"E' la sera del 21 settembre, anzi, ormai è gia il 22 inquanto notte... e dopo una giornata ancora mi brucia...
Prima di tutto tengo a precisare che è stata una delle giornate
autocrossisticamente parlando piu intense che io possa ricordare...un
livello di competitività incredibile, battaglie serrate in tutte le
gare, numeri funambolici e colpi di scena.. da urlo, e il pubblico che
affollava il Pragiarolo lo sa, poichè di urli ne sono volati davvero
tanti e qui torno alla mia apertura, perchè (sapenso che chi
non poteva esserci per prima cosa ha a cuore le prestazioni degli
italiani) il culmine di tutto ciò è sicuramente stata la finale di
divisione 1, ovvero quella in cui gli italiani hanno parecchi assi da
calare...
Week end dominato dalle impressionanti vetture di Naujokaitis,
Kvashnin, Kárai che gia conoscevamo, oltre che da un grintosissimo
Makarov... essi hanno dominato il sabato, coi soli Giarolo e Ferretti a
poter difendere i colori italiani in manche poichè Negri e Noris
avevano rotto... un dominio continuato per quasi tutte le manche, come
nella gara d'apertura di giornata in div. 1 ha regalato una battaglia a
3 fra Kvashnin, Fejfar e un impressionante Noris partito dalla ultima
fila per giocarsi il secondo e terzo posto.. e successivamente
continuato, ma col recupero anche di Negri, e le perpetue belle
prestazioni di Giarolo e Ferretti.. Manche 3 è la svolta: Noris, Negri e Giarolo vincono la propria
manche, assicurandosi l'ingresso diretto alla finale A, a cui si
aggiungerà anche Andolina ripescato in finale B... quindi prima finala
per i doppi vincenti Naujokaitis, Kvashnin, Makarov, seconda per
Giarolo e Kàrai, terza per Faleev, Noris e Negri ed ultima per Andolina
ed Ottink..
Partenza devastante: Makarov, Kàarai e Kvashnin escono
dall'imbuto della prima curva per primi, mentre dietro di loro Giarolo
e Noris si agganciano a Naujokaitis perdendo il treno dei primi uscendo
e rientrando dal prato interno, ma davanti a loro ci sono Faleev quinto
e soprattutto Negri quarto... ed è già ora di colpi di scena: nemmeno è
stato conclusa la prima metà del primo giro che Makarov, che era in
testa, parcheggia all'esterno del tornante della 3, lasciandosi sfilare
da tutto il gruppo in cui Kvashnin si ritrova un eccezionale Negri alle
calcagna che non aspetta neppure una curva per attaccarlo ed infilarlo
al tornante centrale, chirurgico come sempre! Quindi, Kàrai in fuga, Negri alla sua rincorsa partito
dall'ottava posizione e già secondo dopo meno di un giro, terzo il mai
domo Kvashnin, quarto il concreto Faleev e poi Giarolo ed il campione
nonchè leader Naujokaitis all'inseguimento.
Kàrai tenta la fuga, così come gli era sempre riuscito sino a
quel momento nella manche, ma questa volta alle sue spalle c'è un Negri
in forma mondiale che lo pialla sempre da più vicino, prendendo le
misure sopratutto alla curva del bar ed al successivo tornante
centrale, fino a che il momento arriva: proprio al tornante centrale al
4 o 5 giro Negri attacca di forza Kàrai, che si intraversa davanti a
lui sino ad uscire sull'erba. Davide rischia che tutto ciò sia
d'ostacolo e invece ne esce primo, leader e un gradino sopra gli altri.
Il pubblico ruggisce letteralmente un ovazione come solo alla vittoria
di Casalboni avevo sentito. Ora la classifica recita Negri, Kvashnin
alle sue spalle e terzo il grandissimo Giarolo poichè Faleev, che era
terzo fino ad un giro prima, si ferma...attaccato a Giarolo c'è
l'arrembante Naujokaitis più deciso che mai a sopravanzarlo, quindi
doppia coppia: Negri Kvashnin e Giarolo Naujokaitis. Ma mentre Giarolo
dimostra di non essere inferiore nuppure al
campione europeo tendolo di gran autorità dietro, Negri davanti
allunga, allontanandosi da Kvashnin ed avvicinandosi ad una vittoria
voluta, cercata, combattura e più che mai meritata...pennella come
sempre ogni curva, ed è finalmente l'ultimo giro. Negri lo inizia con
una buona decina di metri di vantaggio su Kvashnin, ma sin dalla prima
curva il motore della impreza si sente senza spinta, favorendo un
riavvicinamento immediato di Kvashnin... Davide chiude ogni porta,
tendendo la corda spremendo piu possibile la sua blu Subaru che però
non può nulla contro la spinta inesauribile della Clio di
Kvashnin...che ad una curva dalla fine strappa la prima posizione e
taglia solitaria il traguardo. Quel che prima è stato un ruggito di
spinta del pubblico diventa un grido di rabbia, mentre Kvashin taglia
solitario il traguardo, seguito dall'arrancante Negri e dalla volata
podio di un enorme Giarolo, che legittima i tanti podi del 2008
battendo direttamente sul campo il campione e leader Naujokaitis,
finalmente regalandoci e regalandosi una grande prestazione al GP di
casa e portando così due italiani sul podio. Negri è accolto da eroe sotto il pubblico di curva 1, dove esce
dalla vettura in uno scroscio di applausi e urli. Davide è stremato
dalla delusione, imprecando contro il motore che lo ha abbandonato.
Tengo a precisare che, da quel che mi è stato detto,
quella che Negri aveva domenica era si la nuova Subaru, ma il motore
era quello che spingeva la sua vecchia vettura e cioè quello
assolutamente dietro ai concorrenti... infatti il vero paccheto tecnico
Negri l'aveva messo in pista sabato e suonava seriamente diverso, con
una spinta impressionante capace di assecondare un pilota di tali
doti... purtroppo è ancora assai inaffidabile e dopo la prima serie di
qualifiche era gia KO.. speriamo in una pronta messa a punto, ma
intanto perpetuo gli urli e gli applausi che gli ho tributato durante
ed alla fine della finale, bandiera alla mano
Mi sono dilungato nel racconto, ma è stata una finale veramente ogni
limite e Negri meritava la vittoria.. Ricordo solo il podio Kvashin, Negri, Giarolo e a seguire
Naujokaitis... il resto mi è sfuggito nella concitazione, ma Noris non
ha potuto battagliare per noie meccaniche, Kàrai ha rotto dopo
l'uscita, Andolina e Ottink non ricordo se abbiano finito la finale,
mentre come detto Makarov e Faleev hanno rotto nei primi giri. Concludo
sulla divisione 1 dicendo che Ferretti ha corso un week end in
crescendo, terminato purtroppo con un cappottone che l'ha estromesso
dalla corsa per la finale.. gli altri italiani non sono mai entrati
veramente in gara, ancora una volta soprattutto per problemi, come Bada,
Amatori e Casalboni.
Come pronosticato nelle discussioni antecedenti
il week end, la divisione 3a ha evidenziato ancora una volta la
distanza di mezzi e prestazioni tra italia e resto d'europa, con gli
italiani sempre ad inseguire e i dominatori Hanak, Frischlad, Musil,
Lagodny, Waldschmidt che spazzolavano come compassi tutti le curve ma
la clamorosa smentita del mio pronostisco è arrivata: un impressionante
Immovilli, ormai in simbiosi col 4x4, capace di tallonare e addirittura
ad attaccare piloti come Musil.. una costanza, precisione, tecnica e
velocità che l'hanno portato a fare 3 secondi posti in altrettante
manche, proclamandolo il primo italiano nella storia dell'autocross
capace di accedere direttamente alla finale A, senza ripescaggi.
Fenomenale, anche perchè durante le manche Immo girava visibilmente di
conserva, senza frustare la vettura ne rischiare di incappare in errori
molto costosi a questi livelli; una conduzione di gara che l'ha portato
a partire in seconda fila in finale A, dietro a Hanak, Musil e
Freischlad, affiancato da Wallukat, e seguito da Boks, Lagodny, Küches,
Waldschmidt e Svoboda.
Partenza
a bomba, ma un po' sottotono per Immovilli che esce 6
o 7 dalla prima curva, forse una tattica cauta, mirata a tenersi
lontano dai contatti che spesso eliminano molti protagonisti dopo pochi
metri della partenza ma questa volta è proprio nelle retrovie che
avvengono i contatti ed a farne le spese è proprio lui, agganciato da
Svoboda che lo fa impennare e poi ricadere, spegnendo il suo pink
proto, mentre il treno scappa, con un'imprendibile Freischlad, seguito
da un trio compattissimo di cechi comandato da Hanak, seguito da
Svetska e Musil, a loro volta seguiti da Wallukat leggermente piu
distante, e poi da Boks, all'inseguimento del quale si è già lanciato
un furioso Immovilli, favorito dalle uscite di Lagodny, Svoboda, Küches
e Waldschmidt... Immo per la finale sfodera una guida pazzesca, che
speriamo sia supportata da un motore aggiornato per l'anno prossimo,
come annunciato dall'inarrivabile Ostorero. La finale vive sul
duello in punta di fioretto del trio di cechi, mentre Immovili divora
secondi da Boks, fino a sfilarlo.
Vince quindi il tedesco Freischlad, seguito da Hanak che (credo) in
virtù del quarto posto di Musil, si laurea per la seconda volta
consecuitiva campione europeo in divisione 3A anche se non ne sono
troppo sicuro vista la sua freddezza sul podio. Resta il rammarico per il sesto posto di un Immovilli di
livello eccezionale, capace sicuramente di lottare per le posizioni a
ridosso del podio, ma resta quella che ad ora è la migliore prestazione
nella storia dell'autocross di un italiano nei 3A, quindi, la classifica sino al 6 recita
Freischlad,Hanak, Svetska, Musil, Wallukat, Immovilli
Tante difficoltà un po' per tutti gli altri hanno caratterizzato le
prestazioni degli italiani in questa categoria così selettiva.
Per quanto riguarda la divisione 3 il week end si
apre bene per i nostri colori, con un Alex Gallotta nei primi 5 in
qualifica, il che faceva promettere grandi cose già a partire dalle
manche... e invece... partenza di manche appaiato a Bartos, prima curva
e poi un contatto obbiettivamente tutt'altro che violento, fatto stà che
il risultato è la sospensione anteriore sx andata e gara finita... da
li in poi per Alex è stato un calvario, una rincorsa difficile e
sporcata da mille problemi, che lascia la fiducia per l'anno prossimo
sperando in un ancora maggiore feeling col nuovo proto. Anche Chiggiato parte a tutta e lotta a lungo per una seconda
posizione nel suo raggruppamento, ma proprio mentre è saldamente al
terzo posto, la posteriore dx lo lascia per strada, precludendogli ogni
velleità.. per lui ancora una partenza in manche 2, conclusa con un
problema che l'ha costretto poi definitivamente al ritiro..  Ritorno purtroppo sottotono per Marchetti, alle prese con vari
problemi, ma la cui guida è sempre uno spettacolo nonostante il rientro
dopo parecchi anni.. addirittura anche troppo grintoso, poiché ad
estrometterlo definitivamente dalla gara è stato un cappottane nel warm
up.. speriamo sia un vero ritorno anche in campo italiano. Tanti problemi anche per Bonollo, il cui motore ha girato a 3
per tutto il week end, e anche per Mucci, non al top col vecchio nerone
Porsche ma dignitosamente intorno alla 15 posizione assoluta.. per gli
altri italiani non c'è stata storia, mai entrati nella lotta per la
finale, eccezion fatta per l'inossidabile e granitico Luciano Casarin,
che con 2 terzi ed 1 secondo posto in manche accede direttamente alla
finale A. Intanto la battaglia per il titolo tra Turek e Stubbe inizia
già prima di vederli in gara insieme, a suon di giri veloci, esprimendo
dei livelli di competitività aldisopra di ogni altro concorrente, ed
avvicinato solo dal campione europeo in carica Bartos e dal soprendente
Van Rosmalen, incredibilmente veloce alla guida di un proto a sbalzo.
Manche letteralmente spaccate dal dominio dei due pretendenti al
titolo, che dominano in lungo e in largo, eccezion fatta per manche 2,
quando Turek viene scaraventato fuori alla partenza; rientra in quarta
posizione e sfoderando il suo talento cristallino scavalca con
superiorità disarmante Snijder, Svabensky e Kerka. La finale si preannuncia un delirio di pazzia, poichè per la
prima volta si trovano tutti insieme in pista Stubbe, Turek, Van
Rosmalen e Bartos, vincitori delle rispettive 3 manche, seguiti da
Svabensky, Kerka, Vildt, Casarin, Hosek e Calvoda.  partenza... peggio di quanto ci si potesse immaginare: i 3
della prima fila Stubbe, Turek e Van Rosmalen non mollano un
centimetro, arrivando affiancati alla staccata, ma è Bartos che
all'interno affonda un attacco che li fulmina, balzando in prima
posizione. nel mucchio sono botte su botte, i piloti corrono
schiacciando senza mollare mai e alla fine dalla nuvola di polvere vola
una ruota, ma ancora peggio vola una macchina: alla curva del bar la
vettura di Kerka schizza in aria scavalcando in volo Vildt e ricadendo
pesantemente sul prato ribaltandosi. Come previsto, una finale da
delirio, ma questa volta pure troppo e perciò bandiera rossa. I piloti si ripresentano sulla griglia, compre Vildt nonostante
la scocca decisamente piegata e staccata dal botto con Kerka, verso i
quali si è portato il mezzo di soccorso. La cosa pazzesca, incredibile ma forse neppure troppo, è che
l'unico a finire direttametne al parco chiuso è Svabensky, dal cui
proto era schizzata la ruota, mentre Kerka che era schizzato in aria
con tutta la vettura, senza alcun problema la rimette sulle quattro
ruote e riparte verso la griglia come se non fosse successo
niente...allucinante... Si riparte, questa volta Stubbe è un missile, mentre Turek si
fa infilare da Van Rosmalen.. Casarin è settimo, davanti a due dei piu
forti piloti del circus ovvero Kalvoda e sopratutto la leggenda vivente
dell'autocross, Hosek. Stubbe vola, allunga inesorabilmente mentre Turek non riesce a
liberarsi di Van Rosmalen che occupa tutta la pista intraversando
afficacemente il suo proto a sbalzo, fino all'ultimo giro, quando Turek
trova il lampo che lo riporta alle spalle di Stubbe, limitando i danni
a livello di punti, poichè il tedesco vincendo accorcia di soli 3 punti
i distacco da Turek. tutte le altre posizioni rimangono congelate, con
l'ormai campione europeo uscente Bartos giù dal podio e il nostro
Casarin fantastico davanti ai due coriacei Hosek e Kalvoda
 Spettacolo anche nei kart cross, categoria che al Pragiarolo riserva ormai solo le briciole ai francesi.
Week end dominato dal Diablo Firenze, che col suo 666 conquista la pole
e coduce con autorevolezza le manche, eccezion fatta per una
strappatagli dal sempre efficacissimo Vercelli, alla guida del kart al
caffè di Nino e non sul puffo azzurro. Il copione si ripete in finale, con Firenze che parte di
slancio e va subito davanti a tutti, ma come nelle manche seguito a
ruota da Vercelli.. la noia non è di casa al Pragiarolo. Vercelli approfitta di alcune sbavature di Firenze,
avvicinandosi ulteriormente e riuscendo a portare un attacco fulmineo
che lo porta in testa a un giro dalla fine. La reazione di Firenze è
immediata ma in uscita dalla prima curva forza troppo sul cordolo
esterno, che lo respinge proiettandolo in aria per poi ricadere
violentemente. Bandiera rossa e gara finita poichè a quel punto i 3/4
dei giri erano già stati superati ma in virtù della classifica
dell'ultimo giro completato il vincitore risulta essere proprio
Firenze, colpo di scena finale che fa dimenticare al diablo le
conseguenze del looping e che sicuramente lascia molto amaro in bocca
ad un Vercelli ormai lanciato verso la vittoria.
Grande spettacolo anche nei junior buggy, guidati
da ragazzini poco piu che bambini, i quali hanno sfoderato tecnica di
guida e conduzione di gara. Una lezione di cultura sportiva che
purtroppo sono sicura non sarà recepita nemmeno questa volta
dall’italia. In ogni caso, grandissimo spettacolo.
Eslcusa la secondo me anomala edizione del 2006
in cui la divisione 1 ha visto 4 italiani nei primi 4 posti, oggi
festeggiamo due italiani sul podio in una gara ad altissimi livelli
dopo tantissimi anni, nonostante il bruciante rammarico per la vittoria
di Negri sfumata all’ultima curva. E poi lo storico sesto posto di Immovilli, oltre allo splendido settimo di Casarin.
Saluto i soliti amici
Dok, Nic, Mirto, Clo, Luka che non mancano mai di venerare il tempio
dell’autocross con immensa passione, e un saluto a Firenze che ho avuto
il piacere di conoscere." Manuel "Bollo" |