'arco di 25 anni mi hanno impressionato per grinta, altri per precisione di guida, altri ancora per talento o capacità di trovare i punti deboli degli avversari più tenaci, ma dopo una lunghissima scrematura mi spuntano 3 nomi, 2 più recenti ed 1 un po' meno. A differenza delle specialità regine di cui ho parlato precedentemente, dove la diversità di tecnologia, crescente sensibilmente anno dopo anno, ha portato ad una disparità di mezzi e di modi di gareggiare alla svolta di ogni decennio, nell'autocross queste differenze non sono poi così marcate. Non fraintendiamo, ovvio che tra un 2000 4 ruote motrici di derivazione rally dei giorni nostri e un pari cilindrata di 20 anni fa ci siano delle marcate differenze, ma nel complesso, questa è una specialità che non ha apportato delle variazioni epocali tali da dover cambiare radicalmente le abitudini di guida. Per capirci meglio, pensate alla Ferrari di Niki Lauda del '75 con telaio in traliccio in tubi e pilota con i piedi davanti all'assale anteriore, frizione dura da crampi e cambio manuale e alla Ferrari attuale tutta microchips, cambio automatico con inserimenti delle marce dell'ordine di millesimi di secondo ed ogni altra diavoleria, che non può permettere un accostamento serio e veritiero tra un pilota di allora ed uno di oggi. Nell'autocross tutto ciò non è avvenuto, oserei dire per fortuna, avendoci lasciato una specialità ancora umana, anche se un po' di elettronica e di telemetria si sta sempre più diffondendo, almeno per le vetture al top, ma ancora in termini accettabili. Al termine di questa mia lunga dissertazione, come capita al " Grande Fratello" , devo formulare le mie nominations con tanto di motivazione. Eccoli i miei magnifici 3 :Junot Peters, lussemburghese, lo soprannominai " La Piuma", perchè non ho mai visto nessuno guidare in modo più leggero e preciso sulla terra. Fritz Duisdentzra, olandese, attuale Campione Europeo dei proto 4000, perchè Fritz è riuscito, unico pilota finora, a vincere il titolo europeo sia tra i 1600 nell'anno 2000, sia nei 4000, lo scorso anno, oltretutto da solo contro una dozzina di mostri della nazionale ceca. Ultimo, ma solo per citazione, Gianbattista "Titta" Rosella, perchè ha vinto l'europeo con l' S 4, ma anche con la X 1/9, facendo impazzire gli stranieri, inanellando giri su giri, sempre a livelli record, passando sempre negli stessi punti, a volte a non più di quattro dita dai guardrail, un vero spettacolo ! Peccato esserselo perso, il mio desiderio, che so infondato, è di vederlo in pista di nuovo all'improvviso, magari sulla sua X 1/9.....forse sto invecchiando. Alla prossima. Daniele Ostorero |
Situazione stagnante
31-01-2003
Dopo aver segnalato la presenza, che al momento pare l'unica, di un pilota italiano nel prossimo campionato europeo della divisione 3, vale a dire Alex Gallotta, proviamo a tracciare una mappa alquanto approssimativa, per ora, delle partecipazioni italiane nella divisione 2, per intenderci meglio, quella delle ruote coperte. A tutt'oggi, gli italiani che sicuramente affronteranno l'impegno del difficilissimo campionato continentale sono : Erminio Forti, che cerca di spazzare via le amarezze accumulate nelle ultime uscite, preparandosi al meglio sin dai primi di gennaio, con la ferma intenzione di dimostrare a tutti di essere un cliente veramente scomodo per chiunque. Davide Negri, che, pur essendo sfumata l'opportunità di accaparrarsi una delle migliori vetture del lotto europeo, la velocissima Ford Focus di Brozek, non si è perso d'animo ed ha allestito una ottima Subaru dalla quale intende ottenere le risposte che i numerosi suoi estimatori si aspettano per il 2003. Fabio Tagliabue, che sta preparando al meglio una Golf allestita in partenza dalla olandese F&S, sulla quale oltre a lui nella stagione dovrebbe correre anche un altro pilota di provata esperienza, al momento top secret. Luca Oldini, che non vede l'ora di lasciarsi alle spalle una stagione davvero balorda e sfortunata, per questo ha cambiato vettura facendosi preparare una Mitsubishi con soluzioni miste, vale a dire "evo" diverse tra le varie componenti tecniche. Questi per il momento i sicuri, con i quali ho parlato direttamente, a loro si dovrebbero unire Riccardo Errani, Eliseo Noris, Giarolo, Novara e sicuramente qualche altro, basterà attendere poche settimane, o forse solo pochi giorni per avere un quadro più completo. Come si può notare la divisione nella quale nessun italiano sembra intenzionato a dare battaglia è la 3A, quella dei prototipi 1600, sicuramente i nostri, come vado dicendo ad ogni gran premio d'Italia a Maggiora, sono penalizzati dal regolamento del campionato italiano, che sì, prevede la 4x4 1600, differenziandola dalla 2 ruote motrici e spesso unificandola con i 4x4 di 4000 cc. Così ci vediamo costretti ad ammirare solo stranieri, in una categoria nella quale abbiamo dei giovani di grande interesse, qui servirebbe un concreto aiuto esterno, vedi CSAI, ma probabilmente è come ululare alla luna.... Ricordo ai meno attenti che dal lontano 1991, più nessun pilota italiano è stato incoronato Campione d'Europa di autocross, sarebbe ora, prima o poi che si provvedesse a colmare questa lacuna. Alla Prossima. Daniele Ostorero
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PRIME CONSIDERAZIONI
10-01-2003
Quest'anno la prova d' inizio del Campionato Italiano sarà nuovamente a Maggiora, il lunedì di Pasquetta, si è tornati quindi alla tradizione, con il Pragiarolo in apertura dell'Italiano ed in chiusura dell' Europeo, così come è stato per molte stagioni. Ma la prova del 20 e 21 aprile servirà ai piloti italiani, che intenderanno partecipare al Campionato Europeo, oltre che per ben figurare e cercare i primi punti in classifica, anche per saggiare al meglio le reali condizioni dei loro mezzi a soli 6 giorni dalla prima prova del Campionato Europeo in Portogallo. Tra i nostri, che sicuramente saranno schierati sui due fronti, c'è "Spiderman" Gallotta, il giovane Alex ha la grande qualità di sapersi adattare velocemente al cambio di vettura e di categoria. Come i più assidui frequentatori del sito avranno visto, dispone da poche settimane di un mezzo che gli consentirà di ambientarsi alla divisione 3, quella dei mostri da 4000 di cilindrata, dove, tanto per far dei nomi, dovrà vedersela con Fritz Duiszentra, il campione, anzi, il grandissimo campione Europeo 2002, unico ad aver vinto in soli 3 anni in due diverse categorie, prima la 3A nel 2000 e poi la divisione 3 lo scorso anno. Poi, tanto per gradire, l' "Imperatore" Jaroslav Hosek, grande dominatore delle ultime stagioni, quindi J. Bartos, M. Starek e nelle prime due prove portoghesi, quel grande talento di Louis Ribeiro, il simpatico lusitano, che ha un solo handicap : essere il più lontano da tutte le prove europee, tranne......che da quelle di casa sua. Sicuramente Alex si troverà tra i piedi qualche nuovo arrivo, oltre agli 11 o 12 piloti della nazionale ceca, c'è da aspettarsi in tempi brevi, l'ingresso dei russi, sicuramente sorretti da tanto entusiasmo e da altrettanti soldi. Ecco uno dei punti dolenti : il dannato budget !Qui si potrebbe aprire un dibattimento che ci porterebbe lontanissimo, senza riuscire a cavare il classico ragno dal classico buco. Se esaminiamo con occhio attento le altre principali realtà europee, vediamo, come già detto, che i russi dispongono di elevate disponibilità economiche, che per i cechi, dopo l' hockey su ghiaccio, l'autocross è uno sport nazionale, con tanto di dirette tv su tutto il territorio ed una vera nazionale di 10 / 15 piloti, supportati dalla loro federazione. Ecco il punto ! Noi no, nulla, visto che in Italia automobilismo significa solo ed esclusivamente F1 e Ferrari, nient'altro. Quindi se si vuole fare qualcosa, su le maniche e nozze con i fichi secchi, in attesa di tempi migliori, poichè solo con buoni risultati si va alle premiazioni, dove la Federazione arriva sicuramente e si accorge che esiste anche questa specialità, che se ben gestita è certamente tra le più spettacolari in assoluto. Forza ragazzi, gettiamo le basi nel 2003 per spiccare un grande salto dal 2004 in poi. Poichè si stanno delineando in questo periodo gli ultimi dettagli tecnici dei vari piloti, dal prossimo articolo, cercheremo di fare il punto sui principali protagonisti italiani. Alla prossima. Daniele Ostorero |
05-01-2003
Missione Europa !
Questo sembra essere il grido di battaglia della pattuglia di piloti italiani decisi a porre fine, in tempi brevi, speriamo, allo strapotere straniero nell'autocross continentale. Che l'impresa sia notevolmente difficoltosa, è noto a tutti, a cominciare proprio dai protagonisti, ma mai come in questo inizio d'anno, il fermento, l'entusiasmo e la voglia di provarci è enorme e tangibile. Ricordo ai più giovani che gli italiani sono stati protagonisti per svariate edizioni dell'Europeo, sia in divisione 2, sia in divisione 3 ed anche nella sfida unica dell'Europeo per Nazioni, ma tutto ciò si è racchiuso tra gli anni 80 e l'inizio degli anni 90, poi.....il nulla, o quasi. Nelle ultime stagioni alcuni tentativi sporadici ed isolati, quasi sempre autonomi, ciòè senza nessun appoggio da parte della federazione, presente solo..... alle eventuali premiazioni, ma nel 2003 dovremmo assistere ad una piccola calata barbarica, dove, questa volta, i barbari dovremmo essere noi. Nelle 3 categorie, vale a dire divisione 2 con vetture a ruote coperte, divisione 3a prototipi fino a 1600cc. e divisione 3 prototipi fino a 4000 cc., la concorrenza non manca certo e dire che è agguerrita è un eufemismo ! Oltretutto, ai soliti nomi, nei quali la nuova cordata di ricchi ex-sovietici, si sta imponendo per mezzi all'avanguardia e disponibilità economiche non indifferenti, si aggiungono volti nuovi di grande interesse, basti pensare all'ungherese Botka, autore a Maggiora nel settembre 2002 di una gara straordinaria e condotta con l'abilità di un veterano, a dispetto dei suoi 18 anni, compiuti proprio nel weekend maggiorese. Quindi le premesse sono quelle di un campionato tra i più difficili ed equilibrati fra tutte le specialità dell'automobilismo, sarà compito della pattuglia azzurra, far rivivere i fasti che hanno portato in diverse edizioni il nostro tricolore sul pennone più alto. Nei prossimi interventi vedremo più da vicino il panorama dei principali protagonisti stranieri ed ovviamente dei nostri piloti e dei loro mezzi, quindi, seguiteci e cercheremo di tenervi aggiornati su tutti gli sviluppi di questa entusiasmante Missione Europa.
Alla prossima. |